ALTRI PASSI DI SERVITU' CON DATA NON PROGRESSIVA RICEVUTI DALLA SERVA DI DIO

 

 

INDICE   DEI   PASSI   INSERITI
8. 12. 2007 4. 4. 1999 8. 12. 1998 2. 8. 1998 14. 5. 1989 25. 12. 2007 1. 1. 2008
6. 11. 1995 8. 3. 1992 6. 9. 1995 10. 5. 2007 6. 11. 1995 14. 9. 2007 7. 11. 1995
14. 8. 2002 7. 11. 1995 3. 2. 1988 8. 11. 1995 29. 12. 1987 8. 11. 1995 6. 1. 1988
29. 12. 1987 30. 3. 1997 25. 11. 1984 25. 11. 1987 17. 11. 1988 31. 3. 1991 21. 5. 1989
15. 3. 1992 6. 11. 1994 15. 8. 2008 2. 3. 1998 6. 7. 2001 26. 11. 1995 14. 9. 2008
8. 1. 2000 2. 9. 2004 25. 3. 2006 3. 12. 2006 17. 5. 1989 12. 3.1991 14. 6. 1989
3. 3. 1991 2. 1. 1993 8. 12. 2008 25. 12. 2008 31. 12. 2008 14. 3. 1991 18. 6. 2001
15. 3. 1991 19. 6. 1989 16. 3. 1991 3. 6.1989 21. 2. 2009 17. 3. 1991 12. 12. 1984
30. 11. 1984

30. 6. 1982

18. 3. 1981

Deuteron.

3. 5. 1996

Deuteron. 20. 12. 1987
19. 3. 1991 29. 5. 1989

9. 12. 1989

15. 2. 2007

20. 3. 1991

24. 02. 1988

1. 3. 1996

21. 3. 1991 2. 12. 1984 4. 1. 2004 Deuteron.

13. 5. 1987

24. 10. 1984 27. 5. 1987
26. 5. 2002 21. 7. 1989 3. 1. 1994 27. 11. 1994 24. 7. 1989 3. 6. 2002 10. 5. 1996
29. 5. 1992 4. 4. 1989 3. 1. 1993 20. 8. 1988 22. 07. 1989 5. 6. 1991 18. 8. 1988
Deuteron 11. 1. 1992 18. 2. 1990 19. 4. 1996 4. 1. 1993 31. 1. 1993 8. 12. 1990
28. 12. 1995 4. 7. 1990 16. 8. 1989 30. 6. 1990 9. 8. 1988 31. 8. 1988 15. 12. 1991
9. 12. 1988 5. 01. 1992 13. 1. 1991 11. 1. 1992 14.6.1988 8. 12. 1994 8. 12. 1984
3. 12. 1984 21. 6, 1985 1. 11. 1989 13. 10. 1989 26. 10. 1989 19. 11. 1989 5. 12. 1989
12. 11. 1989 23. 1. 1990 5. 11. 1989 6. 6. 1987      
Battesimo Cresima Confessione Comunione Matrimonio Sacerdozio Olio Santo
I Comand. II Comand. III Comand. IV Comand. V Comand. VI Comand. VII Comand.
VIII Comand. IX Comand. X Comand.        

 

 

        D.= domanda

R. = risposta


 

 

8    Dicembre    2007

 

        .... La Vergine Maria mi ha detto le seguenti parole, me le ha fatte ripetere per circa un'ora perché le ricordassi. La Mamma celeste ha parlato e non ha dettato come ha deciso il Figlio Gesù, il 20 settembre 2007.

        "Figlia diletta, dirai alle creature che domanderanno se ti ho parlato in questo giorno, che il tempo è vicino.

        Bisogna pregare intensamente Dio, perché usi misericordia a coloro che hanno abiurato la sua parola e non ricambiato l'amore infinito elargito dal suo cuore.

        Pregare, pregare Dio, che arresti la sua ira e dia il suo perdono all'umanità tutta perché non sa più discernere il bene dal male". Amen.    Indice

 

 

4    Aprile    1999

 

         .... Scuotetevi da questo torpore che vi paralizza il pensiero e lo spirito; ascoltate, prima che sia troppo tardi, la voce del vostro Signore, che da anni vi ha messo in guardia, vi ha indirizzato con il suo amore nel cammino voluto dal mio Genitore, a salvezza della vostra anima.

        Attenti: voi che avete riso al mio linguaggio, che avete ironizzato sulle mie parole, che avete osteggiato la diffusione del mio pensiero, voi che avete allontanato dal cuore del Padre mio le creature, voi che continuate ad essere sepolcri imbiancati, siete stati già giudicati da Dio. Ascoltate, creature della terra che non vi siete misurate davanti al vostro Signore, che avete osato giudicare quanto il Padre mio ha concesso alle tante creature che operano e servono il suo nome, attente: temete l'ira del Signore quando si abbatterà su di voi.

        Guai a voi che vi elevate a giudici di qualcosa che è più grande di voi, guai ai boriosi, a coloro che pensano di essere nella verità di Dio, ma che per il loro comportamento sono già nella condanna del Signore. Farebbero bene, costoro, a misurarsi davanti a Dio per quanto scorre nei loro pensieri, nel cuore, nella volontà; dovrebbero, costoro, avere il coraggio di contemplare Dio, che tutto conosce della creatura, per non accentuare la condanna, il castigo che prima o poi scenderà su di loro.

        Amate Gesù, amate la Mamma mia, amate Dio il vostro Creatore, nelle cui mani fluiscono i fili della intera umanità: saldamente Dio sorregge quelli delle creature che hanno operato con l'amore e la sua volontà al bene, ma allenta sia pure con dolore quelli che Lo hanno combattuto, ostacolato, abiurato.    Indice

 

 

8    Dicembre    1998

 

        .... Non siate scettici alla mia voce, perché Io sono veramente la vostra Mamma celeste che vi parla, e vi avverte che giorni duri incombono sull'umanità se non muta il vostro pensiero e il comportamento; se continuate ad essere inetti davanti a quanto sta coinvolgendovi; nessuno di voi, e questo l'ho detto tante volte, si guarda intorno e misura ciò che viene a svolgersi sotto i vostri, occhi, ma il vostro cuore è indurito, la vostra mente si rifiuta di recepire questi segnali di sventura, che stanno coinvolgendo il mondo intero.

        Attenti, figli che mi leggete, la natura si sta ribellando: non a Dio, ma all'uomo che non ha più rispetto per quanto gli permette di sopravvivere sul pianeta terra.

         Destatevi al grido dei vostri fratelli, che soccombono a quanto di tragico porta con sé la natura che avete dissacrata; ascoltate la voce dei bimbi che muoiono per la cattiveria dell'uomo, svegliatevi al grido di chi non ha più voce per dire: io sono ancora vivo, ma aiutatemi per non farmi morire. Siate solerti, figli che mi amate, e ascoltatemi, voi che avete rinnegato Dio e la mia Persona, non continuate a vivere da dissoluti, da peccatori, state all'erta perché voi già camminate nelle tenebre.

        Non sfidate il Signore, non ignorate Colui che regge i fili della vostra vita terrena, deviate la vostra esistenza vivendo come piace a Dio e non a voi; non ribellatevi alla voce del bene, perché solo con il bene si conquista l'amore infinito del Signore, e la vita eterna che attende ciascuno di voi.    Indice

 

 

2    Agosto    1998

 

        .... D.- Ti ho visto piangere Gesù, io ero seduta sul letto, quindi ero sveglia. Tu sai che il mio cuore in questi giorni è pieno di dolore per quanto sta coinvolgendo le tue creature, per la cattiveria dell'uomo, che si manifesta sempre più lontano dalla tua voce. Gli ultimi avvenimenti mi hanno spinto a chiederti pietà soprattutto per i bambini e i vecchi, destinati a morire di fame e nell'abbandono più completo, perché noi non facciamo nulla per alleviare la loro sofferenza. Hai voluto darmi un riscontro stanotte, quando mi hai guardato con tristezza, mentre il tuo volto ad un tratto si è trasformato in una maschera di dolore, e lacrime copiose inondavano il tuo viso? Mi ha sconvolto il tuo sguardo Gesù, uno sguardo che mi ha trapassato il cuore. Non hai pronunziato parola. Hai accresciuto in me la sofferenza che già sentivo grande, per portarla da sola, ma ora? Aiutami, Gesù, perché io possa aiutarTi.

        R. - "Io, il tuo Gesù, sono qui, serva fedele del mio cuore. Non è stata fantasia o una falsa immagine che hai avuto davanti a te, ma hai visto realmente il mio viso rattristato, e le lacrime, perché il mio sguardo è sempre fermo su questa umanità, che non accetta di essere nell'obbedienza al tuo Gesù, che rifiuta il mio amore, e si ribella alla volontà del bene, per crescere nel cuore e nella mente davanti al Padre mio.

        Non soffrire, perché mi hai visto come sono nella realtà, davanti all'ingratitudine dell'uomo, ma sono sempre Io, il tuo Gesù, che ti protegge, e ti sostiene, perché tu dovrai ancora molto a me, il tuo Signore. Prega moltissimo, prega sempre per coloro che in continuazione mi tradiscono, prega perché la mano di Dio sia meno dura con coloro che hanno ricevuto tanto, ma hanno ricambiato con il nulla.

        Sii nell'obbedienza, e se la sofferenza fisica ti porta a temere per quanto devi ancora a Dio, mio Padre, Io sono qui a sostenerti, e nulla ti sarà tolto o aggiunto, per quanto è scritto nel libro della vita.

        Amami, e quando il tuo cuore soffre per l'uomo della terra, per come si comporta, sia esso religioso o no, ricorda che è allora che Io, il tuo Signore, deve essere più che mai sostenuto con la tua preghiera, con il tuo amore che, purificato dal dolore, raggiungerà il mio cuore per non farlo sentire solo". Amen.     Indice

 

 

14    Maggio    1989

 

        .... D. - Signore, perdonami, se oso chiedere la parola della Mamma tua. In umiltà, attendo.

        R. - "Io, la Vergine Maria, Madre del tuo Signore, sono qui al tuo ascolto: non temere quando Io, la Mamma celeste, non sono solerte a rispondere, perché aspetto che il divino Padre me lo conceda. Nessun timore, quindi, se Io non sono pronta, ma al cuore del mio Figliuolo è piaciuto questa sottomissione, questo atto di umiltà dinanzi a Dio Altissimo.

        Il Signore benedice te, figlia, che vedo soffrire in questi giorni avvenire, ma tu non sciupare nulla del tuo dolore, perché, innalzatolo al Padre tuo, sarai con Dio nelle tue operosità. Non c'è creatura che arrivi a Dio, senza aver sofferto su questa terra tanto dura alla voce dell'amore, e quindi la tua sofferenza è programmata per riscattare la tua anima e servire gli altri per farli avanzare nella strada che li deve riportare ridimensionati al Signore Altissimo. Io ti predico, se sarai con la voce del mio Figlio adorato e tanto avversato, Io ti predico che attraverso la sofferenza tu riceverai gaudio dal Signore, e sarà come carezza e balsamo ogni dolore, che alimenterà la tua fede e il tuo amore per Dio.

        Amate, creature tutte, Gesù, che vive ore di ansia con me, la Madre sua, perché il tempo stringe e questa umanità non avverte che l'Era nuova dello spirito si avvicina, e tutto in questo tempo terreno sarà in movimento. Siate con Dio, perché il male sradicherà la fede quando questa non viene rinsaldata dalla preghiera. Molte menti saranno dirottate al male, e tante saranno le creature che, pur professandosi creature di Dio, non sono con Dio, ma Lo combattono e negano al mondo i suoi segni divini, che il Signore Altissimo continuamente manifesta alle creature che abbracciano la fede e l'amore del Dio della misericordia, del Dio del perdono, il Dio, che sempre è nell'attesa che questa creatura, non più a sua immagine, dirotti la sua corsa verso il suo cuore, prima che il cielo e la terra diventino tutt'uno". Amen.    Indice

 

 

25    Dicembre    2007

 

        "Diletta figlia, fai pregare i fanciulli, tanto cari al mio cuore, perché la loro voce e la purezza del loro amore giungano al mio cuore, poiché sarò Io, il Figlio di Dio, il tramite presso il Divino Padre, perché conceda  a questa generazione così travagliata e senza amore la pace, la pace all'intera umanità". Amen    Indice

 

 

1    Gennaio    2008

 

        "Serva fedele, devi pregare e far pregare per quanto accadrà nel prossimo futuro. La pace per la quale ho chiesto ai fanciulli di pregare, si allontana sempre più, perché la volontà dell'uomo non è più con il bene, in quanto è dominata dall'orgoglio, dal desiderio non più controllabile di imporre la propria legge priva di quell'amore che affratella le creature e i popoli. Bisogna che l'uomo che governa si ridimensioni dinanzi a Dio e agli uomini per non soccombere innanzi tempo. L'umanità deve ora scegliere di seguire Dio, di vivere con la volontà al bene o con il male che sta avanzando con rapidità nel cuore dell'uomo, che non ha custodito quanto Dio creandolo gli ha donato con il santo Battesimo: la linfa della vita. Prega e fai pregare, per il tempo che avanza inesorabile e del quale l'uomo non si rende conto che tutto è nelle mani di Dio, Creatore della vita e della morte". Amen     Indice

 

 

6    Novembre   1995

 

        D. - Gesù, mi è stato chiesto un aiuto per approfondire, tramite il tuo Servo Gabriele, la conoscenza dei sette Sacramenti che la Chiesa presenta ai fedeli nel seguente ordine: Battesimo - Confessione - Comunione - Cresima - Matrimonio - Sacerdozio - Olio degli infermi.

        R. - Io sono Gabriele il Servo del Signore Altissimo al tuo  ascolto. La pace scenda nel tuo cuore e vi resti a lungo.

        Quanto il tuo cuore ha chiesto, il Signore te lo concede perché la sua parola possa dare luce a chi vuole servirLo con l'amore che merita. Ma adesso andiamo per ordine.

        Quanto tu hai trascritto non segue l'ordine del pensiero di Dio, poiché dopo il Battesimo viene la Cresima, che si offre alla creatura per renderla partecipe di una conquista, secondo il volere di Dio, di tutti i carismi che questo Sacramento implica; dopo la Cresima segue la Confessione che, mercé l'insegnamento ricevuto dalla conoscenza dei carismi che Dio concede attraverso questo Sacramento, porta l'uomo alla preparazione dello spirito e del cuore ad avvicinarsi alla Comunione, a possedere il Gesù della rinascita dello spirito.

        Con questi quattro Sacramenti la creatura è completa davanti a quanto Dio le concede, per poi continuare, secondo i disegni divini, a percorrere la sua strada. Matrimonio o sacerdozio, e qui viene implicata la volontà della creatura che sceglierà, secondo l'impulso del cuore e la volontà al bene, il cammino che Dio segna nel libro della vita. Una scelta che Dio lascia all'uomo, poiché ha donato la libertà, attraverso il libero arbitrio, di camminare sicuro, poiché ha Dio con sé, e nella scelta ha chiesto l'aiuto dello Spirito Santo.

        Ultimo Sacramento, ma che per la creatura è quello che avvicina a Dio in modo meraviglioso, è l'Olio degli infermi, che molti considerano semplicemente un segno che implica il distacco dalla terra e non la conquista di carismi che avvicinano a Dio, e che invece la creatura non dovrebbe mai ridursi a ricevere quando non può più godere o attuare quanto necessita per una maggiore crescita dello spirito davanti a Dio.

        So cosa pensi in questo momento, ma il Signore concederà questa servitù giorno per giorno, perché tu possa essere attenta alla parola del Signore, che Gabriele ti trasmetterà perché tu possa in umiltà, darla alle creature che vogliono servire il Dio della misericordia, perché misericordia ti sta usando in questo momento. Torna da capo e scrivi:

        Il Battesimo è quanto Dio concede alla creatura che Egli ha desiderato che venisse al mondo, e quindi questa creatura con il santo Battesimo riceve tutto l'amore e la grazia di Dio che la segna, perché è diventata parte del Signore e quindi, ricevendo la grazia e l'amore infinito del Signore, dovrà tutelare e sviluppare questo amore, che è la linfa divina che sorreggerà la creatura nel cammino della vita: un cammino che dovrà essere guidato da coloro che sono i tutori terreni di questa creatura, che davanti  a Dio, ha impresso nella carne e nello spirito il segno della misericordia del Signore. Il santo Battesimo, quindi, è qualcosa di divino che si suggella tra la creatura e Dio stesso, e quindi la creatura possiederà da quell'istante tutta la volontà al bene e l'amore che deve, mediante l'aiuto di Dio, sviluppare per poi elargirlo a chi le vive intorno.

        Il Battesimo è un atto impegnativo tra Dio e la creatura che viene alla luce, e quindi come i genitori terreni  a contatto con la creatura sono riconosciuti ed amati, questi tutori dovranno alimentare in lei l'amore per il Signore, Artefice di questo miracolo che è la nascita della creatura. Il Battesimo, quindi, è importante per la creatura che lo riceve, poiché è un patto che non si cancellerà tra l'essere terreno e Dio stesso, il Quale, donando amore, perché sollecitato dalla creatura, la fa camminare con la grazia e il suo sostegno.

        Nella vita sono i genitori che devono tutelare la creatura che ha ricevuto il Battesimo, segno, questo, inequivocabile della grazia di Dio perché con questo Battesimo la creatura si è legata al Signore della luce per camminare nella verità del Signore. Siano attenti i genitori terreni, ad alimentare questa grazia che Dio ha concesso alla creatura che la riceve, poiché essi sono responsabili davanti a Dio e al mondo. L'efficienza della paternità e della maternità, esercitata sulla creatura che è venuta al mondo - ricordate, voi che mi leggete -, la dovete manifestare a Dio, perché è stato Dio a volerlo affinché diventi un anello che si aggiunge a quella catena d'amore che fa muovere l'universo intero.   Cresima    Indice

 

 

8    Marzo    1992

 

        D.- Signore, può Gabriele, illuminarmi su quanto ora Ti chiedo? Perché all'inizio della Quaresima la creatura terrena si avvicina al tuo servo per ricevere sul capo le ceneri?

        R.- Gabriele, il Servo dell'Altissimo, è al tuo ascolto. Scenda nel tuo cuore la pace ora che ti servo nel nome del Signore.

        La tua mente sia libera da ogni pensiero per lasciare al tuo Conduttore di parlarti nel nome di Gesù.

        Ma ora veniamo su quanto, la serva del Signore, deve essere edotta, per quel che verte il periodo delle ceneri, che investono la creatura terrena, per essere davanti a Dio nella dimensione che desidera il suo cuore.

        La Quaresima, come viene inquadrato questo periodo, dalla creatura terrena, porta l'uomo a meditare per quanto il tuo Signore ha offerto al mondo con la sua immolazione, quindi periodo cruciale e doloroso che investe il Figlio di Dio, con tutto quanto riceve dal male che domina l'uomo della terra lontano dal cuore di Dio.

        Meditazione e sofferenza, quindi, la creatura ha fatto sue attraverso lo scorrere dei secoli, perché si uniformasse a Gesù, nel suo olocausto offerto al Padre per i suoi fratelli. In simbiosi con quanto ha coinvolto il Cristo, la creatura vivrà questo tempo con la sua presenza presso il crocifisso, facendo sua ogni sofferenza che le viene propinata dal fratello, nel cuore e nella carne, perché tutto venga offerto a Lui con il desiderio ardente di condividere il suo dolore. Se questo Figlio ha dato tanto per l'umanità, l'umanità deve al Padre di tutte le creature terrene, il proprio cuore, la volontà, e l'amore che ha ricevuto e riceve ogni giorno da Gesù, che si offre quotidianamente per questi figli ingrati. L'uomo dovrebbe vivere questo Olocausto giorno per giorno, per essere accanto al cuore del Padre ed a quello del Figlio che, mercé il suo sacrificio, ha redento il mondo.

        Ma ora io ti parlo di quanto investe la creatura che riceve questa polvere, simbolo di temporaneità terrena, perché è polvere davanti al Signore quando il suo cuore non è con Dio; polvere, a richiamo di quanto diventerà con la sua morte corporale; polvere, per quanto sono i suoi giorni rispetto al mondo astrale che attende la sua anima, se è stato con Dio su questa terra così intrisa di malvagità e di servitù nefaste.

        Ora più che mai, l’uomo dovrebbe segnarsi, nel nome del Signore, non solo in quel determinato giorno, ma ogni istante per ricordare alla sua mente e al suo cuore che è polvere, e come tale, dissolvendosi, non lascia traccia, come non lascia traccia tutto il benessere che la creatura terrena accumula, pur sapendo che non porterà nulla con sé, quando l'Altissimo darà il suo alt. La polvere, quindi, che la creatura riceve, è il segno tangibile di un passato che deve essere ricordato dalla creatura per essere più di prima vicina a Dio, suo Creatore. Amore, quindi, e riconoscenza davanti a Dio che le permette di misurare, in quel giorno, la sua statura morale, per ridimensionarsi nel cuore e nelle sue azioni.

        Pace a coloro che leggeranno quanto Gabriele ha detto, perché i prossimi giorni siano soppesati e valutati con le azioni che innalzeranno al Signore, per quanto hanno ricevuto.    Indice

 

 

6    Novembre    1995

 

I sacramenti: La Cresima

        .... La Cresima è il suggello dello spirito della creatura terrena con il Signore, padrone della sua vita, e quindi attraverso questo Sacramento la creatura terrena acquista carismi divini che dovrà serbare nel cuore come segno di grazia e di misericordia, da parte del Signore.

        La Cresima prepara l'uomo a forgiare una forza grande della fede, inculcata da Dio, attraverso il Santo Battesimo; la Cresima porta la creatura terrena ad acquistare la conoscenza della sua vita spirituale, attraverso quanto il Signore gli trasmette con i suoi segni divini; la creatura acquista con il «segno» del servo di Dio, segnato con l'Olio santificato da Dio, quei poteri che la rendono forte davanti al male quando si è coinvolti; questo segno divino, che si cala attraverso le dita del sacerdote, porta la creatura ad essere forte nella fede, pronta alla difesa del suo Dio, attraverso quella forza dello spirito che Dio gli ha concesso.

        La Cresima prepara la creatura a comprendere cosa significa la presenza di Dio nella sua esistenza, e quindi è la preparazione a ricevere quel dono del Signore quando si appresterà a ricevere il Signore con la Santa Comunione, atto che la creatura terrena deve accettare coscientemente, poiché da quel momento sarà custode, nel suo cuore, del Corpo del Signore. Grazia, quindi, che viene elargita da Dio con l'offrire ancora e sempre, il suo Figliuolo attraverso il pane e il vino.

        La Cresima forgia l'uomo prima che il Signore venga a far parte della sua vita, poiché sarà Colui che governerà il suo cuore, i suoi pensieri, la sua vita; Cresima significa entrare nella verità del Signore partecipando a questo mistero di grazia e di misericordia, che Dio trasmette attraverso il segno della Croce impartito dal suo servo terreno.          Confessione    Indice

 

 

10    Maggio    2007

 

        .... Quanto sta accadendo nel mondo, non lascia spazio per ripensamenti, perché l'alt del Padre mio arriva senza avviso e questo l'uomo lo sa da millenni. Quante volte Io, Gesù, figlia diletta, ho messo in guardia l'uomo preso solo da mille problemi materiali, per aver negato, uno spazio alla Linfa dello spirito, che dovrebbe essere sempre pronto per ritornare al Creatore della vita. Quanto sta avvenendo su questo pianeta terra, crea nell'uomo soltanto timore, un timore che non ha prosieguo per quanto potrà accadere nel domani; l'uomo che non ha la voce mia nel cuore, vive male, si smarrisce, perché non ha sostegno alcuno per affrontare il domani. Parla, parla figlia diletta, a chi ti avvicina, spiega che chi sta per lasciare questa valle di dolore, come te, figlia diletta, non può mentire, né tacere, perché tramite fedele della mia volontà: chiarisci a queste creature di dura cervice, di non rigettare quanto Io, permetto che si apprenda tramite te, per la salvezza eterna.     Indice

 

 

6    Novembre    1995

 

I sacramenti: La Confessione

        .... La confessione è importante, perché permette alla creatura di aprire il suo cuore davanti al servo terreno del Signore, il quale ha ricevuto tutti i carismi da Dio, per assolvere o no la creatura che si vuole avvicinare al Signore.

        Questo Sacramento è da Dio sollecitato nella creatura, perché sia sempre spoglia, questa, delle miserie terrene per essere davanti al Signore pura nei pensieri e nelle azioni, ma soprattutto nel cuore, poiché Dio sosta soltanto dove trova spazio e amore per la sua Persona.

        Oggi nella tua generazione la Confessione avviene con una superficialità spaventosa; perciò Dio, che conosce il cuore dell'uomo gira sempre il capo per non ascoltare le menzogne dietro le quali si giustifica la creatura davanti a Dio. La spregiudicatezza è arrivata al colmo, poiché l'uomo non comprende che la Confessione, per lui, è solo un mezzo per acchetare la sua anima, ma che diventa condanna , spergiuro davanti a Dio.

        Chi si avvicina alla Confessione, lo deve fare perché ha il desiderio di ritornare a Dio, poiché solo attraverso la purificazione del cuore e dei sensi potrà trovare la serenità e la pace: Confessione, quindi, che dovrà scaturire da un attento esame interiore e della esplorazione delle proprie mancanze davanti a Dio e al prossimo, per avere la certezza che, quando il servo terreno del Signore alzerà la mano, riceverà attraverso questo segno il perdono e la benedizione di Dio per continuare il suo cammino, con il sostegno e il suo amore.         Comunione    Indice

 

 

14    Settembre    2007

 

        .... La pazienza sia il tuo forte, la pazienza sia con la creatura che ha combattuto con la sua voce, che è la mia, quest'uomo, che non si segna neppure quando chiude gli occhi la sera, come ringraziamento per il giorno che è passato, né implora Dio perché gli concede un nuovo mattino. Come tu hai detto alla creatura, sì scandalizzata per il parlare di questo uomo, costui non sarà ricordato né da vivo né da morto, perché da vivo, non ha lasciato finora un retaggio di bene nel cuore di chi avvicina, poiché la sua esistenza convive con l'egoismo e la boria di una sapienza terrena, non costruttiva perché non ha la luce divina.     Indice

 

 

7    Novembre   1995

 

I Sacramenti: La Comunione

        .... Io sono Gabriele. il tuo conduttore che, all'ordine del Signore, deve apportare la luce di Dio su quanto hai chiesto, perché la creatura che si avvicina a tale Sacramento, deve essere consapevole dell'atto che si appresta a fare.

       La Comunione è quanto di più grande Dio, l'Altissimo, ha concesso all'uomo della terra, perché possa costui comprendere che la sua misericordia e il suo amore è grande verso la creatura che Lui soltanto ha voluto che venisse al mondo.

       La Comunione è un atto di misericordia da parte del Signore, offerta alla sua creatura per accostarla e tenerla sempre più vicino al cuore del Figlio e del Padre.

       La Comunione quando è ricevuta dall'uomo con amore, porta quest'ultimo con il cuore, l'amore e le azioni, a vivere di Dio; la Comunione è la fonte di un amore che si ingigantisce nel cuore della creatura, e quindi deve essere custodito, poiché viene alimentato da Dio, il Padre del Cristo il cui olocausto si ripete ogni istante in tutto il mondo.

       Il ricevere la santa Comunione, implica, da parte della creatura, un comportamento puro, integerrimo, ma soprattutto il grande desiderio di essere con il cuore del Signore. E' così, creatura che mi leggi, poiché questo atto comporta, la presenza stabile del Signore nella creatura, e quindi il vivere di questa secondo il pensiero di Dio, perché Egli è presente quando l'Ostia, che rappresenta il Corpo del Cristo, scende nel cuore della creatura che vuole essere di Dio e crescere nella dimensione di grazia ed amore che il Dio della misericordia e del perdono elargisce seduta stante.       Matrimonio     Indice

 

 

14    Agosto    2002

 

        .... Non amareggiarti per quanto accade intorno a te, perché tutto è segnato nel libro della vita. La tua fede ha salvato la creatura per la quale hai perorato la grazia e questo deve convincerti che quando tu chiedi per gli altri Io ti accontento, poiché per te non chiedi nulla e nulla potrei concederti perché per i peccatori tu hai offerto la tua vita. Vivi con questa fede che ti lega al mio cuore perché Io il tuo Signore, non ti deluderò mai.   Indice

 

 

7    Novembre    1995

 

I Sacramenti: Il Matrimonio

        .... Questo quinto Sacramento serve alla creatura che si accinge al Matrimonio. La creatura che sceglie la strada del Matrimonio è una creatura che ama il Signore, perché diventa strumento di amore nel nome di Dio, per cui il Matrimonio è un patto di amore e di fedeltà tra Dio e la creatura che l'ha scelto, per servire il Signore attraverso il nucleo familiare, che Dio sancisce con la sua benedizione.

       La donna, o l'uomo che si incammina per questa strada, deve sapere che è sotto lo sguardo di Dio, il Quale guida il suo cammino segnato nel libro della vita.

       Le creature che scelgono la via del Matrimonio devono sapere che sono, davanti a Dio, artefici del loro operato nei confronti dei figli, e quindi responsabili del loro comportamento, delle azioni nell'interno del nucleo familiare. Nessuno può sottrarsi  alle responsabilità del Matrimonio; nessuno può esimersi incolpando l'altra creatura, poiché Dio condannerà l'uno e l'altro se è venuto meno a quanto doveva ai componenti familiari.

       Il Matrimonio che è suggellato dal Signore, implica la piena accettazione di quelle leggi che Dio ha destinato alla coppia, perché possa essere tramite della volontà di Dio con i figli, perché la famiglia resti unita e faccia il suo cammino come desidera il Signore.

       Il Matrimonio crea e sviluppa un nucleo  familiare, programmato da Dio e non dall'uomo, e quindi chi si sottrae a questo corso della vita non sarà nella misericordia del Signore.

       E' bene che l'uomo e la donna che non sono uniti davanti a Dio, sappiano che sono spergiuri perché regolarizzano con le leggi terrene, il proprio comportamento peccaminoso davanti all'uomo della terra, ma non a Dio.        Sacerdozio     Indice

 

 

3     Febbraio    1988

 

        .... Come vorremmo fermare le vostre azioni falsate da una fede che è fatta a vostra immagine e per i vostri bisogni; come vorremmo scuotere alcuni di voi che non riescono a trovare, attraverso la nostra voce, la strada che porta a Dio; come vorremmo far capire a queste creature che il tempo stringe e che con l'occhio dell'uomo non potranno che vedere e sentire quanto gli altri, con la dimensione giusta davanti a Dio, non vedranno, perché protetti, davanti al male, da noi Servi del Signore! Ogni creatura che ha la sua strada segnata nel libro della vita, questa può il Signore mutarla, indirizzarla diversamente quando si chiede a Lui di crescere e mutare nel cuore, per avvicinarsi alla sua Persona. Tutto questo lo abbiamo detto tante volte, ma coloro che sono qui non vi riescono, perché non vogliono avvicinarsi al Signore in questa sua verità, che, abbracciata, porta alla salvezza dell'anima.

        Amate Gesù, creature che siete qui, amate questo Dio, che è sceso più volte sulla terra par condurvi al Padre; amate Gesù, che fu Creatura fra le creature, ma che fu tradito, e Lo stanno tradendo ancora, in questo momento in cui vi parliamo; amate Gesù, che vi ha redenti con la sua morte; amate Gesù, che vi conduce al Padre suo con il suo amore; amate Gesù più di ieri, perché ora si avvicina l'Era nuova dello spirito e chi non è nella dimensione in cui vuole vedervi il Signore, non godrà di questa nuova luce, e quindi siate pronti, siate pronti nel cuore, nei pensieri, nelle azioni, perché nessun avvertimento ci sarà, per mettervi in guardia; nessun richiamo avverrà su di voi, se non sarete nella luce dello spirito, pronti a ricevere la parola di Gesù.    Indice

 

 

8    Novembre    1995

 

I Sacramenti: Il Sacerdozio

        .... Il Sacerdozio è quanto di più grande la creatura di Dio può offrire al suo cuore. La scelta di questo cammino sacerdotale è quanto il Signore accetta con riconoscenza, poiché la creatura della terra contribuisce con la sua missione d'amore a far crescere nella verità la creatura di Dio. Diventando, quindi, sacerdote, l'uomo della terra è parte diretta di Dio, poiché il Signore a lui concede ogni carisma perché rispecchi sulla terra il suo pensiero, la sua volontà, ma è soprattutto colui al quale Dio ha dato potere di assolvere o condannare.

        Il Sacerdozio è quanto di più grande Dio ha creato ed affidato alla sua creatura, poiché Dio lo affida, con questo segno divino, la guida del suo popolo per condurlo al suo cuore.

        Ogni uomo deve ponderare il passo che conduce al Sacerdozio, perché implica una responsabilità davanti a Dio sia per il pensiero, che per le opere che deve innalzare al suo cuore durante il suo servizio terreno. L'uomo che si appella a giustifiche davanti alla creatura della terra, non sa che Dio non perdona chi ha reso sacro con carismi concessigli dalla sua Persona, se Lo ha tradito per le miserie terrene che lo hanno coinvolto.

        Coloro che hanno scelto la strada del Sacerdozio, sono responsabili davanti all'altro uomo del procedere e far procedere la creatura verso il cuore di Dio, il Quale la sostiene, quando è invocato con l'amore che merita.

        Il Sacerdozio, quindi, anche quando la creatura è stata scelta dal Signore, responsabilizza l'uomo che si avvia a questa missione con abbandono in Dio, poiché Dio stesso opera con la creatura che Lo servirà finché morte non sopravvenga. 

Olio Santo    Indice

 

29    Dicembre    1987

 

        .... La voce del Padre mio risuonerà sul mondo con quanto è possibile per riportarvi al suo cuore, ma voi dovete essere con il cuore libero da ogni servitù maligna per recepire il suo avvertimento. Le creature tutte, e tu compresa, siano con la mente a quanto Io ho predetto attraverso la voce di Giovanni, perché sarà allora l'inizio di quanto sarà per la terra e per l'uomo che l'abita.

        Invocate il Padre mio, invocate me, il Signore, quel Cristo che raccoglierà ora quanto ha dato alla creatura terrena con l'olocausto della propria vita, offerta per salvare tutti voi che vivete su questa terra senza, ora, la mia voce nel cuore. Io, Gesù, il Figlio diletto dell'Onnipotente Signore del cosmo, ho parlato. Amen.    Indice

 

 

8    Novembre    1995

 

I Sacramenti: Olio Santo

        .... L’Olio per gli infermi, come lo chiamate voi, e qui sbagliate, non viene impartito soltanto a coloro che sono al traguardo della vita terrena, ma soprattutto alla creatura che agogna essere totalmente di Dio, e a cui Dio lo dona quando lo si invoca per crescere nella fede con questo Sacramento, che è un ulteriore atto di misericordia del Signore verso la creatura terrena, per essere totalmente del Signore.

        Attraverso questo Sacramento l’uomo si avvicina a Dio in un modo stupendo quando è la creatura a chiederlo, ecco perché non serve esclusivamente per coloro che sono i moribondi, poiché deve partire dal cuore della creatura il desiderio di ricevere questo segno di grazia da parte del Signore.

        L’Olio Santo ripete con il segno della Croce che ha inizio con il Battesimo che purifica ed imprime sulla carne il riconoscimento della creatura di Dio davanti alle schiere celesti, e quindi è un ulteriore segno dell’amore di Dio e della sua grande misericordia.

       Il Battesimo è il riscatto della creatura che viene purificata e segnata pubblicamente dal Signore attraverso il segno della Croce che si ripete con la Cresima, la confessione, la Comunione, il Matrimonio, il Sacerdozio, e con quello intangibile dell’Olio Santo, che riporta la creatura alla purificazione di ogni colpa davanti a Dio per ricevere sostegno e amore, per continuare il suo cammino quale servitore di amore nel nome del Signore.

       Gabriele sintetizza: non può la creatura appena nata conoscere il fine del Battesimo, che però viene integrato dalla Cresima, che prepara a sua volta, la creatura alla Confessione, la quale a sua volta predispone la mente e il cuore a ricevere Gesù.

       Come ti ho detto in precedenza, questi quattro Sacramenti completano quanto Dio ha concesso che conoscesse l’uomo perché tenuto a viverli. Questa conoscenza dei Sacramenti, voluti da Dio, prepara l’uomo alla scelta della strada da percorrere.

       Qui subentra il libero arbitrio, che potrà seguire il suo cammino solo dopo di aver ricevuto la luce e la grazia del Battesimo, poi la Cresima, seguita dalla Confessione che lo prepara alla Comunione. Dio, quindi, permette all’uomo di scegliere il cammino da percorrere: Matrimonio o Sacerdozio.     Indice

 

 

6    Gennaio    1988

 

        .... Amate il Signore, perché Egli è sempre pronto a darvi la sua pace, quando a Lui tornate pentiti. Amate questo Dio che è sulla breccia per combattere l'ultima battaglia alla conquista della sua creatura che il male sta travolgendo ed annientando. Amate la voce di Dio, quando si eleverà un giorno non lontano per essere ascoltata nel cosmo intero, poiché Egli è il padrone, è l'assoluto, è l'illuminante luce di tutte le cose.

        Siate sempre pronte a rispondere alla chiamata del Signore; siate sempre ferrate dalla voce di Dio; siate forti con la preghiera che vi terrà legate al cuore del Signore. Noi vi serviremo sempre quanto dice il Signore, perché noi siamo le sue Creature create e volute operanti sulla terra, perché tutto si adempia, per quanto è stato programmato e voluto da Dio. La pace sia leggera come alito d'amore e scenda e sosti in voi con la forza e la durata che la volontà di Dio elargisce: essa può essere eterna, se sarete con il cuore, la mente e la volontà a Dio.    Indice

 

 

26    Dicembre    1987

 

        .... Creature del mondo, ascoltate me, il Figlio di Dio, che vi esorto a ritornare al Padre mio; vi esorto ad aprire il vostro cuore al mio cuore, perché voi possiate essere sulla strada che vi porterà a Dio, mio Padre. Amatevi tra di voi, ed operate nel mio nome, prima che sia troppo tardi. La vostra vita avrà la sua ricompensa nel regno dei cieli.

        Amatevi tra di voi, e camminate insieme verso la verità che il Padre mio, attraverso i segni divini, sta palesando al mondo; aprite la vostra mente e il cuore al mio ascolto, perché voi possiate salvarvi da quanto accadrà sulla terra e nel cielo.

        E tu, creatura che ti lasci andare, perché la mia voce non ti dice niente, come vorrei aprire il tuo cuore e gli occhi, per farti sentire e vedere innanzi tempo dove tu stai conducendo la tua vita: questa tua esistenza non avrà mai la mia luce, per questo tuo modo di vivere e gioire. La materia ti farà soccombere sotto la condanna che ti attende, perché tu non hai dato ascolto al tuo Dio.    Indice

 

 

30    Marzo    1997

 

        .... In questo giorno di gloria per me, Cristo risorto, vi dico che con me sono risorti tutti coloro che hanno vissuto con l'amore del Padre mio e, con la volontà al bene, sono stati nella sua obbedienza. Oggi Io, il vostro Gesù, vi parlo, chiedendovi di prestare attenzione e nell'umiltà ascoltare quanto vi dirò.

        Guardatevi intorno, creature della terra, osservate quanto sta accadendo nel mondo; attenzione a non fare vostra la voce blasfema che si insinua nei vostri cuori, nei cuori dei giovani, non recepite quanto vi serpeggia intorno e viene dall'umanità che non ha fatto sua una sola legge dettata  dal Padre mio. Voi, creature della terra, vivete nello smarrimento, senza guida, agite senza controllo, voi camminate senza meta perché non vivete dell'amore che Io vi ho donato, quell'amore che avete fatto tacere in voi, quell'amore che dà la pace e fa servire solo il bene. Io Gesù Cristo, sono risorto, in questo giorno, ma i miei occhi si sono aperti non su di un mondo che ha costruito la pace, che vive nella pace, ma solo su guerre fratricide che porteranno l'uomo ad allontanarsi, a ribellarsi a Dio, perché non ne possiede la voce. Unitevi a me, vostro Signore, in questo giorno, e datemi, vi supplico, le offerte che volete innalzare a Dio con le vostre azioni; datemi i vostri pensieri, perché Io possa purificarli; datemi il vostro amore, affinché possiate agire con il bene e non con il male.

        La  pace  scenda nel cuore di ogni creatura che fa suo e vive  quanto Dio le  ha trasmesso attraverso il suo Servo Mosè, l'uomo giusto al quale ha consegnato millenni fa le sue Leggi, affinché la creatura terrena le facesse sue per essere sempre con Dio.

        Destatevi, figli che mi ascoltate, Io sono Gesù, Colui che non vi ha fatto mancare la mia parola, il suo amore quando Lo avete invocato; sono lo stesso Gesù, Colui che vi ha supplicato tante volte, perché continuaste a servire il bene, ad essere le creature docili per la conquista della pace; quella pace che cercate dovunque, ma che non chiedete mai a Dio, elargitore di questo bene; infatti è soltanto Dio, che può, invocato, donare l'amore per far vivere, attraverso di esso, una vita sana, saggia, fruttuosa.

        In questo giorno Io, Gesù, mi rivolgo ai giovani, a queste creature possedute dal male, di questa civiltà corrotta, infausta per la vita dello spirito, civiltà corrotta che non porta al bene; a queste creature mi appello, perché mi invochino per essere aiutate, sostenute nella bisogna.

        A voi, giovani, sta ritrovare con l'amore, la fede, a voi, creature che non avete il senso della vita, il rispetto per quanto non è vostro, poiché appartenete a Dio; attenti a non sbagliare, uccidendo in voi la linfa della vita.    Indice

 

 

25    Novembre    1984

 

        D.- Servo di Cristo, a te pongo questa domanda: perché un laico, insegnante di religione, agli alunni non serve la parola del Signore?

        R.- Il laico è tenuto a servire la parola del Signore; è come un sacerdote che non serve il Signore, quindi è lui il responsabile davanti a Dio, se la parola del Signore non è ascoltata dagli alunni.

        Guai a coloro che servono male o non servono affatto la voce del Signore; guai a costoro se la volontà delle creature a loro affidate non cresce nell'amore per servire Iddio. So cosa pensi di queste persone, che non operano per  il Signore, servendo quanto occorre per avvicinare le creature alla verità di Dio, ma tu non formulare giudizio alcuno su costoro che si comportano in tal fatta.

        La vita del laico dovrebbe imitare i servi del Signore che operano per il Signore, ma oggi nulla ricorda la laicità di una volta. Oggi l'uomo decide di servire il Signore senza alcuna preparazione, perché il fine non è quello di servire il bene, ma di fare i propri interessi. Costoro sono davanti al Signore responsabili di ogni gesto, di ogni parola, perché chi non serve nel nome del Signore, non può ritenersi una creatura di Dio. Stai bene attenta a servire la volontà del Signore, perché quanto più la voce sarà in circolo per le tue servitù, tanto più il male ti aggredirà, ma non temere, perché c'è qui il Servo di Cristo a proteggerti e a servirti come Dio comanda.

        La vita di coloro che servono nel nome del Signore è sempre irta di spine, è sempre con la sofferenza e il dolore, ma in cambio si ha pure tanta gioia, tanta pace. Sia con te il desiderio di operare per Gesù, di servire Gesù, di essere vicina a Gesù, perché solo così puoi definirti una vera serva del Signore. Con te l'umiltà della parola e il perdono per coloro che, non servendo il Signore, rifiutano anche la tua voce. Sia sempre con te la luce dello Spirito Santo, perché tu possa sentirti con l'animo nella grazia del Signore. La tua volontà sia con la mia a servizio di Dio.     Indice

 

 

25    Novembre    1987

 

         .... Ma ora ascoltate quanto abbiamo a dirvi: in questi giorni molte saranno le preghiere che saranno innalzate per i servi terreni del Signore e voi dovete pregare perché queste creature siano nell’obbedienza davanti a Gesù e a Dio suo Padre, perché tutto possa procedere nella loro vita come è stato programmato. La vostra preghiera, quindi, sia innalzata a Dio con tutta la forza della fede, che vi viene da Gesù rafforzata ed elargita; con la vostra operosità, siate custodi di quanto Egli ha sempre desiderato da voi, perché tutto si compia nella vostra vita secondo la sua volontà.

       Ma ora c’è qualche creatura che deve essere sostenuta dalla nostra parola: queste creature che non sanno camminare da sole e crescere nella fede davanti a Dio, noi le esortiamo ad essere più attente al modo come si comportano con le altre creature.

       Controllatevi quando aprite la vostra bocca e non pensate mai di essere nella dimensione di giusti davanti al vostro prossimo. L’umiltà deve accompagnare la vostra parola e il vostro atteggiamento, per essere accettate dagli altri; l’umiltà è la servitù più difficile da attuare perché vi deve coinvolgere nella conoscenza di qualcosa di grande, che si raggiunge solo se siete uniti a Dio con tutto il vostro essere; l’umiltà, quindi, non è un fatto soggettivo o di possesso che ogni creatura può prendere o lasciare; l’umiltà, creature che ci ascoltate, è un dono che si conquista con la rinunzia di ogni vostro agire, ma che diventa vostro quando appartenete a Dio con la vostra mente, il vostro cuore e la volontà al bene; l’umiltà è qualcosa che vi porta ad essere puri al cospetto del Signore, con il cuore puro e con i pensieri limpidi per essere all’unisono con Dio, il vostro Signore, che vi farà crescere sempre di più, per essere capaci di soffrire ed offrire, di subire e fare vostra ogni sofferenza che vi viene dall’altra creatura; l’umiltà è il gradino della strada che vi porta alla santità davanti al Signore, perché voi sarete suoi in anima e spirito. Quindi, sappiate che in tutto quanto farete in questi giorni, o subirete, dovete ricordare queste parole: siate umili e non vi ritenete cresciuti davanti a Dio, per quanto è la sua conoscenza, per non essere portati a dare un falso giudizio o un falso indirizzo su quanto gli altri compiono, perché ogni creatura crescerà davanti al Signore, come Egli desidera.

       Che sia, quindi, la vostra, un’umiltà cosciente che vi porti a servire Gesù e il vostro prossimo con amore; che la vostra volontà, creature che ci ascoltate, sia sempre operatrice di bene e mai di male per il quale il Signore, invocato, vi renderà immuni al suo contatto; che la vostra anima possa godere della pace che si sente quando siete sulla strada che vi porta a Dio.    Indice

 

 

17    Novembre    1988

 

        .... “Io, il tuo Gesù, sono qui, serva fedele alla mia Persona.

       La pace scenda in te ora che ascolti la mia voce. Oggi la tua servitù deve essere per la creatura che Io metto sul tuo cammino e, con l’umiltà che mi devi la servirai La vita che tu conduci non ti porta sempre vicino al mio cuore, perciò abbandona le servitù terrene per servire, come devi, il mio cuore.

       Le ali che Io ti sto facendo crescere, servono per portarti accanto al mio cuore, ma le miserie te le tarpano, perché tu non ne sei ancora libera, quindi opera con la mia volontà e sentirai che la misericordia del Padre mio sarà al tuo cospetto e al mondo.

       L’ora, figlia che mi segui senza battere ciglio, è vicina, ed Io, il tuo Signore, tremo per le creature che non sono illuminate dallo Spirito Santo, perché mai invocato; ama queste creature che ti sono vicine, e non giudicarle, ma prega soltanto perché Io, invocato con il cuore, darò loro la pace.

       La tua servitù, nell’arco del giorno che il Padre mio ti concede di vivere, deve essere operante e grande al mio cospetto; ama, quindi, me, il tuo Gesù, e sappi che ogni cosa che accade nella tua vita è voluta e permessa dal Padre mio, perché tu possa forgiare la tua fede a servizio di un Dio che è sempre misericordioso con le sue creature.

       Pace dunque a te, creatura sì obbediente alla mia volontà, e pace a tutti i fratelli che, come te, vivono sulla breccia a mia difesa. Crescete, voi che siete vicine a questa serva, con la operosità al mio cuore, crescete davanti al mondo nella vita di tutti i giorni, affinché in voi le creature con la voce del male ritrovino l’immagine di una creatura di Dio, fatta a sua somiglianza. Vi benedico Io, il vostro Signore, e cercate con la saggezza della parola e l’amore che chiedete a Dio, mio Padre, di vivere ed operare come desidera il suo ed il mio cuore".    Indice

 

 

31    Marzo    1991

 

         D.- Signore, in questo giorno della tua Resurrezione, puoi concederci la tua parola? Aiutaci ad avvicinarci a Te e al  cuore del Padre tuo. In umiltà e con il cuore contrito noi tutti attendiamo la tua parola.

         R.- La pace sia in te e in tutte le creature con la volontà  al bene, che attendono la parola del Signore.

         Pace in questo giorno in cui il Cristo ha dato al mondo la sua vita, perché l’uomo della terra potesse, con il suo Olocausto, ritrovare il perdono e la pace dell’anima. Dio, il grande Artefice, ha permesso che la creatura terrena potesse vivere un giorno al suo cospetto perché riscattata dal Figlio suo, elargitore d’amore, amore infinito, per l’umanità tutta.

         E’ questo un giorno che porta l’animo della creatura ad avvicinarsi a Dio per la sua clemenza, per l’amore ed il perdono che Egli dona agli uomini di buona volontà. La grandezza di questo giorno si manifesta in modo particolare come ho detto prima, nel perdono totale delle colpe di coloro che, con il Figlio, esalano l’ultimo respiro sulla terra, perché agognano di ritrovarsi con Dio nel regno dei giusti. Tutto questo il Signore lo ha permesso da quando, sulla croce, Gesù rispose al ladrone: “Oggi stesso sarai meco”, promessa, questa , che il Cristo continua a mantenere quando coglie nel cuore della creatura il pentimento e il desiderio di Dio.

         Sia questo giorno, quindi, un giorno di festa per quelli che lasciano questo mondo e per voi che iniziate in questo giorno a vivere una nuova vita.

         Amate il Signore Gesù, perché con il suo amore, tutto diventa facile da affrontare nella vita, soprattutto quando il cuore della creatura è pieno dell’amore del Signore, le si apre la strada della conoscenza per vivere con saggezza della sua verità.

         Siate con il vostro cuore vicino a quello di Gesù per non smarrirvi, poiché la vostra voce deve rispecchiare la parola del Signore e non il vostro pensiero, troppo spesso servito dal male. Ora Gabriele, nel nome del Signore, vi trasmette la sua benedizione.    Indice

 

 

21    Maggio    1989

 

         D.- Signore, oggi ricorre la festa della Santissima Trinità. Il tuo servo terreno, tempo fa, ha spiegato qualcosa ai fedeli, ma ora io sono davanti a Te, pronta a ricevere quanto è racchiuso in questo “mistero”, come è stato definito da qualche creatura. Se sì, io, la tua serva Ti ascolto.

         R.- La festa della Santissima Trinità è la festa più importante che la creatura terrena celebra, perché essa racchiude tutto quanto è la potenza divina che governa il mondo, governa, ricordati, perché è eternamente invocato il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Questa forza che domina il cosmo, è la forza dell’Eterno, dinanzi al Quale tutte le Creature celesti sono sempre in adorazione; forza, quindi, che raggruppata in tre luci, illumina il mondo, e si concentra sempre nell’Artefice di tutte le cose che vivono nel cielo e sulla terra; il Creatore che governa l’universo ed il cuore dell’uomo.

         Ogni creatura deve a questa forza la propria esistenza, deve la sua vita che, innalzata a Dio universale porterà il suo contributo d’amore, perché questo Dio continui a dare al mondo la linfa della vita, affinché tutto si moltiplichi e generi amore e bene. La ricorrenza, quindi, che l’uomo terreno ricorda, è la festa più grande che la creatura serve al Dio della misericordia; questo Dio che non ha risparmiato nulla, ma che si è prodigato per l’umanità portando con la voce del Figlio e con la luce dello Spirito Santo la linfa che genera amore, amore, amore, perché tutto fosse convogliato al suo cuore.

         La Santissima Trinità è l’apoteosi della grandezza del Creatore, al Quale tutti devono eterno amore ed obbedienza;  la Trinità è l’apoteosi della potenza dell’Artefice dell’universo, che con la sua voce, quella del Figlio e la luce che si irradia da entrambi, si chiude con quanto l’uomo deve a Dio.

         Molti ignorano la grandezza di questa parola: “Trinità”, ma tutti coloro che fanno propria questa forza, sono di Dio, in quanto vivono la propria esistenza attraverso la conoscenza del Padre, la sofferenza del Figlio e la luce irrorata dallo Spirito Santo.

         So che voi, creature terrene, questa sapienza la chiamate “mistero”, ma è così facile avvicinarsi alla Santissima Trinità, amando Dio senza limiti, avvicinandosi a Dio attraverso l’uomo-Dio che è vissuto ed ha operato per il Padre, oppure, invocando la luce dello Spirito Santo. L’invocazione allo Spirito Santo è il desiderare da parte del cuore dell’uomo del Padre e del Figlio, per essere tutt’uno con la fonte che è l’amore di questo Creatore!

         In semplicità, quindi io ti ho spiegato questa Trinità che molti non comprendono, perché non hanno conosciuto l’amore del Padre, né quello del Figlio né hanno sentito nel cuore la luce, emanata dallo Spirito Santo: luce meravigliosa che fa vivere la creatura terrena come desidera il Signore del cosmo.     Indice

 

 

15    Marzo    1992

 

         D.- Può Signore, il Servo Gabriele, illuminarmi sulle parole che un tuo servo terreno ha detto in Chiesa alla presenza delle spoglie di una creatura? …  “il mistero della vita e della morte”, ma io non ne ho compreso il significato. Gesù, sono nell’obbedienza per quanto permetti che apprenda.

         R.- Gabriele, il Servo del Signore, ti serve la pace ora che ti parla. Quanto hai chiesto, il Signore te lo concede, perché tu possa essere nella sua verità

         Il significato della vita e della morte per una creatura del Signore, è quanto deve dominare il cuore di chi è di Dio, poiché in queste parole c’è tutta la grandezza e c’è l’amore che il Signore ha concesso alla creatura, e con lo Spirito che ha alitato in lei, diventa attestazione della creazione divina, che vive, perché è Dio che vive in essa.

         Vita ,significa quella linfa che distingue l’uomo dalla bestia, e quindi, tutto scorre in esso con amore, amore, ed amore, verso il suo Creatore e verso il proprio fratello; vita, significa affermazione di Dio nella creatura che per somiglianza deve comportarsi come il Signore desidera e cioè nell’obbedienza e nell’amore verso il suo Creatore. Dio ha completato il percorso terreno della creatura, con la morte, che avvolgerà ogni essere, perché è sempre Dio che lo ordina, poiché l’ordine ha una sua programmazione divina, che la creatura deve vivere, per essere, come un giorno ti disse Gabriele, un anello della lunga catena che fa muovere l’universo.

         Per ogni creatura che nasce, Dio ha segnato il suo ciclo di vita, che la vedrà vivere sulla terra e che si fermerà quando Egli darà l’alt, con la morte, ma quella corporale, ricordati, e non quella dello spirito, perché questo vivrà nei secoli e nei secoli, sempre alimentato dal Signore, quando la sua creatura ha vissuto come ha desiderato il suo cuore.

         Sono queste domande che dovrebbero scuotere l’uomo a pensare che non si è padroni della propria vita terrena, perché questa terra che vi ospita, sarà un giorno la tomba di chi ha vissuto e vive lontano dal Signore.

         “Vita e morte” sono con la creatura voluta da Dio, amata da Dio, e permessa che viva sulla terra quel tempo necessario per arricchirsi nello spirito davanti al Signore Altissimo.

         “Vita e morte” non è un mistero per chi è con Dio, e vive e si muove come desidera il suo cuore.

         Tu devi apprendere ancora molte cose dal Servo Gabriele, perché tu possa darle agli altri con l’umiltà che devi a Dio.    Indice

 

 

6    Novembre    1994

 

         D.- Gesù, ieri, per la TV si è parlato di quanto l’uomo vede, trovandosi in coma: luci indescrivibili, secondo il pensiero dell’uomo, defunti cari etc. Ma quello che mi ha colpito è stato quanto ha detto un americano, invitato a questa trasmissione, che può ottenere questi incontri anche senza essere in coma. Queste cose non fanno che confondere il pensiero sulla morte e sul mondo che ci attende. Può, Gabriele, illuminarmi al riguardo? Grazie.

         R.- Io sono Gabriele, il Servo del Signore, al tuo ascolto. La pace scenda su di te, creatura del Signore.

         E’ giusto quanto hai chiesto, poiché l’uomo della terra sta sbagliando davanti al Signore. Nessuna creatura è in condizioni di ritornare sulla terra se non con la concessione di Dio, per fini che soltanto Lui conosce, ed è assurdo pensare che l’uomo della terra possa penetrare nel mondo dell’aldilà cogliendo visioni che nessuna creatura può vedere con l’occhio dell’uomo, ma solo quando è spoglio del suo corpo e per quello spazio assegnatoli da Dio.

         Un giorno ti ho parlato dandoti già una risposta per quanto riguarda la luce che dicono di vedere queste creature: non è la luce del mondo di Dio, ma è soltanto quella che circonda il vostro pianeta terra, sono strati di luce che non immettono nel mondo che Dio ha riservato alle creature che vivono del suo pensiero. La pace che la creatura dice di sentire, è la mancanza di gravità che nella solitudine avverte come qualcosa di divino, ma che non lo è. L’uomo viene spinto, con l’abbandono del proprio peso, a vagare nell’atmosfera, e quindi ad essere coinvolto in questi strati luminosi che portano la creatura stessa a rifiutare la terra, perché questa non ha dato che dolore all’uomo, poiché l’uomo non è vissuto secondo il pensiero di Dio.

         Domanda a queste creature che conducono queste trasmissioni, perché mai non hanno la possibilità di parlare con una creatura che si trova già nell’aldilà? Nessun uomo che ha varcato questo nostro mondo ritorna per dire come vive in questa nuova dimensione. Domanda a coloro che fanno sedute spiritiche, chi si presenta loro se non esseri che sono lontani da Dio e non parlano mai del loro mondo o del mondo o del modo in cui vivono; nessuno che fa la scrittura automatica, come voi definite questo contatto con l’aldilà, ha mai scritto o descritto dove vive e come vive.

         Gabriele un giorno ti ha spiegato che tutti coloro che lasciano questo mondo, passano per una zona di purificazione, e vi sostano a lungo, secondo il pensiero e il giudizio di Dio, per poi passare ad altre zone che Dio ha riservato, sempre provvisoriamente, fino alla purificazione, per essere un giorno all’ombra del Signore.

         Dirai alle creature che assistono, anche tu, di guardare queste cose con l’occhio distaccato, poiché l’uomo si avvale della sua conoscenza terrena per dire delle cose non rispondenti alla verità.

         Ricorda all’uomo che ti avvicina che questo è il tempo di satana, il quale agisce in modo spesso violento per coinvolgere la creatura, per farla smarrire, per intimorirla e quindi, attraverso la paura, l’allontana dalla verità del Signore.

         Gabriele riepiloga: l’uomo che lascia questa terra non ritorna indietro, né si rende visibile ad altro uomo che vive sulla terra e per circostanze diverse lascia per istanti il suo corpo; non vede nulla di quanto è il mistero racchiuso nei cieli, e quindi non è in grado di testimoniare nulla, poiché nulla concede Dio all’uomo che, per volere suo, ritorna a vivere.     Indice

 

 

15    Agosto    2008  ore  1.40

 

         "Io, il tuo Signore, sono qui, serva devota al mio cuore. La pace sia sempre con te perché tu possa servire me, il tuo Signore con l'amore che merito. La Madre mia sarà con te, per rasserenarti e rasserenare coloro che custodiscono con amore la statuina della Mamma celeste, poiché grandi cose accadranno a dare conferma che chi ama ed è devoto alla Vergine Maria, costaterà con mano che tutto, programmato da Dio, mio Padre, si avvera. Ti lascio benedicendo i tuoi pensieri perché siano pronti a ricevere la parola dell'Immacolata Concezione". Amen.

         "Figlia diletta, devota e consacrata al Figlio mio con l'offerta della tua vita: ti stringo al cuore in questo giorno che il Padre mio mi ha concesso di parlarti. Le parole che Io ti dico sono per tutte le creature che chiederanno di me in questo giorno, perché madre di tutti voi, affidatimi dal Figlio mio diletto, sul cui volto non ritrovo che dolore dolore. Pregate ora che il tempo della resa si avvicina, pregate affinché la luce dello Spirito Santo illumini la vostra mente ed apra il vostro cuore all'ascolto della voce dell'amore: amore che scende copioso nel cuore di chi è pronto a servire Dio, mio Padre, ed il Figlio mio. Gesù soffre per la lontananza ché, voi figli ingrati, siete lontani dal suo cuore: amateLo perché solo attraverso questo amore Io ritroverò la creatura di Dio. Tu, serva fedele, che hai tanto perorato presso Dio la mia parola, Io sono con te in questo giorno di festa, e sarò con te e le creature che inneggiano alla mia persona, perché come sai Io devolvo ogni cosa al cuore del Signore. Pace a te e a coloro che servono Gesù attraverso me, la Madre sua. Benedico te e tutti coloro che da questo momento daranno gloria a Dio e al Figlio mio". Amen.     Indice

 

 

2     Marzo    1998

 

         .... Amatevi, perché solo l’amore vi salverà davanti al Signore Gesù, per il Quale voi siete tenuti a dare amore, oggi, senza rimandare al domani il perdono ad una creatura, perché oggi stesso potrebbe essere troppo tardi; non misurate il vostro giorno, perché non c’è misura equivalente nel nostro mondo, poiché il nostro mondo non ha dimensione di spazio e di durata paragonabili con il vostro.    Indice

 

 

6     Luglio    2001

 

         D.- Gesù, sono stata zitta come mi hai ordinato ieri, e non mi sono ribellata per il comportamento di questo professionista che, per la quarta volta manca all’appuntamento e non telefona: questo atteggiamento, a parer mio, è mancanza dinanzi a Te, perché è la tua servitù e non la mia parola che ascolta. Temo sempre che intervenga il mio amor proprio a farmi reagire negativamente. Sono ore di attesa che sottraggo al tuo lavoro. Come comportarmi se chiamerà ancora questo Signore?

         R.- “Io, Gesù, il tuo Signore, sono qui serva che mi ascolti. Scenda su di te la pace e vi rimanga a lungo. Accheta con la preghiera quanto ti porta a ribellarti, perché questo non piace a me, al tuo Signore. La vita per queste creature va sempre complicandosi, in quanto con il loro atteggiamento respingono la misericordiosa parola che concede il mio cuore. Ricorda: tu sei soltanto il tramite tra quest’uomo e me, il tuo Gesù, che, concedo quando sono invocato, la mia mano a salvezza della creatura. A te non compete agire se non con la mia volontà e non la tua. Quindi, quando quest’uomo richiamerà tu non lo servirai al momento, ma porterai l’appuntamento molto lontano nei giorni, sperando, come ha sperato finora il mio cuore, che possa ritornare con la volontà al bene dinanzi a me, il tuo Signore.    Indice

 

 

26    Novembre    1995

 

         D.- Gesù, mi concedi una servitù sugli Angeli? Tanti hanno parlato e scritto delle Creature celesti, ma sono essi nella verità?

         R.- Io sono Gabriele, il Servo dell’Altissimo, pronto a servirti secondo il pensiero del Signore. E’ giusto che tu, che sei nella verità del Signore e servi nel suo nome, chiarisca quanto riguarda le Creature celesti che pullulano nel cielo e sulla terra. Queste Creature non sono racchiuse in un numero, poiché sono come una miriade del firmamento, e quindi non sono catalogabili. Ma incominciamo per ordine: la Creatura celeste creata da Dio è una Creatura puro spirito e quindi non visibile se non in determinati tempi e luoghi per fini che solo il Signore conosce. Lo spirito dell’Angelo, quindi, come ti ho detto prima, è nell’aria e quindi avvolge la creatura che Dio gli affida; bada: avvolge, cioè quando Dio, con la grazia del Battesimo, dona l’Angelo che diventa parte di essa.

         Gli Angeli sono parte di Dio, sono la diramazione di quell’amore che, mercé il loro intervento, fanno muovere l’universo intero. Essendo, quindi, queste Creature puro spirito, create da Dio, non possono avere nome alcuno e quindi, ripete Gabriele, sono infinite queste Creature alle quali Dio ha concesso di vegliare sull’umanità tutta.

         Un giorno Gabriele ti disse: quando l’uomo agisce con il male, quando l’uomo non è nell’amore di Dio, l’Angelo si allontana da lui, ma non lo perde di vista, perché è sempre pronto a tendergli la mano per dargli sostegno, se la creatura invoca Dio.

         L’Angelo è colui al quale Dio ha concesso poteri che Lui stesso trasmette, e quindi gli Angeli sono conoscitori della volontà di Dio ed agiscono come ordina il suo pensiero; hanno poteri sull’uomo quando questo cammina con la volontà al bene e l’amore a Dio; essi possono dare e togliere, al cenno del Signore, perché sono, come ti dissi un giorno, la proiezione del Signore attraverso la quale scorre il pensiero di Dio, perché in essi vive il Signore. Gli Angeli, dalla creazione, sono coloro che hanno operato e vivono di Dio, poiché in loro Dio ha trasmesso parte della sua divinità; l’Angelo, al cenno del Signore, segue ed attua la sua volontà nella natura e sull’uomo; l’Angelo custode, quindi, è parte di Dio che vive accanto a voi, se dentro di voi domina l’amore del Signore.

         Gli Angeli sono una miriade di stelle che non si possono contare, e quindi sono tutti agli ordini di Dio, per quel fluido divino che Egli trasmette loro perché agiscano e si muovano nel suo nome.

         Agli Angeli si parla con il cuore, si chiama l’Angelo invocando Dio, si ama il proprio Angelo custode amando l’Altissimo, nel quale si ritrova la volontà e la grazia che il Signore elargisce alla creatura che desidera crescere davanti al suo cuore.

         Dio con gli Angeli non ha bisogno di parlare, poiché essi, messi a tutela della creatura terrena, sono parte del Signore e quindi soddisfano, operano senza parlare perché essi sono la voce di Dio per il Quale agiscono, per cui tutto quanto si muove nel cosmo sono essi a muoverlo, in quanto Dio si muove in loro.

         Gli Angeli, schiera celeste, che fa corona a Dio, e che voi dividete in Serafini, Cherubini, Arcangeli, hanno tutti una mansione diversa, ma tutti hanno un solo fine: convogliare tutte le creature al cuore di Dio.

         Di’ alle creature della terra di non approfondire troppo la conoscenza del creato con le sue Creature celesti, perché diventa irraggiungibile con il pensiero terreno, se tutto questo non è concesso da Dio, e tu sei nella verità, poiché è Gabriele che ti serve, mentre altre Creature dell’Altissimo procedono per quanto loro richiesto dal Signore.

         Prima  di  chiudere questo  servizio, ti rammento, perché  gli  altri  apprendano quanto un

giorno ti dissi, alla domanda se c’era in cielo festa per gli Angeli, che la Chiesa ricorda il due ottobre: Gabriele ti precisò che non c’era festa in quel giorno per le Creature che fanno corona intorno a Dio, perché esse sono sempre nel gaudio, con il cuore pieno d’amore in ogni istante del loro tempo che non ha misura, ne durata; ti dissi allora e lo ripeto, che è sempre festa davanti a Dio, perché anche quando il Signore è nella tristezza, il nostro amore si espande intorno al cuore di Dio perché Egli non abbia a soffrire.   

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14    Settembre    2008  ore  2.15

 

         D.- Gesù, da parecchi giorni si parla dell'esperimento che stanno conducendo alcuni scienziati in Svizzera, mediante un grande acceleratore di particelle, con il quale vogliono, secondo loro, scoprire come abbia avuto origine la creazione dell'universo, e per cercare la cosiddetta "Particella di Dio". Sono, Gesù, sempre degna di ricevere la tua parola?

         R.- "Sono qui, serva fedele e costante nell'amore che mi devi. Sono qui per chiarire quanto l'uomo si azzarda a voler conoscere e, quindi, a penetrare nel mistero del creato.

         Nessuno deve osare di sfidare quanto non è dato conoscere all'uomo, perché è solo un avvallare il pensiero dell'uomo che è lontano da Dio. Tutto è a conoscenza di uno solo: il Creatore dell'universo, che il Padre mio fa' vivere, perché è Lui a desiderarlo.

         Nessun risultato avranno questi scienziati, che ardiscono violare con il loro operato quanto è inimmaginabile e confutabile, all'uomo della terra, il quale non misura mai la sua statura di creatura fatta per vivere, per servire in obbedienza Dio, fautore della sua vita.

         Bisogna pregare per questi uomini che osano tanto, perché essi sfidano quello che dovrebbe essere la conoscenza di quella "particella di Dio" che vive in tutto il creato, dalle origini ad oggi. Voler scoprire, indagare su questo mistero, i dotti della terra, creeranno confusione e allontaneranno la creatura dal Padre mio. Accettare, quindi, quanto vive nel cosmo, senza eliminare con esperimenti fasulli la potenza di Dio che abbraccia tutto quanto è racchiuso in esso.

         Prega per questi scienziati, che osano mettere da parte il Creatore della vita e della morte, dal cuore di ogni creatura, poiché è Dio il solo conoscitore di questa origine, creata da Lui e che da allora fa vivere l'universo intero, perché è Lui a volerlo". Amen.    Indice

 

 

8    Gennaio    2000

 

         D.- Gesù, ho visto la prima parte di Jesus, e dopo ho ascoltato una intervista di un giornalista x…. a un  Mon.re…

         Alla domanda come Tu, Gesù, eri fisicamente, il tuo servo terreno ha risposto che i tuoi tratti somatici dovevano essere quelli di un arabo dal colore olivastro, e per giunta non alto di statura. Qui mi aspettavo che citasse le misure riscontrate nella Sacra Sindone, un metro e settantadue, ma egli ha taciuto questo particolare importante circa la tua Persona.

         R.- Io sono Gabriele, il Servo dell’Altissimo, inviato dal Signore per esaudire la tua richiesta. Il Figlio di Dio era di bello aspetto, perché in Lui c’era la luce divina, e la potenza che Gli veniva dal Padre, con la quale ammaliava ogni creatura che Lo avvicinava.

         Gesù aveva la carnagione chiara, come chiara era quella della Madre sua, e nessun segno nella struttura del volto che richiamasse altre razze, se non quella fatta ad immagine divina.

         Alto, capelli castano scuro, di aspetto solenne, amava confondersi con le altre creature, e come ogni creatura aveva impulsi di generosità e di ribellione. Devi ricordare che Gesù, il Figlio di Dio, nato povero, doveva fare suo quanto coinvolgeva la vita di una creatura, nata e vissuta sulla terra, perché attraverso la sofferenza dello spirito e della carne Egli avrebbe potuto riscattare l’intera umanità.

         Come avrebbe potuto sostenere la creatura e perdonare i suoi peccati, se non avesse toccato e provato di persona la sofferenza e il dolore? Come avrebbe potuto condonare le colpe di coloro che, pur vivendo all’ombra della Chiesa spesso sbagliano o si smarriscono quando il male li coinvolge? Questo vivere, quindi, come gli altri, portò Gesù consapevole di quanto aveva programmato il Padre, ad agire come una normale creatura, al cospetto del popolo e questo durò fino a quando la mano del Genitore non diede il via al Figlio, perché desse corso alle profezie annunziate su di Lui.    Indice

 

 

2    Settembre    2004

 

         .... Chi è accanto a te è responsabile per quanto gli compete, e, quindi, dovrà rendere conto, in prima persona, di quanto si chiede dalla sua collaborazione, perché tutto proceda bene, affinché la mia Persona venga glorificata da chi avrà tra le mani quanto Io ti ho servito, e che tu hai trasmesso alle creature.

         Sii serena, ora, che sento palpitare il tuo cuore con il mio, e quindi tranquillizzati perché la tua volontà è in simbiosi con la mia volontà. Procedi nella stesura della “storia” come tu chiami il tuo percorso spirituale, che ti ha portato a me, il tuo Gesù, che è sempre nell’attesa della tua offerta quotidiana di sofferenza, per alleviare la mia, che i tuoi fratelli mi infliggono in ogni istante del giorno.    Indice

 

 

25    Marzo    2006

 

         D.- Gesù, perdonami se faccio sempre domande inerenti alla tua Persona. Non so dire di no ad alcuni insegnanti, quando chiedono chiarimenti su argomenti riguardanti Te, mio Signore, e formulati anche dai ragazzi. Questi alunni hanno chiesto se è vero che Tu sei nato il venticinque dicembre. Hanno cercato, gli interlocutori, di rispondere alla domanda, leggendo quanto ha citato, come vero, dopo tante ricerche, il giornalista V.M. Può Gabriele, il tuo portavoce e mio conduttore, illuminarmi a riguardo? Libera il mio cuore in questo momento da ogni amarezza, che vi dimora da giorni, per essere sempre degna di sentire la tua voce. Sento di amarTi sempre più, Signore, quando apro gli occhi ad un nuovo giorno.

         R.- “ Io, il tuo Signore, sono qui, serva fedele e ligia alla mia volontà.

         Ti concedo quanto mi hai chiesto, perché ti ritengo degna di conoscere parte della mia vita. Io sono nato veramente il 25 dicembre, secondo il vostro tempo terreno, e nella Natività, che hai eseguita su mia ordinazione, si rispecchia il tempo gelido che ha coinvolto la Madre mia che mi portava in grembo.

         Sono nato in quel locale buio e freddo, alle ore sei del mattino, per cui ho aperto gli occhi alla luce avvolto dal grande amore e dal calore che mi veniva dall’abbraccio della Mamma mia.

         Non essere preoccupata quando devi formulare una domanda, perché ce ne saranno ancora altre, poiché le creature della terra e la Chiesa devono apprendere, leggendo quanto racchiuderà questa storia, come tu la chiami.

         Non crearti problemi per quanto devi ancora al Padre mio e a me, il tuo Gesù, perché sarà la tua sofferenza che ti arcuerà, avvicinandoti al mio cuore, attraverso quanto tu mi offrirai quotidianamente. Ti benedico e non amareggiarti per come ti ricambiano coloro che non conoscono ancora quanto deve una creatura, alla quale Io ho dato saggezza, amore, da servire a chi in umiltà è davanti alla mia Persona. Ti benedico”.     Indice

 

 

3    Dicembre    2006

 

         D.- Gesù, una tua creatura ha chiesto ad un francescano un pensiero per il Natale da dare ai suoi alunni in preparazione della tua nascita, e questi invece ha fornito un trattato sulla tua infanzia. Riporto alcuni punti che questo amico, reagendo, non ha condiviso. Questo frate asserisce: che in base al trattato di teologia, di B.F. “Tu non eri consapevole della tua infanzia, della tua divinità e, solo a tredici anni, quando i Vangeli raccontano che crescevi in sapienza, grazia e virtù, Tu hai cominciato a prendere coscienza di essere il Figlio di Dio, ma la certezza l’hai avuta soltanto con la maturità avvenuta a 33, 34 anni. La croce Ti ha scandalizzato, ma mediante essa hai maturato lentamente la tua coscienza.

         R.- “Rispondo Io, il tuo Gesù, a questo servo terreno che è ben lontano dalla conoscenza del divino Figlio di Dio.

         Farebbero bene questi servi a non aprire bocca se non hanno la sapienza e la saggezza che solo Io, il tuo Signore, dono a piene mani alle creature che in umiltà servono la mia parola.

         Non deve tacere questo amico, ma reagire con la sapienza che Io sto lentamente infondendogli, perché se questi dotti non conoscono neppure le sacre scritture, dove viene annunziata la mia venuta, è bene che un laico raddrizzi con la parola che, chiesta allo Spirito Santo, faccia breccia nel cuore di chi non si misura dinanzi al Signore, al Creatore di ogni cosa che vive nell’universo.

         Non sia timido o pensi di sbagliare quando reagisce a chi diventa un “apprendistato” di testi vergati dagli uomini, perché invocato lo Spirito Santo egli parlerà dando gloria a Dio”.    Indice

 

 

17    Maggio    1989

 

         D.- Signore, la tua serva è qui, pronta a fare la tua volontà.

         R.- Il Servo del Signore è qui, per darti la pace, creatura sempre pronta a servire il Dio della misericordia; sia la tua volontà sempre con la sua affinché ti elargisca sempre l’amore, che tu servirai agli altri.

         La tua vita scorrerà ancora per poco con le tue miserie terrene, che ti fermano nel cammino dello spirito, perché tu darai un taglio nel servire le creature terrene, se non quelle che Dio mette sul tuo cammino.

         Tutto deve procedere nella tua esistenza come piace al Signore, per cui tu sei responsabile davanti a Lui di agire in questo tempo, segnato nella tua vita, senza tralasciare nulla che Gli devi, ma tutto portare a compimento per quanto Egli desidera da te.

         La raccolta di questi scritti sarà divisa in più volumi che racchiuderanno la tua ascesa spirituale, guidata dal Signore e da me, comandato da Dio presso di te. Tutto questo io te lo confermo per ordine del Signore Gesù, affinché tu possa vivere seguendo quanto io dico, perché tutto deve procedere come piace al suo cuore.

         Ogni cosa che farai oggi la innalzerai al cuore di Gesù che la devolverà al Padre, perché possa l’Altissimo sentirti con la tua volontà alla sua, quindi continua il tuo cammino terreno senza ostacoli o perdita ulteriore di tempo, per quanto devi al tuo Gesù.    Indice

 

 

12    Marzo    1991  ore 5.20

 

         D.- Signore, nell’umiltà chiedo: è possibile essere illuminati dalla saggia parola del Servo Gabriele sul contenuto dei “Dieci Comandamenti” emanati da Dio?

         R.- Io sono Gabriele, il Servo del Signore, al tuo ascolto. La pace scenda nel tuo cuore e vi sosti a lungo. Quanto hai chiesto, il Signore nella sua divina misericordia te lo concede, perché la sua voce possa giungere al cuore delle creature, ma ascolta quanto Gabriele ti serve per essere nella verità del Signore.    Indice

 

 

I° Comandamento emanato da Dio:

         “Io sono il Signore Dio tuo: non avrai altro Dio fuori di me”

Io sono Gabriele, il Servo del Signore Altissimo che ti parla:

         La pace sia nel cuore di chi si appresta alla voce del bene, che per ordine di Dio scenderà nel cuore di ogni creatura che Lo invoca, perché Dio è amore, amore assoluto per ogni creatura che vive sulla terra, quindi Dio è universalmente il padrone, è l’Artefice di ogni cosa vivente nel creato perché voluta dalla sua Persona.

         Dio è l’unico Signore dell’intero cosmo, per il Quale tutti sono tenuti a vivere e nell’obbedienza servirLo perché Egli è l’Altissimo, è la potenza che fa vivere tutto quanto si nuove sulla terra e nel cielo. Dio è l’Assoluto e all’infuori di Lui non c’è divinità, ma solo creature che non rispecchiano la sua volontà e la sua Persona.

         Dio è l’Artefice della vita e della morte, è il Dio dell’universo intero che si muove con il suo amore, poiché tutto è amore, tutto si agita nel creato perché è questa fiamma divina che alimenta e rende viva ogni cosa che, voluta da Dio, si manifesta, perché tutto deve attraverso la fiamma dell’amore far ritorno a Lui; quindi Dio è unico nel creato, regge ogni cosa e a Lui ogni creatura deve tendere per non smarrirsi prima sulla terra e poi nel cielo.

         Ogni creatura che non aneli al Signore Altissimo, non ha spazio per continuare a vivere nel cielo astrale dove la Maestà divina si manifesta alle creature che sono state con la volontà e le azioni alla sua Persona

         Quanto si manifesta nel mondo è un segno di questa Maestà, di questa misericordia che Dio concede all’uomo per guidarlo al suo cuore. Dio è l’unico, è il solo Creatore della terra e del cielo, e quindi all’infuori di Lui non c’è creatura che possa sostituirLo o avvicinarsi a Lui, se non quelle del cielo, alle quali il Signore Altissimo ha permesso che esistessero perché fossero guide al suo popolo, al popolo che è di Dio e solo di Dio vive, e continuerà ad esistere fin quando il Signore, suo Artefice lo riterrà.

         Ama questo Signore dell’universo, amateLo voi che mi ascoltate, perché Dio è il solo Dio universalmente Artefice di tutto quanto vi circonda e vive intorno a voi, perché questo lo desidera il suo cuore.

         Siate nell’obbedienza a Dio, unica assoluta divinità, sia di ieri con la creazione, che di oggi nel vostro mondo contemporaneo, ed amateLo, creature, invocateLo, perché Dio è la linfa dell’amore che è vita e quindi il vostro sostegno: alimentate questa fiamma divina che è l’amore, per ritrovare in ogni creatura che avvicinate la sua Persona, per ritrovare nel vostro fratello il vostro Signore, l’Artefice di ogni cosa che vive nel cielo e sulla terra perché Egli lo vuole.     2° Comandamento    Indice

 

 

14    Giugno    1989

 

         D.- Signore, Ti sono arrivate le sofferenze che Ti ho offerto? Non mi hai lasciata sola, Signore!

         R.- “Io, il Signore tuo Dio, sono qui, serva fedele alla mia parola. La pace sia nel tuo cuore ora che ti servo la mia voce. Pace creatura che fai la mia volontà, la misericordia di Dio mio Padre si posi sempre sul tuo capo e ti dia la grazia e l’amore che Gli devi sempre, perché tu possa godere della sua misericordia e della sua volontà al bene

         Non sciupare il tuo pensiero, per le miserie di chi non segue le mie direttive, di chi non serve me, il tuo Signore, nella misura che mi deve; ogni creatura che continua a servirmi, deve sempre modellarsi sulla mia Persona, per crescere ed operare senza sbagliare, con chi avvicina o che Io metto sulla sua strada, quindi, seguire la mia voce, operare nel mio nome, significa sentire quanto è di bene e quanto è di errato nelle proprie servitù. La crescita della creatura alla quale dono la mia parola, deve essere alimentata dalla preghiera che deve arrivare con l’amore al Dio mio Padre, e quando questo avviene, la creatura è sulla strada che la porta a seminare la parola di Dio, in umiltà e con l’amore che deve all’altra creatura.

         Molte sono le creature che pensano di servirmi bene, ma questo è ancora da giudicare, perché chi serve il male o chi, pur tenendo celato il proprio pensiero all’altra creatura, davanti a Dio è in peccato, ha bisogno di svuotare la propria mente e la propria volontà al male, per crescere, attraverso il pentimento e la preghiera, nella grazia del Signore Iddio.

         Tu, serva, devi fare tuo ogni pensiero malevole che ti servono, perché la fonte per crescere ed essere dinanzi a me, il Dio, è il far propria la sofferenza ed offrirla al mio cuore. Tu stai camminando per questa strada che diventerà sempre più dolorosa, ma tu troverai rifugio nel mio cuore e tutto sarà mutato in gaudio. Ricorda che ogni cosa che Io ti ho dettato si avvererà, e guai a coloro che non l’hanno fatta propria in questi anni in cui hanno sentito la mia voce!

         La creatura di oggi deve essere guidata per non confondere le insidie proprie con la fede in Dio, perché quest’ultima esiste e vive, se voi la coltivate, la fate vostra mantenendovi puri nel pensiero che deve essere sempre disponibile alla mia voce. Colmo d’amore sia il vostro cuore, perché purificato possiate donarlo alla creatura che avvicinate, e siate caritatevoli, obbedienti al perdono, ma soprattutto umili davanti a Dio e al vostro prossimo, perché chi non vive di tutto questo non è migliore degli altri. Quanto Io, il vostro Gesù, ho dato nell’arco di questi anni, deve essere ora sorretto dalla preghiera, perché camminiate con la mia voce nel cuore, per non continuare a sbagliare. Tu, serva, che hai il cuore stretto dalla morsa della sofferenza, che hai innalzato al mio cuore, hai camminato da sola, perché Io provassi la tua volontà, la tua fede nella mia Persona. Sii parca di parole che non siano le mie, e non ascoltare la creatura che parla senza la volontà al bene. Io, il tuo Signore, ti benedico e benedico ogni tuo pensiero, che Io devolvo al Padre mio, affinché ti conservi questa misericordia”.     Indice

 

 

3    Marzo    1991

 

2° Comandamento emanato da Dio

       “Non nominare il nome di Dio invano”

Io sono Gabriele, il Servo dell’Altissimo che ti parla:

         Nel secondo ordine emanato dal Signore, l’uomo della terra è tenuto a rispettare la parola di Dio isolando quanto riguarda la sua Persona da ogni testimonianza che non sia come bisogno di invocazione. Dio viene chiamato per ricevere amore, e mai come attestato delle proprie azioni presso le creature della terra; Dio è l’Essere predominante in noi, non solo con la linfa d’amore che immette con il Santo Battesimo, ma perché è la Persona divina che noi sentiamo attraverso il Figlio che è sceso sulla terra per riscattarci e far sì che si sia tutt’uno con Dio l’Onnipotente.

         Invocare Dio con il nostro cuore, con la mente è un dovere, anzi è un bisogno del nostro spirito, perché Dio è parte di noi stessi; quindi non necessita che Lo si chiami, perché testimoniare con la sua presenza significa che in quel momento non è in noi. L’Essere divino che vive in noi, noi Lo rinneghiamo nell’attimo in cui Lo si chiama per le nostre miserie, in quanto Dio è solo spirito, Dio è amore.

         Dio siamo noi a farLo vivere e vivere significa testimoniare la sua presenza, il suo amore, la sua volontà al bene, e quando la creatura della terra manifesta tutto questo, allora soltanto Dio è con noi, e Dio non ha bisogno di essere testimone delle nostre azioni, perché le nostre azioni, quando si possiede Dio, manifestano che noi siamo di Dio.

         E’ difficile rendere questo pensiero per chi è lontano dalla voce di Dio, perché chi ne è lontano usa questo nome divino senza comprendere la irriverenza che si ha verso il Signore e il poco rispetto per la sua Persona. Ma vorrei domandare a coloro che sono ora all’ascolto: quante volte chiamate il Signore inutilmente? Quante volte il Signore viene apostrofato per le vostre azioni illecite? Quante volte Lo fate testimoniare in cose che riguardano solo le miserie  della vostra lingua?, dei vostri occhi?, delle vostre orecchie?, del vostro corpo? Chiamare Dio senza essere nell’amore di Dio, è condannato da Dio perché Dio è amore e all’amore si risponde con l’amore, con la devozione, con il rispetto e non usando mai la parola Dio per cose che non riguardano la vita dello spirito.

         Non bisogna, creature che mi ascoltate, chiamare l’Onnipotente, l’Assoluto per cose che non sono inerenti alla crescita, al desiderio di migliorare nello spirito davanti a Lui, perché Dio non ascolta quanto l’uomo della terra, confondendo il sacro con il profano, offre al suo cuore. Non siate parchi nell’invocare il Signore Altissimo se il vostro cuore anela al suo cuore, la vostra mente alla sua, la vostra volontà è uniformata alla sua, per essere con Lui un giorno nel regno dei cieli.    3° Comandamento    Indice

 

 

2    Gennaio    1993

 

         .... Quanto tu hai letto è solo dolore per il Signore, il Quale vede ogni segno suo, elargito alla creatura terrena, trasformato in male. Gabriele si domanda: dov’è la creatura di Dio? Dov’è l’uomo che si affida al Signore? Dov’è il giusto che può giudicare l’altra creatura? E’ Dio che permette, attraverso l’obbedienza, la trasmissione del suo pensiero e della sua volontà.

         Il silenzio e la preghiera accompagnano la creatura del Signore; nel silenzio si opera, perché nel silenzio ed in umiltà si parla al cuore dell’altra creatura. Non amareggiarti se nel nome del Signore si condanna e si assolve; non addolorarti se la creatura viene tormentata dall’uomo attraverso il proprio pensiero, poiché il Signore permette questo atteggiamento, per saggiare la fede e la conoscenza nella creatura, della sua verità. C’è la luce e c’è il buio nella creatura della terra, e quindi sta alla creatura del Signore camminare con il Signore oppure operare contro di Lui.     Indice

 

 

8    Dicembre    2008  ore  1.50

 

         “Figlia diletta, figlia devota al Figlio mio, Io sono accanto a te quando chiedi che faccia da mediatrice presso Dio, affinché usi misericordia per tutti coloro che non hanno la sua voce. Bisogna pregare figlia mia, bisogna pregare, perché le calamità terribili che incombono sulla terra vengano a diradarsi, mercé le preghiere che saliranno al cuore del Padre, del Signore dell’universo, per il Quale l'uomo della terra deve prostrarsi per chiedere perdono per il dolore che Gli offre al posto dell'amore. Prega diletta figlia, e fa' che siano tanti a pregare, tanti come avrei desiderato avere accanto a me quando ho pianto nel tuo contesto: c'era uno sporadico gruppo che non ha avuto fede abbastanza per continuare ad essere presente, affinché la tua Mamma perorasse clemenza verso il divino Padre, l'Altissimo che fa vivere l'universo intero. Pregate, pregate, perché il maligno è in agguato per carpire la vostra anima, per sottrarvi la volontà al bene che Dio invocato, alimenterà con il suo amore. Stringo in un abbraccio te e coloro che hanno per me l'amore di un figlio verso la propria madre”. Amen.    Indice

 

 

25    Dicembre    2008  ore 4.00  -Natale-

 

         Gesù, il Figlio di Dio, il Creatore dell'intero cosmo, nel quale vive l'uomo e la natura: il Padre mio non riconosce più né l'uomo né la natura, per il poco amore che non è più presente nel cuore di questa generazione, ma Io implorato, concedo la mia voce al cuore dei bambini tanto cari al mio cuore.

         Sono qui, bimbi che vi avvicinate al presepe o che invocate la mia nascita, per ricevere i doni che avete richiesti.

         Perché molti di voi non hanno più amore per la mia Natività? Molti festeggiano diversamente la mia nascita con un albero artificiale, un albero che non ha il profumo della terra, un albero dall'aspetto sterile e povero di quel linguaggio che voi ricevete quando con l'aiuto dei vostri cari vi avvicinate a me Gesù Bambino.

         Amate il presepe, amate il presepe simbolo di amore per il mio cuore, poiché in esso si ritrova quanto i vostri avi hanno tramandato, perché in esso si ritrova l'amore delle persone, perché si ritrova la famiglia, quella famiglia che si è perduta.

         Non dovete temere la mia voce, queste mie parole, ma pregare, pregare, bambini che mi leggete, per cui vi prego di farle partecipe ai vostri cari, affinché arrivino tante preghiere a Dio, mio Padre, per lenire il suo dolore, per mitigare le sofferenze quotidiane che salgono al suo cuore.

         Venite a me creaturine che vi sentite abbandonate, venite a me, perché vi sentite soli in questo giorno, affinché il vostro Bambinello Gesù, il Figlio di Dio, possa trasmettervi l'amore grande di cui avete bisogno. Vi abbraccio uno per uno diletti figliuoli, perché il vostro cuoricino sia con il mio cuore. Amen.     Indice

 

 

31    Dicembre    2008  ore 17.50

 

         D.-Gesù il nuovo anno sta per entrare nella vita di tutte le creature che il Padre tuo lascerà vivere ancora sulla terra. Sia la tua parola, se la concederai, alle creature, con l’amore e la tua misericordia.

         R.- “Eccomi serva fedele, che perori sempre il perdono per tutti coloro che non hanno la voce del tuo Signore. E' tempo che l’uomo della terra si ridesti e cambi vita, perché, come sta vivendo dinanzi al giudizio divino, al Dio non più misericordioso, ma giustiziere, maledirà il giorno che è nato per quanto sarà la sua condanna. Questo tempo, che voi avete definito come un nuovo anno, sia per voi di riscatto dinanzi al Signore dell’universo, che da tempo ha voltato il suo capo da questa umanità così infingarda alla sua voce. Si copra il capo, questa generazione, pieghi il suo ginocchio, si genufletta davanti al mio servo terreno, per avere il perdono di Dio, mio Padre, perché pentiti dei propri misfatti chiedano ammenda al Creatore della vita e della morte, prima che sia troppo tardi. Si destino alla mia voce le creature della terra; Io, Gesù, il Figlio di Dio, sono pronto a fare da mediatore con la Madre mia, affinché la condanna del Padre Onnipotente sia mitigata dalle preghiere, e dall’amore delle creature innalzate al suo cuore. Riunitevi in gruppi e pregate, pregate perché il cuore del Padre mio venga ad addolcirsi con il vostro amore che offrirete al suo cuore. Sia questo vostro tempo terreno speso con amore a servizio dei vostri fratelli, soprattutto dei vecchi e dei bambini perché soli ed abbandonati. Tu, serva, intensifica le preghiere che innalzi al Padre mio e a Me il tuo Signore”. Amen.     Indice

 

 

14    Marzo   1991

 

3° Comandamento emanato da Dio

         “Ricordati di santificare le feste”

Io sono Gabriele, il Servo dell’Altissimo che ti parla:

         Il terzo Comandamento ordina tutto quanto deve l’uomo a Dio, è nell’obbedienza delle sue Leggi, per cui rispettare la sua volontà significa vivere nella sua verità.

         Il Signore è l’esempio di quanto ha fatto con questo dogma, imposto ai suoi figli, cioè quello di avere il tempo del lavoro per la sopravvivenza del corpo, e quello da dedicare allo spirito che deve portare la sua creatura ad avvicinarsi al suo cuore. Con l’obbedienza alla sua volontà, quindi, santificare le feste significa rispettare quelle regole di vita che il Signore per primo  ha rispettato attraverso il modello suo, e quello del Figlio reso uomo sulla terra perché fosse esempio di obbedienza al suo cuore.

         L’uomo, quindi, è tenuto, dopo il tempo dedicato alle miserie terrene che lo portano al lavoro della mente e del braccio, a ritrovarsi attraverso la preghiera con il suo Signore in determinate ore del giorno e in particolare in quello che il Signore ha dichiarato giorno di festa.

         L’uomo deve nel suo contesto familiare e civile rispettare il giorno dichiarato festivo, non davanti agli uomini, ma davanti a Dio, perché il suo spirito possa librarsi alla ricerca del Signore per crescere davanti a Lui e sostare nell’ascolto della sua voce. Il cuore quando è sollecitato dall’amore di Dio, ascolta ogni attimo del giorno la sua voce, quindi questo, vissuto in tal fatta, prepara la creatura di Dio a ritrovarsi in simbiosi con il suo Signore nel giorno dedicato al suo cuore.

         Tu che stai ascoltando, hai mai pensato di rispettare con il tuo comportamento quanto Dio ha ordinato alla sua creatura per essere e vivere come desidera il Signore? Hai mai trascurato la preghiera per elevare il tuo spirito? Hai mai sostato in quel determinato giorno davanti al Signore, per ringraziare del tempo in cui ti ha permesso di lavorare per poi dare in cambio la tua preghiera ed il tuo cuore? Dio aspetta dalla sua creatura la sua giusta ricompensa, che consiste nell’obbedienza alla sua volontà davanti a quanto Egli ha stabilito sulla terra per far sì che l’uomo trovasse, con la volontà, la gioia di essere con la mente e il cuore con il suo Dio, padrone della sua esistenza.

         Voi, creature della terra, vi riposate nel giorno del Signore col pensare egoisticamente a voi stessi e non a Dio, e quindi sono nate e si sviluppano nuove festività dove la creatura non si ritrova con Dio, ma con il demone che opera attraverso la corruzione, il vizio, la lussuria, il peccato, che si manifestano nel cuore dei bimbi e degli adulti. Voi, quindi, non rispettate le festività del Signore, ma quelle create dall’uomo – che le nasconde nel giorno del riposo, e sotto questa maschera sviluppa e serve il male nella mente e nelle azioni di ogni uomo – per poi essere coinvolto dal maligno che carpisce e, condannato da Dio, trova terreno fertile, perché la creatura del Signore ha perduto ogni contatto con il suo cuore di Padre.

         Amate questo Signore Iddio, l’Artefice del bene, l’amoroso Padre che offre ogni giorno l’olocausto del Figlio per ricondurvi alla ragione, al suo cuore e al suo amore. Annullate nel vostro intimo quanto vi allontana dalla verità di Dio per essere di Dio un giorno quando la sua mano arresterà il corso della vostra vita.

         Il riposo dello spirito è necessario per misurare e misurarsi davanti all’Artefice della propria esistenza, per trarne delle considerazioni affinché possiate arginare il male che è in voi e dirottare, attraverso il tempo dedicato alla preghiera, all’ascolto della voce di Dio, quanto in voi vi ha portato lontano da Lui. Il Signore vi benedica, il Signore sia clemente con la vostra persona, con coloro che nelle festività dedicate al ritrovarsi con Dio, peccano ancora di più sabotando quanto il Signore ha comandato ai suoi figli, per ritrovarli un giorno davanti a sé, santi perché hanno ascoltato e fatta propria la sua voce.    4° Comandamento    Indice

 

 

18    Giugno    2001

 

         D.- Gesù, posso parlare un poco con Te per attingere la forza per continuare in questo cammino segnato dal Padre tuo? Ti sento vicino Gesù, e con Te la tua pace. Sono due le cose che in umiltà Ti chiedo, Gesù, e non sono per me, ma per coloro  che stanno soffrendo per quanto sta coinvolgendo i loro cari, nel fisico e nel morale. La prima: Ti prego, fai scendere la luce dello Spirito Santo su questo tuo servo terreno che non riesce più a distinguere il male dal bene, poiché sta con il suo comportamento negativo coinvolgendo intere famiglie. La seconda richiesta Gesù parte dal mio cuore per la creaturina di quattro anni malata di leucemia. La mia preghiera per questa bimba è arrivata stanotte, al tuo cuore? Anche se sono indegna, Ti chiedo Gesù aiutala, perché questa guarigione possa essere testimonianza della tua misericordia e non opera della scienza.

         R.- “Pace al tuo cuore, mia serva fedele, perché Io, il tuo Gesù, in questo momento sono al tuo ascolto. Sia la tua preghiera sempre costante come quando con il tuo cuore la innalzi con amore al mio cuore. Rispondo per ordine, per rassicurarti che tu porterai a termine quanto desidera il Padre mio, per cui anche se la stanchezza ti prende sappi che sei ben cautelata e sostenuta dalle mie Creature celesti.

         La prima richiesta è più complessa per la poca dimestichezza che ha questo servo terreno con le leggi di Dio, mio Padre, soprattutto per quanto deve un consacrato al Creatore della vita e della morte. Ha bisogno di preghiere quest’uomo, poiché deve, in prima persona riparare al male, servendo il bene. Ecco, mentre tu lavori in condizioni fisiche inimmaginabili, e servi sempre con il bene i fratelli, quest’uomo non devolve la sua sofferenza al mio cuore per il bene della sua anima, ma semina zizzania, e dolore reca agli altri. Invece di asciugare le lacrime di coloro che hanno bisogno di conforto, acuisce la sofferenza con altrettanto dolore. Per quest’uomo, in balia della servitù maligna, tu e la famiglia, dovete pregare molto, e tacere su quanto gli altri riferiscono.

         Con la seconda richiesta mi tocchi nel cuore, poiché sai che i bimbi sono coloro che Io amo di più, perché sono le preghiere di queste creaturine che confortano e leniscono la mia sofferenza che sale costantemente dagli uomini della terra, artefici di servitù nefaste. Se Io ti dicessi guarirà, tu ci crederesti? Ho recepito dal tuo cuore il sì, ma la famiglia? Giurerà che è il Signore e non la scienza che l’ha guarita? Sono tante le guarigioni che la mia misericordia ha concesso, ma molti non hanno dato conferma del mio intervento”.    Indice

 

 

15    Marzo   1991

 

4° Comandamento emanato da Dio

         “Onora il padre e la madre”  

Io sono Gabriele, il Servo dell’Altissimo che ti parla:

         La pace regni nel cuore di ogni creatura che rispetta questo dogma, perché Dio è l’Artefice della sua stesura e quindi la creatura è tenuta a fare suo quanto è ordinato nel quarto Comandamento.

         Le figure del padre e della madre sono la volontà di Dio per quanto essi rappresentano nella vita della creatura che danno al mondo, poiché essi sono con la volontà del Signore ed operano perché tutto proceda nell’umanità secondo il suo volere.

         Rispettare, amare, ed essere nell’obbedienza a questi genitori sono quanto il Signore Altissimo esige dall’uomo che viene al mondo perché Egli lo vuole. Nella figura paterna, quindi, e in quella materna, c’è la creazione che mercé la volontà di Dio si ripete perché tutto proceda come il suo cuore desidera.

         L’uomo che non fa suo questo Comandamento incorre in castighi che non immagina, perché i genitori sono sulla terra la guida della creatura che Dio ha desiderato che nascesse, quindi la disobbedienza ad uno di questi genitori implica la ribellione al Signore, per il Quale tutto si muove e vive nel creato perché Egli lo vuole. Non un pensiero di ingratitudine o di disamore verso coloro che hanno il compito di guidarvi, sostenervi, amarvi, lungo il cammino terreno, perché questi camminano con il pensiero divino, con l’amore divino; voi quindi, creature, dovete solo ricambiare questo amore con la vostra dedizione, con il rispetto, con la carità anche quando non ritrovate in essi la parola amore, sostegno nella vostra vita; voi dovete dare in cambio quanto il Dio della misericordia vi ordina, senza ergervi a giudici dei vostri genitori, perché voi siete le creature di Dio, e quindi bisogna che si agisca con loro con amore, perché amore dovete a chi vi ha dato e fatto vedere la luce, Dio permettendo.

         La creatura non si eleverà mai a giudicare l’operato di un genitore, ma sarà al suo fianco per sostenerlo ed amarlo anche quando sbaglia, perché la creatura di Dio è amore, e l’amore quando è nella creatura non misura né valuta quanto offre con il cuore; per cui quando l’amore è nell’intimo della creatura, cresce con la creatura, non porta a misurare la propria genitrice o il proprio padre, ma si abbandona a loro, perché è l’amore che è in noi quando ci muoviamo, agiamo, e giudichiamo con l’occhio misericordioso di Dio chi è davanti a noi.

         Guai ai figli che non hanno tutto questo nel cuore, guai a coloro che si ritraggono davanti al dolore, alle infermità dei propri genitori, guai a coloro che non li sostengono quando hanno bisogno di aiuto, guai a coloro che negano l’amore che è fatto di carità, di bontà, di attenzione, perché costoro non avranno la luce del Signore; quanti non rispettano i propri genitori, il Signore li avvia a camminare nelle tenebre, perché essi non sono degni di chiamarsi figli di Dio, e quindi dei propri genitori.

         Alleviate una sola pena, date un solo sorriso ai vostri vecchi, e Dio sarà grande nella sua ricompensa; aiutate i vostri cari e non li abbandonate lasciandoli lontani dalla vostra vita, dalle vostre gioie, dai vostri pensieri, perché misericordia vi concederà in cambio di quanto offrirete a Lui attraverso i vostri cari. Non una lacrima da far versare ai vostri genitori per le vostre azioni, perché Dio ne farà un baluardo per non farvi ascendere al suo cuore; pensate, quindi, a quanto dovete fare per questo dogma che il Signore, il potente Artefice del creato e delle creature, vi ha imposto, perché la vostra vita futura rispecchierà quanto avete dato a Dio e ai vostri genitori.    5° Comandamento    Indice

 

 

19    Giugno    1989

 

         D.- Signore, la tua serva stamane Ti ha aperto il suo cuore. In umiltà è ora nell’attesa della tua parola: l’Eucarestia.

         R.- Io sono Gabriele, il Servo del Signore, al Quale tu, serva, sei in obbedienza.

         A Gesù Eucarestia, al Figlio dell’Onnipotente, ci si avvicina con la purezza e con la purezza nel cuore, si riceve la grazia che occorre per essere davanti a Lui e crescere nell’amore di Dio. Ogni cosa che si dà a Dio, viene da noi Creature celesti purificata, perché all’Altissimo deve arrivare tutto nella dimensione che si deve al Signore del cosmo, per cui noi Gli porgiamo solo quello che viene dato nella misura degna di essere offerta a Dio, perché la creatura possa riceverne grazia e misericordia. L’Eucarestia, è quanto di più grande può ottenere la creatura terrena, nella misura in cui Le si avvicina; quindi, quando nel cuore dell’uomo si ha qualcosa di impuro, di ingeneroso, di astioso e soprattutto la mancanza del rispetto per questa misericordia che vi ha concesso il Signore Gesù, fa bene l’uomo ad astenersi. A Dio ci si avvicina nell’umiltà, in punta di piedi, perché l’uomo della terra non è mai nella dimensione adeguata per ricevere la grazia del Signore, e quindi deve essere nella purezza del pensiero, del cuore e della volontà, per ricevere bene dal Signore.

         Oggi noi vediamo, quando il Signore Iddio ci permette di essere spettatori di questa misericordia, creature che sono offuscate dal male, e posseggono delle iniquità, avvicinarsi al Signore, senza pudore e, nella incoscienza della propria azione, ricevere quanto di grande il Cristo Gesù dona alla sua creatura.

         E’ bene che chi si avvicina per ricevere l’Eucarestia, perché offre in quel momento a Gesù ogni cosa, è bene, lo ripeto, che sia nella dimensione dovuta per ogni creatura che si accinge a tale atto. La creatura di oggi però, non valuta quanto riceve, poiché non conosce la potenza e la grandezza di questo dono, per il quale l’uomo dovrebbe ridimensionarsi davanti a Dio e chiedere in umiltà la sua concessione.

         Dio benedice sempre la creatura che, con amore e le servitù benigne, si avvicina al cuore del suo Figlio diletto, perché possa camminare su questo pianeta terra come è stato pro-grammato dalla sua volontà. Sii con il tuo cuore accanto a Dio perché ti faccia ritrovare sempre la strada del bene che deve dominare i tuoi pensieri e le tue azioni.    Indice

 

 

16    Marzo    1991

 

5° Comandamento emanato da Dio.

         “Non uccidere”

Io sono Gabriele, il Servo dell’Altissimo che ti parla:

         “Non uccidere” è il dogma che, attraverso i millenni, l’uomo, fin dalla creazione del nucleo familiare, con la condanna di Caino, non ha mai rispettato. Non uccidere comanda il Signore, ma l’uomo della terra ha dato inizio con questo fratricidio alla sopravvivenza del male che spesso prevale nella creatura di Dio quando è lontana dalla sua voce. La mano che uccide non comprende che uccide se stesso nella parte che appartiene a Dio, cioè il suo spirito; la morte fisica è la conseguenza della creatura che vive sulla terra, quindi viene lasciata alla terra, ma colui che alza il suo braccio contro l’altro fratello porta la sua anima alla perdizione, e quindi  non godrà né ritroverà la luce di Dio.

         Ogni creatura che agisce in tal fatta non trova misericordia davanti all’Artefice della vita e della morte, quindi non c’è pietà per chi alza la mano o diventa responsabile della morte dell’altra creatura, poiché ogni cosa viene segnata nel libro della vita, e questo Comandamento non è giustificato né da Dio, né dall’uomo; chi si macchia di tale colpa non può ricevere il perdono, perché egli condanna se stesso davanti alla volontà del Signore, il Quale è solo amore.

         L’uomo di oggi si mostra come una creatura che non ha più sembianze umane, perché si è lasciato andare al maligno senza chiedere amore a Dio, sostegno e difesa contro ogni servitù blasfema e questa continua ancora oggi dove la morte di un fratello non ha più risonanza nel cuore, la morte del fratello lascia indifferenti perché chiusi siete voi al dolore.

         Guai a coloro che alzano la mano contro il proprio simile, perché di essi non è il regno dei cieli: non c’è perdono da parte di Dio né essi sono ricordati dai vivi. Oggi nel mondo scorre un fiume di sangue, non per le calamità che, pur susseguendosi, sono poca cosa di fronte alla strage delle creature che si uccidono nel corpo, mentre sono elevatissime quelle che vengono arrestate davanti alla crescita dell’amore, della fede che si deve a Dio, e questo dovrebbe far pensare la creatura della terra per quando verrà l’alt del Signore. Chi uccide il fratello, uccide nello stesso istante l’anima sua, e quindi è perduto davanti alla misericordia di Dio.

         Creature, ascoltate: non uccidere è il dogma più importante, perché subentra una duplice colpa davanti al Signore, che non può permettere che vi sostituiate a Lui nel condannare, nel punire. Non c’è più difesa al male, perché l’uomo si è lasciato coinvolgere da questo distruggendo ogni cosa che porta al bene, all’amore del prossimo; l’uomo no fa nulla per arginare il male, e quindi non ha più la facoltà di discernerlo e separarlo dal bene, perché tutto nella vostra società comporta questo vivere disordinato, peccaminoso, che non ha più rispetto per la vita umana, per la creatura che Dio ha amato ed ama con la sua infinita misericordia. Oggi uccidere non porta più il timore di sbagliare davanti a Dio, perché la vita umana non ha più valore, neppure per la stessa creatura che cerca nei veleni la distruzione della propria esistenza; non c’è amore nella creatura odierna per la vita degli altri, né pietà davanti a tanto soffrire, perché l’uomo è sceso al livello della bestia, poiché non ha più sentimento.

         Chi condanna Dio perché si trova coinvolto nel dolore, e accusa Dio per la sua poca misericordia, sbaglia, perché lo stesso uomo che eleva questo pensiero rimane indifferente alla morte del fratello quando questi viene ucciso, quindi la morte viene catalogata in due modi: quella divina che non si accetta e a cui ci si ribella, e quella umana che vi lascia apatici, indifferenti; ma tutto questo è scritto nella vita dell’uomo-Cristo che è stato l’esempio di questa morte voluta dall’uomo e dall’uomo ignorata.

         Come vedete, creature che mi ascoltate, è lo stesso tema di condanna che Dio eleva, un giorno per coloro che crocifissero il Figlio, e per coloro che oggi si macchiano della stessa colpa, ma c’è ancora una differenza: la morte del Cristo fu un olocausto offerto per l’umanità, e la morte odierna è solo carneficina, spinta soltanto dalle colpe che si commettono e coinvolgono l’uomo con il suo egoismo, con le sue miserie, coni suoi vizi, perché l’uomo di questa generazione è sempre alla ricerca del bene terreno e non di quello divino, per il quale dovrebbe vivere.

         La morte avvenuta per uccisione o cercata dall’uomo è condannata da Dio, il Quale è il solo Artefice della vita e della sua sopravvivenza sulla terra, poiché la morte deve portare alla vita se si è vissuti secondo la volontà divina; la morte porta alla sopravvivenza dell’anima nel mondo astrale che racchiude tutto il popolo di Dio, quindi chi contribuisce a spezzare un’esistenza che ha il suo cammino ancora da percorrere è condannato inesorabilmente da Dio, perché Egli solo può dare l’alt ad una creatura, ma questo avviene nell’anno, nel mese, nel giorno e nell’attimo stabiliti dal Signore.

         Non uccidere è il dogma che dovrebbe far pensare e temere l’ira del Signore perché in esso è celato tutto il furore divino che si manifesterà un giorno davanti alla sua Persona per chi Gli ha sottratto la creatura segnata, ma che non ha compiuto il suo percorso su questa terra.

         Non uccidere è la condanna che si cela in questo comando che la creatura dovrebbe recepire, ma che ignora, perché il suo cuore è indurito dalla cattiveria, dalla perfidia che il demone riesce sempre ad inculcare nel cuore dell’uomo, quando non possiede la parola amore, quando è lontano da Dio.

         Creature che mi ascoltate, fate vostro questo Comandamento, perché non c’è condanna peggiore che può venire dal Signore; perché questo vostro atteggiamento non rimanga tale abbracciate la fede e fatene scudo contro il male che vi coinvolge, perché la morte del corpo uccide non solo questo, ma anche l’anima che non si ritrova nella giusta dimensione voluta da Dio, e voi non potete affrontare il domani senza comprendere quanto può accadervi se la vostra esistenza non è dirottata al cuore del Signore.

         Pace a voi che mi ascoltate e pace ai vostri pensieri, che ritornino puri e con il cuore offerto al Signore perché vi dia protezione, perché liberi la vostra mente a non fare del male, perché chiuda la vostra bocca davanti a giudizi errati, poiché anche così si uccide l’anima, che deve essere sempre libera per ricevere il Signore della misericordia quando è invocato con il cuore.

         D.- Signore, in questo quinto Comandamento, leggo: bisogna temere l’ira di Dio quando Gli si sottrae “la creatura che non ha compiuto il suo percorso su questa terra”. Se la morte è programmata da Dio, perché viene permesso che ciò accade prima del tempo stabilito dal Signore Iddio?

         R.- In questa mia risposta il Signore ti concede quanto tu devi conoscere senza penetrare quelli che sono i fini e la volontà di Dio. Ascolta, quindi, quanto dice Gabriele per ordine del Signore. La creatura che viene uccisa dalla mano dell’uomo, trova il suo percorso nelle sfere astrali come dispone il Signore in base a quanto ha dato con la sua volontà al bene ed ha operato sulla terra nel nome di Dio: tutto questo rientra nell’ordine del Signore e non subisce alcuna violenza, davanti al Signore, l’anima che in quel momento ritorna a Dio. Non così per chi si toglie la vita, perché questa morte è voluta dalla creatura, e quindi questo è un atto scaturito dalla lontananza della creatura dal suo Creatore; quando si è privi della voce e della sua luce, il demone trova campo libero nel cuore dell’uomo per devastare l’amore del Signore, per cui tutto lo porta a farlo inabissare nelle tenebre.

         Ma ora Gabriele risponde alla tua domanda: ricorda che la morte viene programmata da Dio, ma spesso il Signore Altissimo concede, quando s’invoca la sua Persona ed il suo aiuto, un rimando per quanto vuole questa creatura continuare il suo operato sulla terra; quindi ogni essere vivente è sempre seguito dal Signore perché il suo amore protegge o meno la creatura segnata affinché continui ad essere al servizio del Signore.

         Nella dimensione della vita spirituale spesso l’uomo è coinvolto dalla grazia o dalla morte dell’anima, a seconda della sua forza di amare, della sua fede e, quindi, anche questo è indice della volontà del Signore nel prolungare o diminuire il suo soggiorno su questa terra. Il Signore richiama sempre quando e come vuole, poiché Egli conosce il momento giusto per chiamare a sé la creatura, perché in quel preciso istante la ritiene pronta per averla al suo cospetto, alla sua giustizia.

         Sempre il Signore dispone della vita dell’uomo e temere l’ira di Dio è dell’uomo che mercé il suo gesto ha bloccato quanto la creatura avrebbe potuto fare per il suo Signore; ma il suo alt giunge sempre per ordine del Signore, e quindi l’ira deve temerla chi osa sottrarre tale creatura segnata che sta operando sulla terra nel compito assegnatole dal Signore.

         Tu sai che Dio ha tutte le creature nella stessa dimensione di amore, perché Egli è il Padre di tutti, ma spesso invocato dall’uomo, il Signore ha predilezione per la creatura che vive ed opera per la sua Persona e serve amore nel suo nome alle creature che hanno desiderio di avvicinarsi al suo cuore. Dio, Artefice della vita e della morte, è sempre Lui che dispone quanto coinvolge la sua creatura; l’ira è verso coloro che il Signore avrebbe desiderato che continuassero nel loro operato a servirLo sulla terra, e tutto ciò è sempre determinato dal Signore perché la creatura venga a ridimensionarsi attraverso il male che l’altro uomo dispone nella sua vita. Alla creatura che subisce, ma che è con la voce del Signore, non viene sottratto nulla, perché Dio aveva già segnato con la sua giustizia, ma chi opera con la volontà del male, il Signore lo carica di questa nuova colpa in quanto non ha permesso, con il suo intervento, quanto era nella intenzione della creatura che viene uccisa.

         E’ un discorso difficile che Gabriele ha cercato di manifestarti, ma tu e gli altri che leggono questi scritti, non dovete mai porvi domande, perché Dio concede e vi sta concedendo, attraverso te, serva del  Signore, quanto vi è dato conoscere.

6° Comandamento     Indice

 

 

3    Giugno    1989

 

         D.- … “e non dire di conoscere Dio…”  Gesù la voce del tuo Servo è stata dura; proprio perché non Ti conoscevo io cerco di essere nell’obbedienza alla tua volontà. Mi aiuti, Signore, ad avvicinarmi alla tua Persona?

         R.- La pace scenda in te un questo momento, perché la voce del Servo di Gesù possa essere recepita con l’amore, perché ti viene da Dio. Io sono la Creatura celeste destinata alla tua persona, e quindi da Dio affidatami, perché tu possa vivere ed avvicinarti al suo cuore sempre con amore e devozione.

         La misericordia che il Signore ti ha concesso è grande: tu sei in contatto con il Signore sempre, quando io sono comandato da Dio, per darti la parola e l’aiuto che ti occorrono e, quindi, chi è con me al servizio del Signore, deve crescere, deve guardare avanti verso la luce, di cui sovente il Signore irrora la mente ed il cuore dell’uomo.

         Conoscere Dio significa vivere la sua immagine, dare quanto si è ricevuto di bene all’altra creatura; rispecchiare con il proprio comportamento il pensiero di Dio, l’amore di Dio, la volontà e l’obbedienza, senza sottrarsi ai Comandamenti che Dio ha fatto conoscere al mondo.

         Chi si illude di conoscere il Signore, vacilla con la fede davanti a Lui, perché nessuna creatura può arrogarsi il diritto di essere nel vero, per quanto è la conoscenza del proprio Creatore. Conoscere Dio significa vivere e far vivere in un mondo di amore, amore che porta l’uomo all’abnegazione di se stesso, all’amore delle creature che sono ed appartengono a Dio, Padre comune su questo pianeta così deformato dall’uomo che non ha rispettato quanto ha ricevuto in dotazione, per quel lasso di tempo che doveva vivere.

         Ecco perché la mia voce è suonata dura al tuo orecchio, perché la creatura terrena che serve il Signore, pensa che servendoLo, Lo si conosce abbastanza, ma vi sbagliate creature della terra, perché Dio è la grandezza, è la potenza, è la divinità che opera e governa l’intero cosmo e nessuno conosce quanto Egli può e desidera.

         Dio, con la sua misericordia, quanto più concede all’uomo, tanto più questo essere così piccolo, si allontana, e non accetta questi segni, che il Signore elargisce per ritemprare la fede vacillante della sua creatura. Più il Signore del cosmo dà, tanto più Egli è discusso, è giudicato, è valutato da menti contorte, per la sapienza e la conoscenza di una verità che non avvicina a Dio, ma allontana dall’Onnipotente Signore.

         La conoscenza di Dio, creatura che mi ascolti, è l’avvicinarsi a Dio attraverso l’umiltà che ci porta davanti al mistero della vita, è come un bimbo che tende la mano alla propria madre per non smarrirsi. Chi intende conoscere Dio, deve a Dio chiedere aiuto, per essere guidato lungo il cammino della vita, perché ci si possa inoltrare nella conoscenza del proprio Signore, dell’Altissimo, al Quale la creatura terrena deve tendere, perché è di Dio, appartiene a Lui fin dalla nascita.    Indice

 

 

21    Febbraio    2009

 

         D.- Gesù, ieri al cimitero la tua Mamma mi hai parlato ed io ho riferito quanto segue:

         “Dirai alle creature qui presenti che la Mamma celeste le benedice perché la loro voce è giunta al suo cuore.

         Parla Gesù il mio cuore ti ascolta.

         R.- “Il tuo Signore è accanto a te serva fedele perché tu possa in tranquillità servire quanto la Madre mia vorrà dire alle creature quando saranno in preghiera ai suoi piedi. Come sei stata il tramite tra le creature e il tuo Gesù, così lo sarai con la Mamma celeste, desiderosa di convogliare con la sua materna parola le creature al cuore del Padre mio.

         Attendi, nella giornata stabilita per la recita del Santo Rosario, che la Mamma mia e vostra ti conceda la sua parola perché tu la serva a coloro che in umiltà la faranno propria. Ti benedico figlia diletta e ti auguro di procedere con la fede che distingue una creatura di Dio”. Amen.    Indice

 

 

17    Marzo    1991

 

6° Comandamento emanato da Dio

         “Non commettere atti impuri

Io sono Gabriele, il Servo dell’Altissimo che ti parla:

         Dio in questo dogma esige dalla sua creatura tutto quanto deve al suo cuore, quindi purità del pensiero, del cuore, del corpo, per il quale deve nutrire rispetto, poiché esso custodisce quanto di suo il Signore ha creato e donato.

         Il corpo deve rispecchiare l’immagine esterna di una creatura che, possedendo Dio, ne tiene massimo riguardo perché diventa la casa del Signore, e quando questo ne è indegno, non può l’anima possedere la voce di Dio, quindi tutto è concatenato: fisico e spirito.

         Lo spirito sopravvive in una creatura quando il corpo con le sue mortificazioni, le sue rinunzie, la sua sofferenza lo sostiene; lo spirito regge poiché, alimentato dall’abnegazione verso il proprio fisico, rispecchia pudore, decenza, e quindi diventa degna dimora del Signore, che solo così sosta e rimane custode della sua creatura.

         Non c’è presenza di Dio nella creatura che mercanteggia con il suo corpo, non c’è dimora degna di ospitare la voce del Signore quando la creatura si presta ad atti libidinosi, perché non può sussistere l’impurità con la presenza della luce divina. 

         Il Signore è presente nell’animo della creatura che offre in modo particolare la sua vita corporale attraverso la sofferenza, il dolore, che le viene arrecato dalla continua rinunzia ad ogni piacere per essere tutt’uno con il suo Signore, perché solo così si può sentire con la voce di Dio.

         Il corpo ha un ruolo importante nella vita dello spirito: è attraverso questo che ci si santifica, è attraverso questo corpo che si è artefici di grandi slanci di amore a Dio, è attraverso questo corpo che si può ascendere al Signore, ma è soprattutto attraverso la penitenza corporale che si arriva a grandi vette davanti al Signore Iddio.

         La fede crolla, la fede, se non viene alimentata da un corpo sano, non è sostenuta, perché è nel corpo innanzitutto che il maligno scava profondi solchi per demolire la fede e l’amore per il Signore; è con il corpo che il demone gioca con la creatura di Dio per allontanarla dal suo cuore.

         Il corpo, quando non lo si domina con la volontà al bene, è l’inizio della caduta dell’uomo davanti all’amore del Signore, e quindi saper controllare ogni istinto corporale significa camminare, con l’aiuto di Dio, verso la rinunzia ad ogni piacere che ci porta al peccato e non all’amore che il Signore desidera nella sua creatura.

         Siate, quindi, puri nel corpo per essere puri nel pensiero, nel cuore, per custodire quell’amore santo che il Signore elargisce alla sua creatura perché possa questa purificare quello terreno e custodire l’anima come desidera il Signore.

         Siate vigili ad ogni impulso che non viene dalla limpidezza di un amore che vi santifica, siate vigili nel corpo e nella mente, per non cadere in tentazione; siate vigili nel parlare, nel guardare, nell’ascoltare, perché tutto quanto non è con la voce del Signore vi porta a sbagliare, a smarrirvi su questa terra, poiché troppe servitù maligne vi circondano, vi avvolgono.

         Invocate il Signore, aggrappatevi a Dio con la preghiera, per non perdere la strada che vi porta al suo cuore; custodite la sua purezza, perché Egli elargendovela con il Santo Battesimo vi ha resi custodi della sua voce, e quindi pronti ad ospitarLo e custodirLo per tutto il tempo che vi ha concesso di vivere sulla terra.

         Benedetti coloro che vigilano con l’amore del Signore la propria persona, perché essi sono con la voce del Signore, e custodiscono la sua presenza crescendo nello spirito davanti al proprio Dio, che con la sua misericordia è sempre pronto ad ascoltare, a sostenere la creatura che a Lui si rivolge.

         Siate santi, non agite mai con la volontà al male, siate santi con il vostro pensiero, la mente e il cuore, e tutto questo si può ottenere se la vostra attenzione è messa a custodia della vostra persona fisica, per rendere a Dio quanto saprete custodire nel vostro cuore.    7° Comandamento    Indice

 

 

12    Dicembre   1984

 

         D.- Servo di Gesù, alcuni ragazzi hanno chiesto spiegazione inerente ad alcuni fenomeni come: creature extraterrestri, i cosiddetti UFO ed altro. I miei ragazzi sono attenti e rispettosi per quanto servi loro. Esistono veramente questi esseri che descrivono ora mostriciattoli, ora figure gigantesche?

         R.- Alla domanda che hai posto, con il permesso del Signore, mi è dato rispondere per illuminarti su quanto hai chiesto.

         La natura dell’uomo è fatta ad immagine di Dio, dunque non è possibile che creature del Signore possano essere, come dici tu, dei mostriciattoli; la natura dell’uomo è una sola, ed è come il Signore l’ha creata, armoniosa nel suo insieme; nulla ha creato il Signore che non sia bello a vedere, per questo non è possibile che ci siano esseri come quelli citati da te.

         La vita dell’uomo è sempre con la volontà del Signore che serve solo il bene, e tutto quello che è fuori di questa servitù è soltanto maligno, poiché l’uomo si spinge sempre più di quello che dovrebbe essere la sua conoscenza, e allora si smarrisce in questo mistero che è il creato, ma tu non essere curiosa come i tuoi ragazzi e servi il Signore con la tua volontà al bene. Nel Cristo, la vita è viva in tutta la sua esistenza astrale, e quindi non c’è cosa che il Signore non abbia creato per servire l’uomo e la sua volontà, che deve essere al bene.

         Sappi che la vita di ogni creatura del cosmo ha la servitù al Signore, e tutto esiste a fin di bene per le creature, quindi se a distanza di secoli si presentano questi eventi, è la volontà del Signore che dispone ogni cosa per servire l’uomo come merita; ma l’uomo è solo spinto dalla curiosità e non dal timore di essere toccato da un male oscuro: non è possibile dirti altro, perché la volontà del Signore desidera che la tua domanda abbia fine con quanto ti ho servito. Di’ pure ai tuoi ragazzi che l’umanità di oggi vedrà cose che la vita riserva a chi è lontano da Dio.

         Dio elargitore del bene, è custode della volontà al bene, è la forza dell’amore per sconfiggere il male, è l’Artefice di ogni grazia nel cuore dell’uomo quando questi è con la sua volontà. Ogni cosa è permessa da Dio, per servire all’uomo la volontà al bene, e nulla viene servito, quando quest’uomo è a servizio del male.

         Di’ ai tuoi ragazzi che gli extraterrestri sono Creature al servizio del Signore, ma nulla possono fare senza la volontà di Dio. Le creature che operano nel cielo, sono Creature che operano con il bene, quando l’uomo è con il bene, e si astengono dal servirlo quando l’uomo è lontano dalla voce di Dio.

         Nessun terrestre ha mai visto queste Creature che operano nel silenzio del creato, per ordine di Dio, e nessuno mai vedrà queste Creature perché non sono del vostro mondo, poiché la vita di questi è solo ad immagine di Dio, e non sono mostriciattoli come tu li definisci. E’ bene che la nuova generazione pensi a Dio più spesso, per non rincorrere la vana speranza di una sua misericordia futura.     Indice

 

 

30    Novembre    1984  ore 7.30

 

         …. L’uomo di oggi scarica, come dici tu, la sua poca fede sul servo del Signore, perché fa comodo giustificarsi davanti all’interlocutore.

         E’ sempre con la volontà al male l’uomo che non ha il coraggio di servire il Signore; l’uomo non sacrifica nulla, per non sentirsi chiamare bigotto o uno di Chiesa, perciò è inutile segnare a dito questo o quel servo del Signore che ha sbagliato, perché è egli che deve dar conto in prima persona a Dio del suo operato.

         E’ bene che l’uomo pensi alla propria anima -poiché è egli che deve rendere conto a Dio di ogni sua azione- e non altri, per questo ogni creatura deve al Signore la propria vita e la propria servitù. Chi opera, quindi, per il Signore, sia sempre per il Signore nelle piccole e grandi cose, poiché è questo che conta davanti alla misericordia di Dio.

         Lascia che la gioventù si avvii alle grandi conquiste, perché la vita dei giovani sarà una continua corsa al piacere e non alla rinunzia, una corsa alla ricchezza e non alla modestia; sia, quindi, la mia voce, per coloro che ascoltano, un’esortazione ad operare, in prima persona, per Gesù, con tutto l’amore che merita. Ancora una cosa è da ricordare: l’uomo, per vivere nella pace, non deve mai giudicare l’altro uomo, perché tutti saranno, all’alt di Dio, giudicati da Lui secondo giustizia.    Indice

 

 

30    Giugno    1992  ore 5

 

         … Amare Dio, amare l’Onnipotente Signore del cosmo, è un preciso dovere per ogni creatura che vive sulla terra; è un dovere perché a Lui noi dobbiamo ogni palpito del nostro cuore, e quindi dobbiamo al Signore ogni anelito della nostra vita, perché è sempre Dio, l’Onnipotente che articola la nostra esistenza; amare Dio significa essere nella sua obbedienza, essere con la nostra volontà alla sua, far nostra ogni sua parola, ogni desiderio, perché così facendo noi siamo di Dio.

         Molte creature pensano che amare Iddio significhi rinunziare all’amore terreno, e qui si sbaglia, poiché l’amore terreno, quando è dato attraverso l’amore divino, è duraturo, è gioia, è purezza di pensiero e di azioni; amare Dio significa vivere con la purezza nei pensieri e nelle azioni, che l’uomo realizza sempre con servitù nefaste quando non è con la voce del Signore nel cuore.

         Il Signore dice sempre: Amatevi, amatevi”, ma non dell’amore peccaminoso; quest’amore porta al peccato, all’ansia, alla sofferenza, al dolore del cuore, poiché non è irrorato da quello divino che dà gioia, serenità e pace; “Amatevi”, dice il Signore, ma alla sua ombra, sotto lo sguardo misericordioso del Signore che purifica ogni cosa, che santifica ogni azione; “Amatevi”, dice il Signore, perché nell’amore si è di Dio, con l’amore si ama il prossimo e lo si serve fino alla donazione totale della propria vita; “Amatevi”, dice il Signore, con l’amore disinteressato, generoso, altruista; amatevi donando tutto quanto è in voi per il fratello che ha bisogno di sostegno, di aiuto; amatevi, con l’amore puro che parte dal vostro cuore e che sia proficuo per il fratello; non siate sepolcri imbiancati con l’apparire dinanzi all’uomo della terra per quello che in realtà non siete, poiché il Sommo Iddio conosce ogni cosa del vostro cuore e del vostro pensiero; non siate artefatti quando date quest’amore che il Signore alimenterà ed ingigantirà, quando lo sente puro e generoso in voi.    Indice

 

 

18    Marzo    1991

 

7° Comandamento emanato da Dio

         “Non rubare”

Io sono Gabriele, il Servo dell’Altissimo che ti parla:

         “Non rubare” è per tutte le creature che operano nel mondo, e quindi è un ordine emanato da Dio perché vi sia equità e giustizia tra le creature.

         Chi ruba, toglie agli altri quanto il Signore permette di avere per la sopravvivenza del corpo, nell’arco del tempo che lo vedrà vivere sulla terra; quindi rubare una sola moneta al proprio fratello non è perdonato da Dio: ogni creatura riceve dal Signore la possibilità di guadagnare con il proprio sudore quanto necessita alla sua persona e ai suoi figli, e non può quest’uomo sottrarre agli altri altro denaro, perché li mette in condizioni di agire in modo non consono alla volontà di Dio per sopperire alla bisogna.

         Di questo passo, quindi, l’umanità ha subito una rivoluzione per quanto è l’agire di ogni creatura, e in modo particolare di quelli che sono nelle ristrettezze, ma che, lasciati vivere del poco, non avrebbero macchiato le loro mani e la coscienza davanti a Dio.

         Dio dà e toglie quando la creatura rispetta ciò che Egli ha stabilito, e quindi non a tutti è dato di possedere in misura uguale, perché ad ognuno il Signore ha affidato il proprio compito e nelle condizioni in cui deve vivere per essere nella sua obbedienza ed operare con la sua volontà. L’uomo che esce da questa regola non troverà misericordia davanti a Dio, perché si sottrae ad una sua precisa volontà, che il Signore ha stabilito per ogni sua creatura.

         Ci saranno i ricchi, i meno ricchi e i poveri perché essi devono vivere nella volontà del Signore per operare in una tal maniera, stabilita e voluta da Dio, perché la catena della carità si manifesti e si svolga secondo il comando del Signore.

         L’uomo di questa generazione è privo di ogni scrupolo ed agisce con il proprio fratello in modo indegno, perché si manifesta figlio di Dio, ma non lo è; e Dio non degna di uno sguardo questi sciacalli che spogliano i propri fratelli di ogni loro diritto di vivere nella misura stabilita dal Signore, togliendo loro la pace e la tranquillità di spirito.

         L’uomo non rispetta più la dignità del povero coprendolo con la propria ricchezza, non perché questa scaturisca da un bisogno del cuore, ma solo per dimostrare al mondo la propria magnanimità e non l’amore che si deve a chi ha bisogno di sostegno. Quindi tutto è stato capovolto in questa società di consumi, dove l’uomo non misura il suo guadagno con il sudore della fronte, ma escogitando come e quando è opportuno intervenire per carpire alla creatura ciò di cui ha bisogno per la sua persona.

         Rubare non è soltanto affrontare l’uomo per prendergli quanto possiede in quell’istante, ma significa anche pensare il modo di attuare quanto può sottrarre, con azioni e manipolazioni indegne, la fiducia, e quindi denaro, denaro, denaro, la vile moneta che tradì il Cristo; la vile moneta che vendette il Figlio del Signore Iddio alle creature della terra, e questo si ripete sempre, quando l’uomo sottrae al proprio fratello quanto occorre a questi per vivere nella grazia del Signore.

         Non rubare, questo Comandamento deve essere da voi meditato perché la creatura di oggi è sopraffatta dall’egoismo, dal desiderio di guadagno incontrollato, perché il demone spinge l’uomo al sopruso che porta ogni azione ad essere condannata da Dio. Vivere di quanto il Signore concede è fare la volontà di Dio, poiché il Signore non ha mai abbandonato alcuna creatura, ma l’ha sostenuta quando questa Lo ha invocato.

         Ogni cosa, quindi, deve procedere secondo il pensiero del Signore, perché i fini di Dio sono diversi da quelli voluti dall’uomo della terra, per il quale non c’è misura né quantità che basti per colmare l’egoismo e l’avidità del proprio io.

         Ricordate, voi che leggete, che nulla lascia il Signore scoperto nelle azioni malevoli, escogitate e messe in atto dalla creatura che, pur di arrivare, non frena la propria cattiveria neppure davanti al dolore, alla morte.

         Guai a coloro che tolgono la pace agli uomini che sono nella verità di Dio, o che si servono del nome del Signore per accumulare denaro, questa vile moneta che fa fare grandi passi al maligno, nel cuore dell’uomo, perché è attraverso questo denaro che l’uomo vende a satana la propria anima.

         Badate: rubare è anche togliere la serenità ad una creatura, non rubare significa non dare la servitù maligna all’altra creatura togliendole la pace; rubare significa non solo togliere quanto di materiale possiede l’uomo, ma anche quello che costruisce per trattenere nel cuore la voce del Signore, e guai a coloro che turbano queste creature che vivono del Signore, perché coloro che osano tanto non vivranno mai alla luce di Dio.    8° Comandamento    Indice

 

 

Deuteronomio: Cap. 22- 13,28

 

Gesù, dopo la lettura di questo passo, rabbrividisco per come Dio giudicherà l’uomo di oggi. Signore, nel nostro mondo, la creatura pecca sempre più davanti a Dio per come si comporta.

 

         R.- Io sono Gabriele, il Servo del Signore, al tuo ascolto. Pace al tuo cuore stamane, perché tu possa servire il Signore con l’amore che merita.

         Questo passo che hai riletto stamane, porta la creatura di Dio a vivere nel timore del Signore per come deve comportarsi davanti a Lui. Ma, come dici tu, l’uomo si è allontanato dalla volontà del Signore, per cui vive la sua esistenza sbagliando davanti al Signore e al suo prossimo.

         La vostra generazione sarà condannata da Dio per il suo comportamento corrotto e disamorato, per cui non ci sarà misericordia e perdono per questa parte dell’umanità che si è fatta coinvolgere da tanto, attraverso la volontà al male.

         L’uomo di oggi non legge mai una pagina della Bibbia per cercare di comprendere come Dio desidera che viva la sua creatura; l’uomo di oggi è preso dal desiderio di vivere una vita dissoluta, poiché si allontana, così facendo, da ogni responsabilità davanti all’altro uomo e a Dio Artefice della sua esistenza. L’uomo di oggi diventa  strumento del male, non del bene davanti al fratello, ma soprattutto in seno alla sua famiglia; l’uomo non può che vivere del bene per dare bene; l’uomo non può vivere senza amore se non l’attinge da Dio per darlo all’altro uomo; non può la creatura del Signore vivere del Signore se non attinge dal Signore quanto gli occorre per essere modello di santità per il proprio fratello.

         La vostra generazione sprofonderà tra gli inferi se non frena la sua corsa al piacere della carne, al desiderio del guadagno, del comando, della sopraffazione della sua volontà sugli altri. Questo è l’uomo tuo fratello, l’uomo di oggi che avrebbe dovuto migliorare sempre più, che avrebbe dovuto fare sempre più suo il pensiero di Dio per essere la creatura del Signore. Prova a fare un paragone tra l’umanità di allora, quando Dio parlava così, e l’umanità di oggi. Pensa a come vive, questa, e a quanto non fa suo nel nome di Dio. Dio è misericordia, Dio è perdono, e dà tempo perché la sua creatura si ridimensioni davanti a Lui.

         Cambiate nell’atteggiamento, creature, ma soprattutto nel cuore, che pecca con il pensiero anche quando non può soddisfare i sensi; Dio è misericordioso, ma anche giudice della propria creatura; Dio perdona ma l’implorazione alla sua Persona deve arrivare al suo cuore.

         L’umanità di oggi cammina e viene avviata al male per la poca fede, per mancanza di amore, e quindi il comportamento dell’uomo degenerato è diventato peccaminoso, terribile per l’ira che suscita in Dio, propulsore sempre del bene e dell’amore per le sue creature. Temano coloro che vivono e si comportano in questo modo davanti al Signore, perché essi saranno puniti e condannati senza clemenza alcuna da parte del Signore, il Quale ha modellato il suo popolo perché potesse vivere e comportarsi come una creatura di Dio e non del maligno.

         Temete voi, creature che avete sbagliato nello scegliere la strada del male, e non del bene, poiché pagherete sulla terra quanto non avete dato di bene, ma seminato di male; temete ogni giorno di trovarvi faccia a faccia con la giustizia del Signore, poiché allora soltanto comprenderete quanto avete sbagliato davanti al Signore. Puri e casti il Signore vi desiderava, onesti e generosi, obbedienti alla volontà del bene, saggi nel comportamento, umili davanti a Dio e alla creatura del Signore.

         Un’ultima parola, per questa umanità sì peccaminosa, mi ordina il Signore: siate all’erta, poiché la falce mieterà all’improvviso, e guai a coloro che non si troveranno nella grazia del Signore, guai a coloro che non hanno nel cuore la voce di Dio e la vivono ora, prima che sia troppo tardi.    Indice

 

 

3    Maggio    1996

 

         Tu uomo, che ti reputi superiore quando si parla del tuo Signore, perché non chini il tuo capo prima che la tua superbia ti condanni davanti a Dio? Tu, creatura, che non sai vivere secondo il pensiero di Dio, perché non tenti in umiltà di avvicinarti alla verità per non sbagliare ancora davanti al tuo Signore? Tu, che pensi che non esista nulla oltre questa sponda, che ti separa da quelli che ti hanno preceduto, tu sbagli, perché sei polvere, e ricorda: non oggi, ma domani potresti ritrovarti, senza volerlo, in uno dei cieli, che sono sempre aperti per ricevere coloro che hanno lasciato la terra nella grazia o non del Signore.

         A voi, creature, meditare su quanto vi ho detto, perché possiate cambiare nel cuore e nella volontà al bene, per risorgere con me, il vostro Gesù, a nuova vita.

 

         …..Non soffrire per quelli che avvicini, nessuno ti risparmierà le sofferenze, perché l’uomo è sempre pronto ad usare il male all’altro uomo; nessuno sa donare e comprendere senza ferire l’altro uomo.

         Siano con te la pace e l’amore che devi al Signore; la tua vita, la tua anima, i tuoi pensieri, i tuoi slanci generosi devono essere solo per il Signore; Gesù, il tuo Signore, ti vede così come sei, con tutti i difetti che una creatura può avere, ma ha fornito al tuo cuore tanto amore, tanta volontà al bene, per cui sii come Egli ti vuole: per Lui devi soffrire, per  Lui devi  amare, per Lui devi donare la tua obbedienza.    Indice

 

 

Deuteronomio Cap. 32

 

Cantico a Dio Roccia d’Israele

 

Quanto l’Altissimo divideva i popoli,

quando disperdeva i figli dell’uomo,

Egli stabilì i confini delle genti

secondo il numero degli Israeliti.

         R.- In queste parole il Signore afferma la sua potenza sul popolo, poiché Lui soltanto poteva dividere, separare, allontanare e creare nuove divisioni.

         . . . .Attraverso questi righi c’è la grandezza del Signore che si manifesta nel disporre quanto Egli ritiene bene per la sua creatura; Egli separa l’umanità secondo il proprio pensiero, perché ogni cosa Egli aveva programmato fin dalla creazione, e neppure questo l’uomo di allora, e di oggi, ha compreso. La generazione di oggi ha ereditato da altri lo stato di fatto per il proprio paese, riconoscendo in una persona terrena tutto il merito, ma questo è un pensiero contorto scaturito dall’uomo, poiché l’uomo sa che il mondo non è stato sempre uguale, perché tutto è stato permesso dalla volontà di Dio, e cioè la sopravvivenza di un popolo, di una terra, di un uomo, e questo la vostra generazione non lo ha mai compreso.

         . . . . La testimonianza di questo pensiero negativo dell’uomo, la si riconosce nella lotta fratricida a cui state assistendo, nella scomparsa di quanto l’uomo ha creato con le sue mani, per quanto ha creduto di poter rendere giustizia tra popolo e popolo. State attente, creature che mi ascoltate, voi state barcollando nel buio perché non avete il sostegno della luce del Signore; voi state mutando il cuore dell’uomo e la natura che vi circonda; attente a come vi muovete, a cosa partecipate, poiché grandi castighi il Signore vi riserva: e questo vi viene comunicato da Gabriele, il Servo dell’Altissimo.     Indice

 

 

20    Dicembre    1987

 

          La vostra attenzione a quanto sarà annunziato in questi giorni, vi spinga a ricordarvi che l’ora è vicina e il Padre mio vi osserva, per comprendere se la vostra volontà viene dirottata a quanto Egli con la sua misericordia vi offrirà, affinché la vostra mente si apra e il vostro cuore recepisca ogni cosa, quando la vostra esistenza sarà nella dimensione in cui il Signore Iddio vi desidera. Allora voi udrete e vedrete per comprendere che l’Era nuova sta per essere trasformata in realtà per coloro che prestano fede a quanto dico Io, il vostro Signore, e per quelli che sono nel dubbio. Siate, quindi, così cortesi di portare questi ultimi alla lettura del seguente passo dell’Apocalisse, quando Giovanni vede nel cielo le sette trombe e quando ode la voce tuonante del Vegliardo, al Quale tutti si inchinano perché è la voce dell’illuminante Luce che governa il mondo.

         Fate leggere quanto è scritto e comprenderanno che nessuno potrà uscire da questo gioco che la sorte gli riserverà, se non indirizzerà la sua vita a servizio del Signore Onnipotente, che è il Padre mio. Siate, quindi, cauti alla ricerca della verità, che vi si rivelerà solo attraverso l’invocazione dello Spirito Santo, al Quale dovete tendere in ogni istante della vostra esistenza, perché possa illuminarvi nel quotidiano, farvi crescere nella volontà al bene, per vivere, ora, con l’amore che desidero sentire Io, il vostro Signore. Chi ha occhi e cervello possa intendere quanto Io, il Figlio di Dio, dico in questo momento ai miei fratelli, e questo è un altro gesto dell’amore infinito del Padre mio per le sue creature.     Indice

 

 

19    Marzo    1991

 

8° Comandamento emanato da Dio

         “Non dire falsa testimonianza”

Io sono Gabriele, il Servo dell’Altissimo che ti parla:

         Nell’ottavo comandamento Dio comanda di non testimoniare il falso: dogma, questo, che implica, quindi per la creatura una condotta esemplare davanti a Dio e al suo prossimo.

         L’uomo della terra creato da Dio è il suo specchio interiore, secondo il pensiero del Signore, per cui deve essere limpido nella mente e puro nella parola, e la creatura che non possiede questo è sempre nella servitù del male perché viene a coinvolgere, con la sua mente, persone e cose che non devono essere testimonianze di un pensiero che non è nella realtà. Dire, quindi, il falso o testimoniare cose inesistenti per avallare il nostro pensiero, o quello del nostro fratello, non è nella verità del Signore, in quanto la verità del Signore è nella limpidezza, nel comportamento della creatura di Dio.

         Il falso non si porta mai a testimoniare, perché non ha durata nello spazio del tempo terreno, e quindi rimane per la creatura solo la condanna di Dio per aver fatto questo.

         Non testimoniare il falso comporta vivere una vita con la coscienza di una creatura che non ha nulla da giustificare all’uomo della terra, ma davanti a Dio sì, perché si porta con la sua volontà nell’obbedienza al Signore.

         La testimonianza falsa rende l’uomo succubo di una esistenza che porta lentamente nell’ombra di una servitù maligna, che lo coinvolge con lenta spirale verso la negazione di una vita, che davanti a Dio è quanto di più grave possa fare la sua creatura: la limpidezza, la purezza, le azioni di questa creatura si offuscano e portano il cuore al dolore, perché tale testimonianza per quanto non esiste nella vita che noi dobbiamo custodire integra, come il Signore l’ha creata, porta ad agire sempre più nel disordine morale, nella menzogna, nei sotterfugi, atteggiamenti che non rispecchiano il nostro cuore, i nostri sentimenti, e quindi lo specchio di quanto Dio ha elargito alla sua creatura nel momento dell’impatto con la sua luce.

         Chi non rispetta quanto ordina il Signore con questo dogma non può reputarsi figlio di Dio, perché abiurando la verità, la testimonianza del vero, egli precipita nel peccato grave, perché si rende responsabile del dolore, della sofferenza di quanti vengono ad essere coinvolti in queste menzogne che portano l’uomo colpito a fare cose o gesti che il Signore condanna.

         Come vedete, creature in ascolto, tutto è concatenato con quanto l’uomo fa o dice, ed opera con l’altro fratello, e questo è indice di una vita che ha portato alla negazione del Signore, perché l’uomo sa di sbagliare, sa di peccare davanti a Lui, ma continua in questa corsa che lo porterà non all’ombra di Dio, ma tra gli inferi, perché responsabile non solo per aver portato la sua anima verso le forze negative che hanno avuto ragione del suo agire, ma per quanto ha fatto agli altri, per quanto le sue false testimonianze hanno provocato sulla persona del fratello; tutto questo perché l’uomo non è con la luce di Dio, tutto questo perché non c’è stata richiesta d’aiuto al Signore da parte della creatura, tutto questo avviene perché l’uomo non ha mai invocato lo Spirito Santo per camminare con il pensiero e la parola nella verità del Signore.

         Fermatevi, voi che leggete questo scritto, perché non ci sarà misericordia da parte del Signore se la vostra vita non rispecchia la volontà di Dio, se il vostro pensiero non è integro, in quanto è la verità che deve portarvi al bene e non al male, all’amore e non alla cattiveria agendo negativa-mente dinanzi alla creatura terrena, ma soprattutto davanti al vostro Signore, che non può riconoscere in voi la sua creatura, creata con amore perché desse amore, pura nel cuore, perché donasse la sua purezza, umile davanti al fratello, casta nel pensiero e nelle azioni della vita perché potesse essere la figlia prediletta sulla terra, la fonte di amore alla quale si potesse attingere con fiducia nel momento della bisogna.

         Guai a coloro che si comportano così, perché condannata da Dio è la creatura che non ha fatto suo questo dogma, perché non vedrà mai la luce del Signore, poiché al Signore ci si avvicina in trasparenza come Egli ci ha creato e voluto che si vivesse su questa terra.    9° Comandamento     Indice

 

 

29    Maggio    1989

 

         D.- Signore, ieri sei passato per la mia strada, e pochi erano al balcone a salutarTi, a fare festa,  a riceverTi con i fiori. Molti non conoscono questa festa, perché non è rimasto neppure quel folclore di anni addietro, come lo descriveva la mia mamma: ossia la gioia che si provava nel preparare quanto doveva degnamente accoglierTi durante il tuo passaggio. Perdonaci se tutto questo da anni non si ripete più!

         R.- La pace sia in te ora che ascolti la voce del Servo del Signore.

         Tutto della creatura deve convogliare nel cuore del Signore, ma coloro che sono lontani dalla sua voce, non potranno mai godere di questo balsamo, perché balsamo è quando il Signore sosta con la sua voce nel cuore della creatura. La pace che elargisce Gesù, è sempre data in rapporto a quanto Gli si offre e, nella misura che si dà, si riceve, perché Gesù, il Figlio di Dio, non è mai avaro con la sua creatura, quando questa offre al suo cuore l’amore e la sua volontà.

     Con questa premessa la creatura si avvicina a Gesù e Lo ama, Lo onora e con il suo cuore e la sua volontà opera e lavora nella sua vigna. Chi non è in questa dimensione, non sente neppure di avvicinarsi a Lui né di visitarLo nella sua casa né di attenderLo e farGli festa quando percorre le strade nel contesto in cui egli vive, perché Gesù è visibile all’occhio della creatura terrena, sotto l’aspetto “del Pane della vita”.

         Non rammaricarti per quanto la creatura di oggi fa, e per come si comporta nei riguardi del Signore, perché non andrà a lungo e saranno tante le creature che cercheranno Dio, per essere tutelate e salvate, da quanto il mondo con le sue servitù nefaste offrirà al loro cuore. Questo giorno, quindi, da te citato: il Corpus Domini, è l’apoteosi di una manifestazione di amore, che la Creatura divina innalza al Padre, con il popolo, quando passa per le strade, ed è anche così quando lo manifesta ogni giorno sull’altare, dove attende pazientemente che la creatura terrena si porti davanti a Lui, per attingere l’amore, affinché Egli possa ricostruire in lei l’amore rifiutato a Dio, l’umiltà, l’obbedienza, la volontà al bene, la carità, perché quanto Egli, il Cristo, con il suo Olocausto ha offerto per il genere umano, non vada perduto. L’uomo, quindi, è tenuto a rispettare questo giorno che la Chiesa festeggia, non con fuochi d’artificio, ma con un fuoco vivo che dovrebbe uscire dal cuore dell’uomo per il Salvatore dell’umanità.

         Il Signore ti benedice, e tu prega perché il tempo si avvicina, e molti, tanti sono ancora sordi e chiusi alla parola del Signore. Nulla vada perduto in questo arco di tempo, per questa umanità così incline al male, e quindi che la tua preghiera e quella delle altre creature che operano nel nome del Signore, si elevino come grido unanime al cospetto dell’Altissimo, affinché la sua misericordia si posi sul cuore di ogni creatura che desidera vivere nel suo nome.    Indice

 

 

9    Dicembre    1984  ore 9.40

 

         La vita è una cosa sacra per la creatura del Signore e deve, come cosa sacra, essere rispettata ed amata, quindi non più insofferenza e malumore, ma solo la gioia di offrire ogni cosa al Signore con la volontà al bene.    Indice

 

 

15    Febbraio    2007

 

        Deve questa creatura accettare quanto la coinvolge nel quotidiano, difendondosi con la preghiera e l’invocazione al mio cuore.

        Sappia questa creatura, che Io, Gesù, non lascio mai sola chi in me confida, per cui non pensi mai che Io l’abbandoni. Io, il Figlio di Dio, rispondo sempre con il mio amore, che alimento quando questo vige nel cuore della creatura, che chiede il mio sostegno.

        Si abbandonasse con fiducia in me, il Signore, perché dove non arriva l’uomo arrivo Io, l’Artefice della vita e della morte. Sia più costante nella preghiera che innalza alla Madre mia, perché Lei è una madre che, conoscendo i suoi figli, è sempre pronta ad aiutare nella bisogna, quando è invocata.

        Sia fedele al Rosario, promesso alla Mamma celeste, trasformatosi, mercé anche per le sue preghiere, in una catena d’amore, che sale a me, il Signore del perdono e della misericordia.    Indice

 

 

20    Marzo   1991

 

9° Comandamento emanato da Dio

        “Non desiderare la donna d’altri”

Io sono Gabriele, il Servo dell’Altissimo che ti parla:

        In questo nono Comandamento emanato da Dio c’è tutta la volontà al bene che la creatura deve dimostrare al Signore per non cadere in tentazioni. “Non desiderare la donna d’altri” è un ordine dato da Dio per tutte le creature che popolano la terra, poiché in questo dogma c’è tutto l’amore che il Signore ha dato e deve essere rispettato e custodito dalla creatura terrena affinché esso venga trasmesso ad altre nel suo nome.

        Il desiderio di un’altra donna o di un altro uomo comporta peccato davanti al Signore, poiché ciò che il Signore ha legato sulla terra rimane vincolato nell’obbedienza alla sua volontà, e chi non rispetta tale legame cadrà nelle tenebre del peccato.

        Tutto quanto porta la creatura a desiderare un’altra creatura, non è con la volontà al bene, e quindi è condannato, poiché l’uomo distrugge tutto quanto il Signore ha donato al nucleo familiare perché continuasse a dare al mondo il frutto di un amore sancito da Dio, e quindi curato, amato e guidato da ambo i genitori perché possa, questa creatura, servire il Signore con la sua persona.

         Tutto quanto viene a desiderare l’uomo contro questo Comandamento, porta al peccato, e quindi comporta l’allontanamento dal Signore, per cui chi si avvia a questo desiderare impuro ed ingiustificato perché parte dalla carne, dai sensi che l’uomo viene a non più controllare, porta l’individuo sulla china della condanna.

         Il desiderare la donna d’altri significa portare nell’altra creatura scompiglio, perché questi sentimenti non benedetti dal Signore non danno la pace, ma allontanano dalla grazia di Dio; l’uomo che fa suoi questi desideri, vive nell’angoscia non perché non può giungere a soddisfarli, ma perché l’anima si ribella, e quindi l’uomo sa di non essere nel giusto davanti a Dio e al prossimo.

         Il demone si trova nel suo operato sempre più incalzante con l’uomo che mostra debolezza, e quindi chi non riesce a ripararsi con la preghiera e l’invocazione a Dio, soccombe sotto le spire del male, per poi essere nella disperazione quando arriva il momento del distacco, perché arriva, creature che mi ascoltate, questo momento, poiché la gioia, la felicità che si basa sulla sofferenza, sul dolore di altre creature, sul pianto, non può recare a far durare questa felicità, nella creatura che si avvia su questa  strada.

         Questi sentimenti diventano poca cosa di fronte all’amore benedetto da Dio, alimentato dalla fede della creatura, accresciuto dal rispetto per la persona, custodito dall’occhio vigile del Signore: esso rimane vincolo vivente di una unione che, permessa dal Signore, accompagna l’uomo per tutto il tempo segnato da Dio.

         Sulla terra quanto sopravvive con il peccato morirà con l’uomo che non si ravvede in tempo davanti al Signore, perché tutto deve essere puro e non contaminato dal pensiero peccaminoso dell’uomo; tutto deve recepire la creatura che vive con l’amore del Signore per comprendere che la vita terrena deve essere vissuta secondo il bene e non il male che avvolge ora l’umanità e la stringe sempre più davanti alle miserie che sono desideri impuri, avidità e carneficina, che sta dilagando come una distesa immensa di colpe che l’uomo non argina o tenta di frenare con i propri istinti, la propria volontà.

         L’uomo che non rispetta questo Comandamento e porta dolore nel contesto in cui vive e vivono altre creature è davanti alla giustizia di Dio condannato senza misericordia, perché egli diventa artefice di calamità maligne che si diramano ed avvincono altre creature, e tutto questo il Signore Altissimo non può permetterlo; guai, quindi, a costoro, a quelli che con superficialità e per egoismo non fanno proprio questo dogma, il che porta la creatura di Dio lontana dal suo cuore, e non ci sarà misericordia per quest’uomo che vive delle azioni peccaminose servite dal maligno.

         Dove c’è l’ombra del peccato, Dio è lontano con la sua servitù; Dio non ascolterà la sua voce quando Lo invocherà; perché, prima o poi, Dio è invocato, perché Dio è amore, e questo amore Egli lo ricambia quando la sua creatura, purificata dal dolore, dalla sofferenza, sarà degna di essere ascoltata ed aiutata.

         In questo dogma, quindi, la ragione, la volontà al bene, viene sostituita dal dominio dei sensi, che sono impuri, perché non rispecchiano la voce e l’amore di Dio: dominate i vostri istinti attraverso una vita di lavoro, di rinunzia, di sacrifici, per essere liberi nel cuore, per mettere questo a servizio del bene e non del male, poiché la violazione di questo nono Comandamento non salva l’uomo, perché lo porta inesorabilmente alla morte dell’anima, perché di questa Dio è il giustiziere inesorabile.    Indice

 

 

24    Febbraio   1988

 

         … Creature sì raccolte, il Signore è con voi; il Signore ha letto in questo momento ogni cosa nel vostro cuore e sa quanto vi porterà al suo; conosce già le vostre intenzioni e vi esorta a continuare a camminare nella via tracciata dal Padre suo, con l’amore costante alla sua Persona. Gesù, il Signore, sta in questo momento cogliendo i fiori, che alcune creature qui presenti Gli stanno offrendo, e questi fiori li raccoglie con amore, perché voi avete fatto vostre le spine che vi hanno fatto crescere davanti a Lui.

         Amate Gesù, amate questo uomo-Dio che non si risparmia nulla perché non una creatura sua si smarrisca; ed è per questo che voi ora siete nella dimensione di aiutarLo, nel guidare le altre creature della sua vigna ad accostarsi al suo cuore.

         Operate senza risparmiarvi nulla, donatevi nel lavoro di apostolato, con tutte le vostre risorse, perché da questa missione terrena voi preparate il vostro posto nel cielo.    Indice

 

 

1    Marzo    1996

 

         D.- Gesù, in umiltà attendo la tua parola.

         R.- Gabriele ti è accanto, ora che il Signore ti parla, perché tu possa dare agli altri quanto è racchiuso in questo primo servizio. 

         “Io, il  vostro Gesù, sono in mezzo a voi, creature che siete al mio ascolto. La pace scenda nel cuore di ognuno di voi, e vi rimanga a lungo.

         Io sono stato con voi nella preghiera, che avete innalzato al mio cuore, e che Io ho trasmesso al Padre. Siate, quindi, con il vostro amore vicini al mio cuore, a me, abbandonatevi in questi giorni, poiché a voi Io mi accompagnerò, per sostenervi e guidarvi.

         Molti vi combatteranno perché vi siete ritrovati davanti al mio cuore; vi giudicheranno perché la loro fede non è quella che avvicina a Dio né fa partecipe la presenza del Signore nelle azioni che Gli offrono; queste creature non mi conoscono né vogliono conoscermi, perché hanno timore, per quanto Io, il Signore, potrei dire loro.

         Siate con me nel tempo che il Padre mio vi concederà di vivere; siate con il mio cuore e la mente al Dio della misericordia, perché misericordia vi ha concesso, in questo momento, nel farvi ascoltare la mia parola, e Io, suo Figlio, non mi stanco mai di esortarvi a tornare al suo cuore.

         Lasciate che gli altri si accaniscano contro la mia voce, perché essi non sanno quel che fanno. Pregate, pregate per costoro, pregate secondo il mio pensiero ed Io sarò con voi sempre.

         A te  che mi ascolti, serva fedele, ecco il mio segno che aspetti da tanto: li senti? E’ una miriade di uccelli che mi fanno corona!

         Io, Gesù, sono sempre con chi mi invoca e mi serve; con voi sono, creature che mi porgete il vostro cuore; Io, il Figlio di Dio, resterò con tutti voi, ve lo prometto, per il tempo che il Padre mio vi lascerà vivere su questa terra.

         Non vi allontanate da me, il vostro Signore, non tradite ancora me, il vostro Gesù, poiché voi siete i segnati dal Padre mio, siete i tramiti della mia voce nel contesto in cui vivete, apostoli siete, diffusori della mia parola presso ogni uomo, affinché torni al cuore del Padre mio, che sempre vigila sulla sua creatura.

         Pregate, pregate in umiltà e nel raccoglimento del cuore, ovunque voi siate: sul lavoro, nell’ufficio, nella scuola, nelle faccende di casa; invocate me, il vostro Signore, poiché, chiamato, Io sosterrò la vostra vita nella bisogna.

         Ora che vi allontanate da questa dimora, col cuore puro e contrito - perché siete rinati davanti a me, il vostro Signore -, Io vi esorto: continuate nella vostra vita a vivere con la pace, che vi trasmetto in questo momento, perché possa essere vostra compagna sempre, in questi giorni che seguiranno, per avvicinarvi al cuore del Padre mio e vostro.

         Io, Gesù, vi benedico, e benedico i vostri pensieri, i vostri proponimenti, l’amore che mi state offrendo in questo momento, e la sofferenza di non sentirvi puri davanti a me, il vostro Gesù. Dio, mio Padre, ha benedetto te, sì raccolta e le altre creature, perché Egli, che legge nel pensiero e nel cuore dell’uomo, ha colto il rammarico e la richiesta di aiuto, per dare un senso nuovo alla propria vita.

         Nel tornare a casa, portate la pace che mi avete chiesto, per i vostri figli, per i vostri vecchi, per gli ammalati, andate, vi dico Io, Gesù, andate, poiché in questo istante vi ha benedetti il Padre mio che è nei cieli”. Amen.    Indice

 

 

21    Marzo    1991

 

10° Comandamento emanato da Dio

         “Non desiderare la roba d’altri”

Io sono Gabriele, il Servo dell’Altissimo che ti parla:

         In questo decimo dogma “Non desiderare la roba d’altri” la voce di Dio emette condanna per chi ha desiderio di altre cose che non siano quelle stabilite dal Signore perché necessitano alla sua vita, non solo per la sopravvivenza del corpo, ma per elevare soprattutto il suo spirito a Dio Altissimo. In questo Comandamento, quindi, si è sintetizzata la volontà del Signore che chiede alla sua creatura di possedere e vivere di quanto la sua misericordia le concede, e non di quanto è desiderato dalla volontà dell’uomo, perché questi deve vivere di quanto il Signore gli elargisce, ed essere nella sua obbedienza, poiché ogni creatura sulla terra ha un ruolo diverso dall’altra creatura, e quindi deve agire e vivere in modo diverso affinché l’umanità scorra con le sue azioni come è nel disegno divino. Volere, desiderare significa vivere in modo diverso con azioni diverse che portano l’uomo a sbagliare.

         Come ho detto spiegando un altro dogma, ci saranno sempre nell’umanità i ricchi, i meno ricchi, e i poveri, ma tutto è concatenato in ogni suo anello come stabilì il Signore, perché il mondo camminasse in quel determinato modo e con esso la creatura di Dio.

         Il  desiderio del possesso induce ogni uomo ad agire in modo indegno davanti a Dio e al suo prossimo, ecco perché il Signore condanna questa avidità con la quale si affronta il giorno che non porta a ringraziare il Signore, ma è programmato dall’uomo per arrivare a grandi conquiste, al denaro che si guadagna non lecitamente, ma sul lavoro spesso inumano del proprio fratello, sul pianto e sulla sofferenza del proprio simile.

         Guai a coloro che accumulano senza badare a sostenere chi chiede aiuto, a sollevare il povero, a rimarginare una ferita, perché costoro dovranno a Dio ogni cosa guadagnata illecitamente o con il sudore degli altri. Chi non rientra nella dimensione di obbedienza a Dio in questo decimo Comandamento, troverà sbarrata la sua ascesa al suo cuore, perché il desiderare la roba degli altri è già peccato, poiché il desiderio scaturisce troppo spesso dall’invidia, dalla gelosia, dalla bramosia che porta l’uomo a voler imitare, a voler desiderare di più per egoismo, per orgoglio, perché l’uomo è un arrivista, e nella vostra generazione ce ne sono tanti, ma la volontà di Dio esula da queste creature, che man mano che avanzano nell’agiatezza, nel cuore del potere terreno, si avviano con l’anima verso le tenebre, poiché essi non vedranno mai la luce del Signore. Ad ognuno il suo per ognuno è dato, e deve ridare nella misura che riceve, e quindi nella povertà c’è la sapienza del saggio di Dio, nel ricco c’è lo specchio inesorabile della condanna di Dio, per-ché la ricchezza porta a sbagliare davanti a Dio quando l’uomo non ne possiede la luce.

         Amate la povertà, perché nella povertà voi conquisterete la pace e la misericordia del Signore, rifuggite dal pensiero di conquistare quanto i vostri occhi vedono, quanto di lusso vi abbaglia, perché tutto questo vi porta a desiderare e vivere in modo non consono alla volontà di Dio. Dio è vicino ai bisognosi, agli umili, a chi si affida a Lui con abbandono; Dio non è vicino a coloro che Lo dimenticano, Lo trascurano per correre dietro ad una vita insana, dispersiva, perché permessa da guadagni illeciti fatti a spese del proprio simile; Dio è con la povera gente perché è invocato nel momento della bisogna, e non con i ricchi, perché questi non vedranno mai il regno di Dio, essi non potranno mai ascendere nella verità del Signore poiché le miserie della terra le hanno fatte proprie, e quindi in loro non c’è posto per il Signore del creato, non c’è posto per Dio universalmente padrone della creatura che si sottrae alla sua volontà al bene non facendo suo questo Comandamento nel quale la condanna del Signore è implicita.

         Guai a coloro che sono artefici di ricchezze che non sono state assegnate dalla volontà di Dio, perché essi non ne godranno, poiché l’uomo deve sapere che la creatura della terra, nel momento del distacco da essa, deve possedere so-lo l’amore e la voce del Signore per elevarsi pura al cospetto del Signore che ne ha misurato l’abbandono e le azioni fatte alla sua Persona.

         Ridimensionatevi davanti a quanto il Signore vi ha ordi-nato con questo Comandamento, perché il desiderare, per l’uomo, oltre l’amore del Signore, non porta che al male, poiché con il desiderio la creatura accresce quanto non è lecito avere se non la servitù che il servo iniquo le propina a sua condanna.        Indice

 

 

2    Dicembre    1984  ore  10,55

 

         D.- Servo del Signore, spesso mi smarrisco guardando il cielo! Vorrei fendere l’azzurro per trovare questo mondo nascosto all’uomo della terra, e mi domando se c’è veramente il paradiso, il purgatorio, l’inferno. Puoi rispondere, con il permesso del Signore?

         R.- Il Servo del Signore è qui, serva terrena del Signore, per rispondere a quanto hai chiesto: è bene che tu serva quanto ti dico a coloro che hanno dubbi in proposito. Per ora ti parlo dell’inferno, come voi lo chiamate, che è un luogo dove le anime sono condannate dalla giustizia di Dio, dove sono coloro che non hanno operato per il Signore, ma hanno servito le creature con la voce del servo iniquo; non c’è misericordia per costoro né oggi né domani, perché sono figure sinistre che non troveranno mai la pace dello spirito; sono creature che vivono in eterno supplizio, perché non giunge mai la luce del Signore; sono esseri che non hanno più la voce della Creatura celeste, e non possono fare altro che soffrire e soffrire per la servitù che non hanno dato a Dio. Le creature che sono in questo luogo, non hanno speranza alcuna, perché sono condannate con tutta l’ira che Dio può avere per coloro che Gli sottraggono le creature fatte a sua immagine. Nulla può fare l’uomo terreno per la loro salvezza, perché ad essi non arrivano i suffragi e le preghiere, poiché sono senza la voce del Signore. Lo so a cosa pensi: voi creature terrene non potete conoscere la sorte di chi vi precede, ma voi pregate, pregate poiché il Signore, che vede e sente ogni cosa, non accetta le preghiere per questi esseri che hanno negato Dio e hanno fatto male al proprio fratello, ma le devolve ad altri che ne hanno bisogno.

         Dunque l’inferno esiste, anche se non con il nome dato dalla creatura terrena: è una “zona” perfida e brutta, dove la vita non scorre, ma vegeta e vegeta senza la voce del Signore, per cui vivono costoro in eterno senza la speranza che accompagna ogni creatura. La vita, per questi infelici, sarà un eterno supplizio, poiché in vita hanno operato contro il Signore, togliendo alle creature la sua voce.        Indice

 

 

4    gennaio    2004

 

         D.- Gesù, una creatura, nel parlare di questa servitù con un collega sacerdote, che insegna religione, è stata da questi chiamato: un “eretico”.

         R.-…“Io, il Signore tuo Dio, sono accanto a te, per dirti quanto dovrai riferire a questa creatura, che sta facendo grandi passi per avvicinarsi al mio cuore. Come tu hai già detto: la parola di Dio non si vende né si compra, perché è un atto d’amore, ma queste creature non conoscono questa massima che è a conoscenza soltanto della creatura che possiede me, nel cuore.

         La fede, queste creature, la manifestano solo quando fa comodo?

         La Chiesa, che rappresenta il mio Corpo mistico, con a capo il Papa, avrebbe dovuto far presente a questo servo, che ha chiamato eretica la creatura che ha parlato nel mio nome, di  non ergersi mai a giudicare chi agisce su ordine di Dio. 

         La sua non è obbedienza alla Chiesa, ma solo presunzione nel mettere dei limiti alla voce della verità, che vien fuori da questi scritti, e che egli vuol far tacere per timore di ritrovarsi in essi.

         Umiltà, sia in questo servo terreno, se vuole che Io gli doni la luce, la sapienza, per comprendere il mio linguaggio. Un buon sacerdote opera nel mio nome con amore, altruismo, abnegazione totale, e soprattutto senza lucro alcuno, se vuole essere un apostolo, in questo tempo, come lo furono gli apostoli da me segnati, inviati per servire la mia parola, e qui lo ripeto: la parola di Dio, non si vende né si compra, perché è un atto d’amore.         Indice

 

 

Deuteronomio  Cap. 7-14

 

“Tu sarai benedetto più di tutti i popoli e non ci sarà in mezzo a te né maschio né femmina sterile e neppure fra il tuo bestiame”.

 

         D.- Gesù, oggi perché ci sono tante coppie sterili? E sai pure che sono tanti quelli che desiderano avere una creaturina. Grazie, Signore, per tanta misericordia.

 

         R.- Io sono Gabriele, il Servo del Signore, al tuo ascolto.

Quanto hai chiesto al Signore, ti viene concesso, poiché questo argomento sta molto a cuore al Signore.

         Oggi nella tua generazione non viene rispettato, né considerato l’amore che Iddio ha trasmesso alla sua creatura, e quindi l’amore della creatura terrena per l’altra creatura della terra implica impudicizia, depravazione, vizio e non l’atto puro che è veramente l’aspetto più importante nella creatura quando lo manifesta all’altra creatura.

         E’ l’amore che unisce l’uomo e la donna, è l’amore che offerto a Dio scende e vivifica il cuore di entrambe le creature.

         Oggi il senso della famiglia non vive più con la purezza del pensiero nell’atto che unisce l’uomo e la donna, atto che è divenuto peccaminoso e depravato agli occhi di Dio.

         Poche sono le creaturine che vengono al mondo attraverso il desiderio della coppia, e molte nascono così per caso, e vengono coinvolte nella vita senza ricevere fin dal grembo materno quell’amore che le deve sostenere per tutta la loro vita sulla terra. Anche questo è permesso da Dio, perché l’uomo possa ritrovare attraverso il cammino della vita il cuore del Signore, per cui l’essere che nasce - poiché è Dio a volerlo - avrà un ruolo importante nella vita della coppia attraverso la sofferenza o la gioia, se la sapranno conquistare.

         E’ sempre l’uomo della terra, ti ricorda Gabriele, che ha dirottato il concepimento o impedito la nascita della creatura, poiché è sempre l’uomo che, lontano da Dio, ha deviato con la volontà al male la legge del Signore, il Quale concepiva e concepisce la famiglia come parte integrante dello sviluppo dell’umanità. E così sia.         Indice

 

 

13    Maggio    1987

 

         La mia voce vi giunge ora, in questo momento, in diretta, perché Io sono qui in vostra presenza, Io sono qui e sento il vostro respiro, e ad ognuno di quelli che sono turbati dalla mia voce, Io dico; non tremare, ma abbandonati al mio cuore; poggia il tuo capo fiducioso sul mio petto e dammi con il tuo amore la possibilità di essere accanto a te tutto il tempo, che ti sarà dato di vivere sulla terra. Solo in me, creatura che mi ascolti, tu troverai la pace e l'amore per essere felice in questo tempo breve che ci separa, perché tutto procede secondo i disegni divini.         Indice

 

 

24    Ottobre    1994

 

         …. Diventasse bambino, questa creatura davanti al Signore Gesù, pregasse in umiltà, con il cuore, per crescere dinanzi a Dio, il Quale ha segnato ogni cosa per ciascuna creatura nel libro della vita. Umiltà e preghiera, dunque, per avanzare nella verità del Signore; umiltà ed abbandono, binomio necessario per essere di Gesù su questa terra, e poi nel cielo.

         Creature che mi leggete, quando Gesù vive in voi e domina il vostro cuore, i vostri pensieri, la vostra volontà al bene e l’amore incondizionato che sentite per Lui, allora soltanto siete in simbiosi con le sua divina Persona.         Indice

 

 

27    Maggio    1987

 

         Non temere, creatura che sei qui, perché Io, il tuo Gesù, non posso che darti l'amore, la pace e la serenità per il tuo spirito tormentato. Sono Io a generare l'amore, sono Io che, sfiorandoti, divento balsamo per la tua sofferenza interiore. Io, il Figlio di Dio, come il Padre mio, posso trasformare ogni cosa nel cuore della mia creatura, perciò ti dico: abbi fede e, con la fede, tu mi avrai accanto in ogni istante del giorno.         Indice

 

 

26    Giugno    2002

 

         D.- Gesù, Tu sai come la creatura si è espressa nel chiedere la servitù: “devo parlare con Dio”. Sono rimasta disorientata perché da anni non è più tornata al tuo ascolto.

         R.- “Io sono Gesù, il Figlio di Dio, e non avrai altro Dio fuori del mio Genitore. Questa creatura che aveva iniziato un cammino di fede perché segnata dal Padre mio, ha interrotto l’ascolto rinnegando la mia voce, per essere nell’obbedienza alla creatura della terra. Scenda la mia misericordia sul tuo capo, serva fedele, quando parli nel mio nome a questa creatura che ha sentito ora, dopo tanti anni, il bisogno di chiedere la servitù. Non ha ora più fiducia nella creatura della terra, se ora si rivolge a me che ha tradito?

         Dirai a questa creatura che Gesù, dal Quale si è allontanata un giorno, è quello stesso che pensa di servire frequentando la Chiesa, ma che ora non le basta più, e questo è indice di poca fede. Pregasse in umiltà e con il cuore contrito davanti a me, perché Io sono quello stesso Gesù che un giorno l’avevo scelta perché operasse nella mia vigna, iniziando un cammino di fede, alla ricerca della verità di un Dio, sceso tra le creature, per dare loro sapienza, saggezza e amore, perché fossero trascinatrici di creature al cuore del Padre mio e tuo Signore.

         Pregasse il Padre mio questa donna, spoglia però delle miserie terrene, e chinasse il capo davanti alle avversità che incombono sul suo cammino, perché la misericordia possa scendere su di lei e donarle la pace dello spirito, perché questa viene soltanto dall’Artefice della propria esistenza, dal Dio dell’amore e del perdono, quando viene invocato.

         Ti benedico serva devota del mio cuore, ti benedico per quanto innalzi al Padre mio, fautore di questa misericordia”.         Indice

 

 

21    Luglio    1989

 

         D.- Signore, nell’umiltà, se la concedi, la tua parola.

         R.- Io sono il Servo Gabriele, pronto a servirti nel nome del Signore. Quest’oggi noi parleremo di Dio attraverso la figura di Tobia per avvicinarci alla sua Persona. L’umanità di oggi, che è sorda al richiamo amoroso del Padre celeste, deve identificarsi in Tobia, per essere poi come Tobia pronta a riscattarsi davanti a Dio

         L’uomo di allora viveva nel buio, quando il Signore non lo irradiava della sua luce e, quindi, il suo cammino era senza la fede che si doveva a Dio. Tobia, quindi, portato come esempio, pur non avendo ascoltato direttamente la parola del Signore, la sente aleggiare intorno a lui, penetrare nel suo cuore, al punto tale che egli se ne innamora attraverso quella pace che il Signore gli fa scendere nel cuore. Tutto quanto segna la creatura Tobia, al punto che egli non vive se non per Dio, potenza e gloria di una fede che impressa nel cuore, non lo lascia più, ma lo porta a grandi slanci, al sacrificio della propria esistenza. Tobia appartiene ai pionieri di Dio, al tempo in cui la creatura si donava pur non ascoltando in diretta la parola del Signore, perché tutto quanto la circondava la faceva crescere non a statura di creatura terrena, ma grande perché alimentata dall’amore del sublime Artefice, per il Quale noi schiere infinite di Angeli siamo sempre in adorazione e pronti a soddisfare ogni suo desiderio.

         Dio non parla a noi Creature celesti, ma noi Lo sentiamo quando è triste e quando il suo cuore è lacerato, perché noi, che siamo di Dio, sentiamo, viviamo e soffriamo con Dio per questa umanità così ingrata e sorda ad ogni suo richiamo. Il Signore Gesù vi ha elargito molti segni divini, vi ha fatto vedere e toccare ed assaporare quanto viene da Dio, attraverso gli scritti, ma voi avete dimenticato, voi non ricordate quanta misericordia vi ha elargito.

         Siate come Tobia, muovetevi, voi che mi leggete, muovetevi prima che il tempo finisca per quanto è stato segnato che vivesse questa umanità; non perdetevi in chiacchiere ma fate tesoro di quanto il Servo Gabriele vi esorta a vivere: penitenza ed amore a Dio attraverso l’amore che dovete alle creature; amore e penitenza davanti al Signore dell’universo, perché chi sarà toccato per primo non avrà il tempo di avvertire gli altri né di aprire il suo cuore a Dio. Non indugiate, quindi, non aspettate il domani, poiché il tempo terreno corre veloce, in quanto segnato dalla mano del Signore, deve combaciare come in un mosaico, per la creatura che Egli ha creato, sorretta e gratificata con la vita. La voce del Signore, quindi, possa farvi vivere come è vissuto Tobia nell’arco della sua vita, donata al Signore per tutto quanto aveva ricevuto, e reso centuplicato all’Altissimo.         Indice

 

 

3    Gennaio    1994

  

         Tu, creatura che non misuri il tuo cammino, che risente, in tutto quanto fai, del tuo egoismo smisurato ed incontrollabile davanti a Dio e ai tuoi fratelli, frena la tua corsa verso la condanna del Signore.

         Tu, creatura che non riesci a dominare l’odio verso il tuo fratello, tu non troverai misericordia davanti a Dio, poiché già sulla terra sei con gli inferi, perché condannata da Dio.

         Tu, creatura che cammini nel buio e vivi del peccato, arresta, con l’aiuto del Signore, la corsa verso il precipizio in cui stai portando l’anima tua.

         Tu, creatura che non riesci a dominare il tuo dolore, non imprecare, ma sii con la tua volontà a Dio, perché soltanto così comprenderai che la creatura della terra, prima o poi, deve tornare al Padre, e quindi è impellente che tu misuri le azioni, il comportamento, prima che sia troppo tardi.         Indice

  

 

27    Novembre    1994

 

         … abbandono, creatura, abbandono devi al cuore del tuo Signore, poiché tu con questa servitù non sei immune dal male che spesso, circondandoti, ti porta a pensare che Gesù non sia con te.

         Sarai provata ancora, e molto, perché quanto tu ricevi non è gradito alla mente dell’uomo che vive lontano dal Signore, e da quelli che pur frequentando la Casa di Dio non hanno fede abbastanza per ascoltare il Signore.

         Gabriele ti esorta, nel momento in cui ti fanno smarrire, di soprassedere alla servitù degli scritti sacri, e di concentrarti nella preghiera e nel colloquio con il tuo Gesù.         Indice

 

 

24    Luglio    1989

   

         D.- Signore, la tua serva in umiltà Ti ascolta.

         R.- Io sono Gabriele, il Servo del Signore, al quale tu devi obbedienza. La tua sapienza crescerà nella misura in cui la chiederai al Signore, il Quale, ti concede con questi scritti, una misericordia grandissima, perché attraverso questi l’uomo può avvicinarsi alla parola di Dio con più dimestichezza, se sarà davanti al Signore nell’umiltà dell’ascolto.

         Noi oggi parleremo del libero arbitrio, attraverso la parola di Mosè, quando si rivolse ai Giudei con l’esortazione ad avere fede in Dio, nell’aiuto dell’Onnipotente, quando uscirono dall’Egitto, e quella fu allora una testimonianza davanti a Dio delle creature che, pur seguendo Mosè, non credettero nella sua profezia, per quanto Dio gli aveva servito con la sua volontà.

         Il libero arbitrio, quindi, c’è sempre stato nella creatura, come in Adamo che aveva tradito Dio, scegliendo la strada del male alimentata dal maligno.

         Questo libero arbitrio, quindi, portava allora, ed ora, alla scelta della propria esistenza da condurre con Dio o senza Dio, per cui ogni creatura con la propria volontà può seguire il bene e rinnegare il male, o seguire il male ed allontanarsi dal bene che viene elargito dal Signore potente e misericordioso.

         Attraverso i millenni tanti sono quelli che hanno seguito e dato la vita per il Signore e sono nella gloria, ma tanti popolano il regno degli inferi e comunicano con i propri seguaci sulla terra, per alimentare questa forza malefica che ora, il Signore, permette che venga debellata, perché il bene, che è la forza dell’amore di Dio, annienterà il male dalla faccia della terra e dal cuore dell’uomo. Per quanto, quindi, è avvenuto nei millenni passati, l’uomo di oggi non ha dato testimonianza di quest’amore, di questa potenza di Dio, il Quale ha continuato ad erogare nuova saggezza e nuova conoscenza alla creatura, perché si avvicinasse senza timore al suo cuore.

         Dio non forza la mano dell’uomo, perché è l’uomo che deve cercare Dio, fonte inesauribile del suo amore, per far crescere la creatura; un amore che si rinnova giorno per giorno, perché tutto abbia un fine ed un miraggio unico: il cielo, e con il cielo il mondo che vi è stato preparato, il mondo nuovo con cieli nuovi e terre nuove.

         Siate, quindi, saggi voi che mi ascoltate, siate saggi, e che il vostro pensiero in libertà di intento, scelga la strada del bene, perché avete fatta vostra la voce di Mosè, la creatura di Dio che vi rinnova, attraverso le sue parole, la fede in Dio, fede nella potenza del Signore che si calerà sull’umanità, come allora, ora, se la creatura ha rinnegato il male e fatto suo il bene.

         Amatevi, voi che mi ascoltate, e non giudicate, amatevi e tenetevi per mano nella preghiera, perché questa catena sia continua, poiché noi Angeli la uniremo alle altre catene, che sono state costruite con la stessa servitù, che il Dio della misericordia ha concesso tramite questa serva. Ricordate, quindi, che quando pregate, agli estremi della vostra catena siamo noi Servi del Signore, sparsi nel mondo, a congiungere le vostre mani con quelle delle altre creature che, operando per il Signore, sono come voi nella preghiera.

         Ama il tuo Signore, serva fedele alla voce di Gesù, il Figlio di Dio: ciò che tu hai pensato sarà un giorno realtà e si realizzerà attraverso la tua persona. Sii sempre con il cuore e la mente al tuo Signore Gesù, perché tutto in te si deve compiere come è stato programmato da Dio, supremo Artefice di questa misericordia.         Indice

 

 

3    Giugno    2002

 

         D.- Al mio accenno sul Pater noster, ricevuto alcuni anni fa, stamane mi ha presentato le modifiche apportate alla tua preghiera, dicendomi che io avevo esagerato, perché erano solo alcune parole che, per necessità “linguistica”, dovevano essere cambiate. Dunque neppure questa creatura che ha il privilegio di toccare il tuo Corpo, ha capito che questo ritocco alla tua preghiera, sia pure breve, avrebbe portato, in questo momento così delicato per l’umanità soltanto perplessità nella creatura. Io ti chiedo perdono se ho reagito e per questo sono ansiosa di ricevere la tua parola. Sono ancora degna di sentire la tua voce, Signore?

         R.- Io, il tuo Gesù, sono qui, alla tua destra, per ridarti la serenità che ti occorre per servire la mia Persona.

         Sei stata poco umile, ma hai fatto bene a scuotere questa creatura che non ha mai creduto in questa servitù che Io, il tuo Signore, ti ho concesso con la mia misericordia. Bisogna che chi è nella mia verità non taccia, perché giorni duri verranno per coloro che boicottano la mia parola.

         Tu sei una tramite che da anni serve le creature che Io metto sul tuo cammino, quindi, non temere, la mia grazia scende sempre sul tuo capo, perché tu possa agire in conformità della mia volontà. Tutto quanto è stato servito da anni, si è avverato, perciò cammina con la volontà al bene perché grandi cose tu dovrai ancora al mio cuore. Ti benedico figlia diletta nella quale mi compiaccio sostare.         Indice

 

 

10    Maggio    1996

 

         …Oggi parleremo del male che può coinvolgere l’uomo che non è tutelato dalla voce del bene, poiché il maligno serpeggia più che mai tra voi e spesso fa capolino nel vostro cuore.

         Ricordate: voi siete del Signore, e quindi nulla vi può sfiorare, perché accanto a voi c’è la Creatura divina alla quale siete stati affidati e il vostro cuore è cautelato dal mio cuore. Attenti, quindi, a quanto la voce del male vi trasmette, attenti alla persona che vi è accanto o vi avvicina, non la temete, ma serrate il vostro cuore con il mio per rimanere indenni da ogni tentazione. Che la preghiera sia costante e continua per tenervi lontani dal maligno; la vostra mente sia con il vostro cuore accanto a Dio, per ricevere amore e pace.

         Il male serpeggia in ogni essere vivente che non ha Dio nel cuore e nella volontà, il male si cela in ogni essere terreno, ma può essere messo a tacere quando si invoca Dio, quando il cuore si leva a me, per essere cautelato, sostenuto con il mio amore.         Indice

 

 

29    Maggio    1992

 

         D.- Signore, può il tuo Servo Gabriele illuminarmi sui versetti Cap. 3-18 del Libro Ecclesiaste?

         R.- Oggi la tua domanda è stata vagliata dal Signore, perché tu possa essere edotta su quanto le scritture dicono o asseriscono in un linguaggio non sempre comprensibile all’uomo, perché non permesso dal Signore. Quanto tu hai citato, parte dalla conoscenza che la creatura ha di Dio, e della sua creazione.

         Ma ora Gabriele ti spiega, sia pure sinteticamente, questo contenuto, perché tu possa riferire ad altri quanto di misterioso appare in uno scritto, quando non si è nella dimensione del Signore: è quanto lo Spirito Santo, invocato, potrebbe concedere all’intelligenza dell’uomo che si accinge a questa lettura.

         Ora ascolta quanto devi apprendere per essere nella verità di questo mistero che è la vita dell’uomo sulla terra, mistero che si dissolve nel fare apprendere in umiltà quanto ti è concesso conoscere.

         L’uomo a differenza della bestia, ha in sé la linfa della vita che, alimentata dallo Spirito divino, ne fa un’immagine simile a quella di Dio, poiché desiderata da Questi simile alla sua Persona, non solo nella struttura fisica, ma nella vita dello spirito, che racchiude e fa vivere l’uomo attraverso l’amore, che viene irrorato da Dio quando è invocato dalla creatura. L’uomo, quindi, a differenza della bestia possiede tutti i carismi con la discesa dell’amore divino, che viene concesso con la grazia, nell’atto di ricevere il Santo Battesimo. Chiarita, quindi, questa differenza tra la bestia e l’uomo, ossia la creatura di Dio, che rappresenta la sua immagine nel creato, null’altro la divide dalla bestia, poiché ha in sé, e vive in sé il germe del male, acquisito per il peccato originale; germe, questo, che solo l’amore divino può debellare, perché custode della creatura, e quindi portata a salire i gradini della santità, poiché guidata dalla volontà al bene che domina la creatura del Signore.

         Polvere è l’uomo, polvere è la bestia, ma a differenza dell’una, c’è a difesa la linfa divina, che, alimentata attraverso l’amore del Signore, custodisce la creatura, che differisce dalla bestia, quando in essa è custodito quanto in essa vive, perché alimentata e chiesta a Dio, la volontà al bene che, ripete Gabriele, distingue sempre la creatura, ossia l’uomo, dalla bestia. In ogni creatura, ricorda, non c’è solo l’amore che contraddistingue la creatura dalla bestia, cè l’intelligenza, la forza della volontà, la conoscenza di Dio, elargitore di carismi che portano la creatura al cielo, e non alla terra, poiché di essa sopravvive lo spirito, quella linfa di vita che Dio chiama a sé nel momento del distacco dalla terra.

         Comprendo la tua perplessità per quanto concerne la chiusura di questo passo, ma l’uomo è dotato dell’intelligenza che Dio gli ha dato perché avanzasse nella sua verità con l’aiuto dello Spirito Santo, che guida nella lettura di passi che non sono accessibili all’uomo, se non attraverso questo aiuto, poiché lo Spirito Santo, invocato, sorregge ed illumina.

         L’uomo non deve mai porsi, come risposta, una negazione, per quanto riguarda l’ascesa al cielo di questa linfa vitale, perché vuol dire che non conosce Dio e la sua verità; vuol dire ragionare con la propria volontà e non secondo un canone che la creatura deve rispettare, perché le viene  propinato da Dio, conoscitore del cuore umano.

         Ma sappi, creatura che mi ascolti, gli scritti sono sempre stati, per la creatura che si avvicina ad essi, termine di confusione, perché il Signore, comunque ha parlato per quanto l’uomo deve apprendere, non con la sua volontà, ma guidato e sorretto da quell’amore che la creatura, possedendolo, mette a servizio degli altri.

         La linfa, ricordati, che l’uomo possiede, a differenza della bestia che non la possiede, non scende in basso nella polvere, ma si libra in alto, nel cielo astrale, dove fa corona, nell’attesa, l’amore del Signore, attraverso la sua presenza, invisibile per la creatura terrena, ma visibile per coloro che varcano questo mondo nuovo, dove ha inizio la vera vita della creatura che ha avuto tempo di conoscerla e conquistarla già sulla terra, facendo la volontà del Signore nella gioia e nel dolore, poiché solo così ci si avvicina al cuore di Dio.         Indice

 

 

4    Aprile    1989

 

         ….Non pensare a quanta amarezza ti ha servito questa creatura che ti ha parlato, perché non si può essere una creatura di Dio, se si pensa di dare alla propria madre la morte. La morte appartiene a Dio, a Dio l’ultimo gesto per la creatura terrena! Amare e poi uccidere non è l’amore che Dio ha sempre predicato, perché l’amore di Dio è altruismo, è soffrire con la persona amata, è vicinanza fisica anche nel dolore, poiché fare proprio questo dolore significa palesare l’amore verso una creatura di Dio.

         Dio non ha concesso alcun diritto all’uomo terreno di dare l’alt ad una creatura, perché Dio è il solo Artefice di questa creatura che deve fino all’ultimo istante accettare e fare proprio questo dolore, perché possa purificarsi e salire al Signore con tutto l’amore che riceve da questo suo olocausto. L’uomo della terra che fa un simile gesto non può, se non è con Dio comprendere che non ha potere alcuno di sopprimere, sia pure all’ultimo istante, il respiro che è la vita nella creatura che dice di amare. Amare significa fondersi con la sofferenza ed il dolore dell’altra creatura, con la preghiera, la presenza, il gesto, ma soprattutto la volontà al bene che viene trasmessa alla creatura.

         L’uomo di oggi è sì, amoroso, ma pronto ad agire come fece Caino con Abele, paragone assurdo per la creatura che mi ascolta, ma è lo stesso impulso incontrollato dell’amore che diventa odio perché non alimentato dalla voce di Dio.

         Dio non può sussistere e vivere con la creatura che ha nel cuore tutto questo, e farebbe bene la creatura, che possiede tali pensieri, a ritrovare la serenità e la pace per servire la persona cara con la preghiera e la Santa Comunione.         Indice

 

 

3    Gennaio    1993

 

         … L’anima, ossia lo Spirito che il Signore ha alimentato in ogni creatura, è dal Signore sempre controllata con la volontà al bene, che la creatura affidandosi a Lui conserva, perché è il Signore a volerlo; quindi l’amore del Signore è sempre con la creatura che Lo invoca con il cuore, che è docile alla sua volontà attraverso l’obbedienza e l’amore che ricambia centuplicato per il suo Signore.

         Quanto tu senti, parlando del cuore, è un dolore fisico che ogni creatura sopporta nella misura in cui è vicina al Signore, ma il dolore dell’anima è quello che lacera la creatura del Signore. La Vergine Maria, quindi, doveva soffrire sì con il cuore, ma soprattutto nello spirito perché Ella era stata preparata da Dio, per questo olocausto.

         La sofferenza della carne è un fatto biologico nella creatura terrena, ma la Vergine Maria non era più una creatura della terra, perché tutto di Lei apparteneva al Signore Iddio: quindi, in questo suo dolore veniva a coinvolgere tutto il dolore dell’umanità, e in quel momento, solo in quel momento, Ella sarebbe stata la Mamma di tutti voi.

         Olocausto del Figlio col corpo, olocausto della Madre nello spirito per tutte le genti della terra, riscattate dal divino Redentore.

         La Vergine Maria ha sofferto con il Figlio, attraverso una sofferenza spirituale che La fa agire tuttora con il popolo di Dio, ed è continuo il suo affanno per salvare le creature del Signore, ed è questa sofferenza dell’anima che La porta a muoversi nel mondo per la salvezza degli altri, ed è da millenni che la sua voce giunge al cuore delle sue creature.

         Sappi che la creatura della terra si avvicina a Dio, sia attraverso la sofferenza fisica, ma soprattutto quando facendo tacere il dolore fisico fa vivere quello dello spirito, perché è questo dolore che agisce davanti al Signore con immediatezza, perché è Dio a riceverlo.         Indice

 

 

20    Agosto    1988

 

         ... La magia bianca, come dici tu, è quanto di più malefico possa una creatura esercitare su di un’altra creatura; la magia bianca è quanto di più terribile possa l’uomo attuare e mettere in pratica su di un altro uomo.

         Ogni cosa che si fa, esercitando questa, non porta a Dio, ma allontana, perché non serve il bene in quanto l’atto in sé

è blasfemo.

         La voce del Signore è lontana da queste creature che si sottopongono a tanto e quindi esse vagano nelle tenebre e non può esserci luce se la creatura, cosciente di tale misfatto, non invoca il Signore, per essere perdonata e purificata. La luce, quindi, non irrora mai dove ci sono le tenebre, per cui condanna è per chi opera e per chi riceve.         Indice

 

 

22    Luglio    1989

 

         L’argomento di oggi sarà la parola di Dio per i farisei, quando l’uomo adula la bestia e la invoca. Quindi non una parola sia smarrita di quanto nel nome del Signore io ti servo.

         La bestia, che l’uomo invoca, è satana, che viene a sostegno di coloro che non hanno la voce di Dio e, quindi, l’uomo che non ha la sua voce è sempre portato ad attingere dal maligno, per quanto serve agli altri nella sua esistenza. Come un tempo lontano, l’uomo adorava a simbolo di Dio la bestia, eretta dagli uomini, così oggi l’uomo non sa discernere quanto viene da Dio e quanto è dato dalla bestia. L’uomo di allora aveva bisogno di vedere, di immaginare il Dio che governava la sua vita, ma non aveva la fede per essere di Dio e quindi aveva bisogno di dare sicurezza agli occhi e testimonianza al cuore che, non preparato per Dio, ne riceveva solo servitù malefiche.

         Dio, quindi, si serviva di questa bestia per costatare quante erano le creature che Gli appartenevano con la mente ed il cuore, e quante erano lontane dalla sua verità. Era quello un tempo, come ti ho già detto, in cui l’uomo camminava nel buio, quando non era irrorato dalla luce di Dio, ma ora non ci sono giustifiche, perché il Dio della potenza cosmica ha donato in olocausto il Figlio, ha segnato creature, ha elargito miracoli e “testimonianze” di grandi misericordie davanti all’umanità e quindi, se l’uomo continua ad ignorare l’esistenza dell’Altissimo, non merita misericordia, ma soltanto castighi e questi avverranno, stanne certa, con la giustizia di Dio. Se un giorno, i tuoi progenitori non hanno goduto di tanti privilegi, ora è Dio a volerlo, perché la creatura, che Egli ha voluto che nascesse, completasse con il suo amore le tessere del grande mosaico che racchiude la vita.

         Beati coloro che credono senza toccare e vedere”: da ricordare questa promessa di Gesù riservata all’umanità;  “beati coloro che forgiano la propria fede a contatto della sofferenza, perché ad essi è assegnato il regno dei cieli”. La bestia continua ad essere con l’uomo, con il possesso del suo pensiero, del suo cuore, che non ha avuto, quest’ultimo, difesa alcuna per essere tutelato e donato al Signore, in cambio di quanto Egli ha elargito con il suo amore.

         Ecco quanto Gabriele ti ha servito stamane, e ricorda: non sono da compiangere quelli che un giorno adorarono Dio in una figura di animale, ma da sostenere quelli che ora sono e vivono con la bestia, la bestia che in questo lasso di tempo ha pieni poteri sulla creatura di Dio, che deve dimostrare quanto di Dio possiede nel cuore, nella mente, nella volontà al bene.

         Non compiangete creature, coloro che millenni fa, all’inizio della vita dello spirito, si smarrirono in questa idolatria della bestia, ma compiangete oggi coloro che non sono con Dio perché, pur essendo irrorati dalla conoscenza del Signore ne vivono lontani e Lo rinnegano al cospetto del mondo.

         Pace sia in te, creatura che servi il Signore, che la pace regni nel tuo cuore che hai offerto a Dio.         Indice

 

 

5    Gennaio    1991

 

         ….Ogni cosa, che avviene nella vita della creatura, è voluta e permessa dal Signore, per costatarne l’obbedienza, la fede e l’amore che ha per Lui; quindi, se la tua vita ha ricevuto tribolazioni, queste sono servite e serviranno a farti crescere davanti al cuore del tuo Gesù.

         Il Signore ti ha promesso grandi cose, da tempo, ma tu stai ritardando la tua ascesa a Dio per le miserie terrene, quindi ben venga e presto questo distacco da tutto quanto ti lega ancora alle cose della terra. Il tuo operato con le creature deve essere solo spirituale, per questo sei stata chiamata e segnata da Dio, sulla terra, perché ogni tua azione converga sulla creatura, che, mercé la servitù, viene portata a Dio. Tu sarai sempre nell’obbedienza a Gesù, e non tardare oltre, per quanto Gli devi, perché il tuo tempo stringe e tu devi essere libera, per essere degna di quanto Egli ha per te programmato.

         Ma ecco quanto devo a questa creatura, qui presente, nel nome di Dio. Tu, servo terreno del Signore, devi porre tanta fede in Dio e, quindi, tutto quanto ti coinvolgerà deve essere accettato, perché ogni miseria terrena, è fonte di sofferenza che diventa lievito per la crescita spirituale davanti al cuore di Dio.

         Non temere, quindi, di accettare, ma fai crescere quanto il Signore Gesù permette che tu metta in opera, perché tra queste spine che ti attendono, saranno tante le creature che tu porterai a Dio, suo Padre. Sia il tuo lavoro non solo per le creature che sono già nel cammino spirituale, ma anche per coloro che sono con te e vivono apaticamente la loro vita religiosa; per questi, dice il Signore Gesù, devi pregare, perché hanno bisogno di essere scossi nell’intimo, per sentirsi vivi davanti alla sua Persona.

         Opera con zelo e, con l’aiuto dello Spirito Santo, camminerai e farai camminare coloro che barcollano ancora nel buio. Il Signore Gesù ti benedice, e ti dà pieni poteri, purché il tuo operato, fatto per le creature terrene, venga elevato al cuore di Dio. Non tentennare, quindi, e se la fede è in te grande, come so che è grande, tu agirai nel suo nome e nel suo nome sarai a servizio dell’uomo che non ha la volontà al bene.         Indice

 

 

18    Agosto    1988   ore  9.50

 

         D.- Signore, io ripeto quanto la creatura che Tu conosci, desidera sapere: “nell’Apocalisse di S. Giovanni” cosa significa il numero della bestia: 666?

         R.- Il Servo del Signore è qui, serva fedele. La pace sia in te ora che rispondo a quanto ti ha concesso di sapere il Signore. La bestia, nell’Apocalisse, citata da Giovanni, è il capo degli inferi, al quale il Signore permette delle cose perché la creatura della terra possa, con il suo libero arbitrio, scegliere di seguire la strada del bene o del male.

         Il male, ricorda, tu che leggi questi scritti, è una luce sempre pronta ad abbagliare e ad avvolgere la creatura con raggi che vanno però dissolvendosi, appena si accetta di servire queste forze malefiche; il male che si presenta sotto questi aspetti allettanti, allontana da Dio la creatura, che non fa suo quanto il Signore dona con la sua volontà al bene; il male è una forza malefica, che colpisce la creatura indifesa e la fa vivere senza la voce di Dio. Questo numero che il Signore ha dato a questo capo supremo degli inferi, è da ricordare per la creatura che ha Dio nel cuore. Non è facile dimenticare tale numerazione, in quanto è stata segnata da Dio sulla creatura terrena che appartiene a satana, perché le forze del bene non si avvicinino mai a costei.

         La numerazione è simbolo di segnatura eterna per coloro che, non possedendo il bene, sono al servizio del male, e voi dovete attenzione a queste creature che per il loro comportamento, apparentemente innocuo, non servono che male alla creatura di Dio. E’ da stare in guardia con il numero 666 per chi si inoltra, senza cautelarsi, in temi e cose che la mano del Signore tiene celati all’uomo della terra. E tu, creatura, che hai posto questa domanda, stai attenta: ti sei inoltrata in una lettura che, pur tenendo un contenuto veritiero, non può che portare ad analizzare, a porre delle domande soltanto, come hai fatto tu, per curiosità, perché questo è male agli occhi di Dio.         Indice

 

 

Deuteronomio  Cap. 32

 

Cantico a Dio Roccia d’Israele

 

Di fuori la spada li priverà dei figli,

dentro le case li ucciderà lo spavento.

Periranno insieme il giovane e la vergine,

il lattante e l’uomo canuto.

Io ho detto: Li voglio disperdere,

cancellarne tra gli uomini il ricordo!

se non temessi l’arroganza del nemico,

l’abbaglio dei loro avversari;

non dicano: La nostra mano ha vinto,

non è il Signore che ha operato tutto questo!

Sono un popolo insensato

e in essi non c’è intelligenza:

se fossero saggi, capirebbero,

rifletterebbero sulla loro fine.

 

         R. - Io Gabriele, nel nome del Signore, ti illumino su questo passo, perché tu non abbia a smarrirti.

         Dio con queste parole mette in condizione la sua creatura di fare una scelta: seguire e fare sua la sua voce, o essere annoverata tra coloro che Lo hanno tradito; quindi ancora una volta il Signore manifesta il suo pensiero su quanto avverrà nel futuro e che coinvolgerà l’uomo lontano dalla sua voce.

         Tu hai vissuto e vivi quanto sta accadendo nel mondo e nel tuo paese; tu hai trepidato per quanto di funesto ha coinvolto l’umanità; hai sofferto per quanto la creatura degenerata ha fatto al proprio fratello; tu hai provato paura per gli avvenimenti le catastrofi che ti hanno coinvolto; e basta ricordare tutto questo per avere la conferma di quanto accadrà all’umanità così perfida ed inumana.

         Dio fa ricordare al suo popolo quanto ha ricevuto e quanta ira subirà per volere suo, se non sarà nella obbedienza e con l’amore al suo Signore; Dio ricorda all’uomo di allora il sostegno dato al suo popolo, e come questo popolo non ha compreso che tutto gli veniva dal Signore, e quindi lo condannerà poiché non ha ricordato quanto gli è stato offerto con la sua guida, con il suo aiuto.

         Dio mette in guardia l’uomo che pensa di aver conquistato con le sue forze tutto quanto possedeva escludendo l’aiuto divino, e non palesa davanti al Signore la sua gratitudine.

         Rileggi il primo passo, e ritroverai quanto il Signore ha detto e che è avvenuto e avviene attraverso le guerre, i cataclismi che coinvolgono tutti: “il giovane e la vergine, il lattante e l’uomo canuto”. Guardati intorno, ascolta quanto accade intorno a te, e comprenderai che quanto Iddio aveva consigliato all’uomo di fare suo, si sta avverando, poiché il Signore è stanco di soffrire per questa umanità così lontana dal suo cuore.

         Ricorda, alla creatura che ti avvicina, di non escludere mai dalle sue azioni la presenza del Signore, perché Egli è l’Onnipotente Signore di tutte le cose, e quindi di quanto avviene sulla terra e nel cielo.

         Non sia, quindi, l’uomo arrogante con il proprio fratello, ma docile alla voce del bene per non ricevere la condanna del Signore.         Indice

 

 

11    Gennaio    1992

 

         D.- Signore, ho bisogno della tua luce per essere nella tua verità. Una tua creatura, parlando di quelli che ci hanno preceduto, asserisce che le anime del purgatorio pregano per i vivi. Ha insistito, dicendo che tutto questo le era stato insegnato fin da piccola e che pure P. P. lo aveva citato in alcuni suoi scritti. Puoi aiutarmi, Gesù, attraverso la parola del tuo Servo?

         R.- Gabriele, il Servo dell’Altissimo, ti dona la pace in questo momento in cui ti serve la parola del Signore. La creatura che asserisce quanto tu hai citato, non è nella verità del Signore, perché nessuna creatura che ha lasciato questo vostro mondo, può aiutare la creatura della terra. Chi arriva in questa nuova dimensione astrale, non può che guadagnare la luce del Signore attraverso quanto, con l’aiuto dei vivi, viene innalzato a Dio.

         Il purgatorio, dirai a questa creatura, è la zona dove convergono parte delle creature che il Signore chiama a sé, ma esso, come ti dissi un giorno, è suddiviso in strati di luce che accolgono le creature a secondo del comando del Signore, e quindi ogni strato ha il suo percorso di bene per avanzare nell’altro strato che l’avvicina a Dio. Nulla, quindi, può fare la creatura che è qui se non ricevere il sostegno di quelli che sono sulla terra, affinché il suo percorso sia sostenuto e facilitato dalla loro preghiera. Occorrono suffragi, tanti, per aiutare le creature che vi hanno lasciato, in quanto tutto è basato sul sostegno della preghiera, attraverso la Santa Comunione e la partecipazione al divino Olocausto, che avviene quotidianamente, in tutto il mondo, a riscatto dell’umanità da parte del Figlio di Dio.

         Non essere sempre polemica con la creatura che è lontana dalla verità, ed è qui che la tua umiltà deve essere forgiata, umiltà da fare tua per quanto l’uomo terreno ti propina.

         Ma ora sappi che la tua volontà deve uniformarsi con quella di Gesù, in questi giorni, che ti vedranno in servitù che ti porranno in difficoltà senza l’ausilio dello Spirito Santo, che devi invocare sovente, perché possa lo Spirito di Dio accompagnarti in ogni cosa che offrirai al cuore del Padre e del Figlio.         Indice

 

 

18    Febbraio    1990

 

         D.- Mi hai ascoltato, Signore, stanotte? Io sono pronta, nell’obbedienza, a servirTi come desidera il tuo cuore.

         R.- Ogni tua parola, il Signore Gesù l’ha fatta sua, perché possa tu essere nella sua verità, e quindi ti concede di avvicinarti  a questa con la sapienza che il Signore ti elargirà attraverso Gabriele, il Servo dell’Altissimo, perché la faccia sua, il tuo cuore.

         La tua parola sarà saggia, perché il Signore saggezza dà alle sue creature quando operano nel suo nome; saggezza ed amore avrai a profusione da Gesù, perché questi saranno sostegno alla tua vita per operare e dare gloria al suo nome.

         Ma ora parliamo dell’abbandono che si deve al Signore, per crescere e vivere nella sua verità. Tutti dovrebbero fare proprio quanto ti dirà Gabriele, nel nome del Signore, per essere veramente operatori e creature di Dio. Sappi che la verità del Signore si sintetizza in una sola espressione: amare Gesù, amare il Signore della vostra vita, amare Dio, il Creatore dell’universo, per il quale Egli ha dato misericordia e amore, con l’olocausto del suo Figliuolo.

         Dio ha dato tutto quanto doveva servire all’uomo della terra: l’amore, l’amore che doveva rendere l’uomo a sua immagine; l’amore che doveva tenere la sua creatura unita al suo cuore, perché parte di Dio; la verità, quindi, del Signore Gesù è l’amore, che la creatura non riesce mai a possedere, perché in lei domina la servitù del male e non l’amore di Dio, che, invocato, viene elargito a profusione nell’esistenza della creatura, che desidera avvicinarsi al suo cuore, al cuore del Creatore della propria esistenza.

         La verità del Signore è amore; avvicinarsi e conoscere questa verità significa possedere e vivere di questo amore, che ogni creatura della terra possiede, perché dato da Dio, ma non alimentato sempre dal cuore dell’uomo. Amore significa abbandono totale al Signore, che implorato, lo alimenta con la sua luce e la sua potenza divina; amore significa verità, e verità significa, possedendola, essere con Gesù, essere di Gesù. Non lasciarti lusingare dalle servitù terrene, perché esse devono stare lontane dalla tua persona, ma non devi sottrarti quando in queste servitù c’è la voce di Gesù. Opera, quindi, secondo la verità che il Signore ti ha insegnato perché tutto venga devoluto al cuore del Padre, il Dio dell’universo.

         Ama, come stai amando il tuo Gesù, e sarai nella sua verità, ama tutto quanto l’uomo ti offre con la sofferenza, e sarai di Gesù, ama Gesù, giorno per giorno e crescerai davanti al suo cuore, ama l’umanità ribelle alla voce di Dio, perché tu possa, con la tua preghiera, dirottarla a Dio, e tutto questo ti darà gioia, gioia che ti verrà elargita dal Signore Gesù.

         Amore è verità, e la verità è la conoscenza di un amore grande che si deve vivere, perché attraverso questo amore si conquista il cuore del Signore. Tu che agogni conoscere sempre più l’amore di Gesù, misura questa servitù che ti è stata concessa, per valutarne la misericordia che Egli, attraverso l’amore divino, ti ha concesso.

         Amore: parola semplice, ma grande davanti a Dio, perché è Egli che l’ha usata per primo, quando con l’intelletto ha dato vita al cuore dell’uomo, perché questo cuore potesse osannare e ricambiare tale amore per vivere ed operare nel suo nome.         Indice

 

 

19    Aprile    1996

 

         …Tu, creatura che combatti la tua ribellione interiore, fai bene a ricordare quanto amore Io ti ho donato, quanta misericordia ti ho concesso e il perdono che ti ho accordato; quindi dai amore, perché Dio ti donerà amore, amore.

         Amore, quindi, voi tutti dovete dare agli altri, ecco perché siete qui davanti a me, per conquistare saggezza nel comportamento, ma soprattutto essere nella mia obbedienza, per vivere con la mia luce e la volontà al bene.

         Tu, che rifiuti l’appoggio della Creatura celeste che ti è accanto, ignorando volutamente la sua guida, perché dai ascolto sempre più al tuo io?

         Tu, che uscendo da questa dimora, dimentichi quanto hai promesso al mio cuore, perché continui ad essere fragile davanti alle miserie terrene?

         Tu, che pur ascoltando le mie direttive, continui a vivere secondo il tuo pensiero, quando crescerai davanti a me, il tuo Signore?

       Tu, che assecondi il tuo io vanitoso, e dai importanza al vivere con la tua volontà nel sociale, in cui vuoi primeggiare con la tua vanità, non hai compreso che per conquistare il cielo l’uomo deve spogliarsi di tutto questo per vivere nell’umiltà, e ringraziare Iddio per quanto ha ricevuto.         Indice

 

 

4    Gennaio    1993

 

         D.- Matteo: Cap.1-17 “La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di quattordici; da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di quattordici”.

         Signore, perché si ripete sempre questo quattordici? La tua serva in umiltà Ti ascolta.

         R.- Ascolta Gabriele, ora che ti parla. Oggi, spogliata di ogni miseria terrena, ti avvicinerai al Signore, perché tu possa essere la serva fedele e ricevere il tuo Gesù nella purezza di spirito. La tua vita scorre come piace al Signore, ma tu devi essere docile ai richiami, e crescere davanti al suo cuore per poterLo servire come merita. Il Signore Gesù ti esorta ad abbandonarti a Lui, per non smarrirti lungo la strada che Dio ha segnato per te.

         La domanda formulata al Signore implica una risposta nella quale c’è tutta la verità del Signore. Il numero di quattordici si ripete spesso, poiché è il punto chiave per la divisione delle generazioni che hanno preceduto la venuta del Figlio di Dio; quattordici è il numero che indica la crescita del popolo di Dio e il fermo per l’evoluzione spirituale delle creature; quattordici è il compimento di un periodo che vede la creatura di Dio progredire nella verità del Signore, attraverso le creature segnate dal Signore, e quindi il rinnovo di quella fede che vedrà sviluppare una nuova generazione al servizio di Dio; quattordici è un numero completo e quindi da ricordare per il rinnovo delle genti, e del cuore dell’uomo; quattordici chiude il periodo nel quale l’umanità si è preparata ad accettare l’Era nuova dello Spirito, e quindi un uomo nuovo in un’era nuova che Dio ha permesso attraverso l’offerta del Figlio a riscatto dell’umanità.

         Non meravigliarti per la brevità delle risposte, poiché ti viene semplificato il concetto per comprendere quanto tu desideri conoscere.

         Il Signore Gesù ti benedice, in questo giorno, perché tu possa trascorrere queste ore nella sua pace.        Indice

 

 

31    Gennaio    1993

 

         D.- Signore, sono qui davanti a Te con tanta amarezza nel cuore, che vorrei libero per Te, dalle insidie terrene. Mi aiuti, Signore? Domani sai chi verrà, e vorrei, con tutto l’amore servire la creatura che Tu metti sul mio cammino.

         R.- Regni sovrana la pace stamane nel tuo cuore, perché tu possa essere del Signore nell’arco di questo giorno.

         Sii te stessa, ossia con l’amore che il Signore ti elargirà, poiché tu sei al suo servizio, e quindi sei del Signore, quando operi nel suo nome. Spoglia sempre la tua mente da ogni pensiero che non sia di Gesù, e chiama il Servo Gabriele per essere dirottata con la mente e il cuore a Dio.

         Il Signore Gesù è misericordioso con chi Lo invoca, e tu devi essere sempre con il cuore disponibile alla sua voce. Non schivare da te il dolore, perché è l’elemento essenziale per avvicinarsi al cuore del Signore, e crescere nella saggezza davanti al mondo. Non porti mai domande per il tuo domani, poiché tu devi vivere sempre con il pensiero a Gesù, per servirLo come merita, e quindi sii con te stessa sempre pronta a fare la sua volontà per non sbagliare davanti al suo cuore.

         Umiltà, M. tu devi davanti a Dio e a coloro che ti avvicinano, e non giudicare mai la persona che ti reca sofferenza, poiché tale sofferenza nasce dalla sua sofferenza, e quindi devi solo pregare per chi vive in questa dimensione che è sempre negativa davanti a Dio.

         Offri la Comunione a Dio, per la creatura che verrà domani, e sii con il cuore pronto e l’ascolto alla voce del Servo Gabriele, che le trasmetterà il perdono, la saggezza e l’amore, da parte del Signore, perché ha bisogno solo di affidarsi a Gesù, per non sbagliare davanti alla sua Persona.

         La fede fa fare grandi passi nel cammino che il Signore permette alla sua creatura, e quindi occorre abbandono totale in Lui per comprendere quanto Egli è necessario nella vita della creatura terrena. Invoca lo Spirito Santo perché tu possa essere accanto a questa creatura con la voce di Gesù.        Indice

 

 

8    Dicembre    1990

 

         D.- Signore, in umiltà, Ti chiedo in questo giorno la parola  della Mamma tua, perché ci porti per mano al tuo cuore.

         R.- Io sono Gabriele, il Servo del Signore, al tuo ascolto. La pace sia in te, ora che il Signore Gesù ti concede di ascoltare la voce della Mamma celeste, quindi in umiltà e con il cuore contrito sii all’ascolto della sua parola.

         “Figlia diletta del mio Figliuolo e mia, in questo giorno Io, la tua Mamma, ti sono vicina più ancora degli altri giorni, perché tu possa trasmettere l’amore che Io ti elargirò, per tutte le creature che chiederanno la mia voce.

         Gesù vi benedice per quanto fate nel suo nome, Gesù, il Figlio mio, vi benedice per l’amore che Gli innalzate nel giorno presente, perché possa attutire la sua sofferenza, per il mondo che non conosce più la parola pace, la parola amore, la parola carità, un mondo che Dio non riconosce più per quanto aveva in esso creato.

         Figli che mi ascoltate, siate all’erta per quanto avverrà nel mondo, se la misericordia di Dio non si posa sul vostro capo. Il mondo con la sua umanità non dà più importanza a tanti segni divini che vengono elargiti dal Padre, per rendere sensibile la sua creatura a quanto sta avvenendo nel cuore e intorno all’uomo. I segni si ripetono perché Dio, mio Padre e vostro, sta esercitando sull’umanità tutto il suo amore, affinché si desti alla sua voce.

         Svegliatevi da questo torpore spirituale, figli in ascolto, perché la voce del Signore Iddio non deve risuonare minacciosa verso di voi, ma dolce, amorosa, paterna, come è stata finora, quando l’umanità riconosceva in Lui il sommo Dio di tutte le cose create nel cosmo.

         Creature che aspettate la mia parola, sia questa a darvi la luce per riportarvi al Signore Onnipotente, perché sempre misericordioso con i poveri peccatori, quindi, amore a Dio, amore a Dio attraverso l’uomo che avvicinate, poiché solo nell’amore voi sarete artefici di grandi servitù. Destatevi alla voce del Figlio mio che non lascia nulla di intentato per riportarvi al Padre, un Padre che vi ha elargito amore, amore, amore, e questo amore continua con il permettere alla vostra Madre celeste di ritornare nel mondo, sulla terra, per riaccendere la fiamma della fede che va spegnendosi, perché in tanti figli non è alimentata con l’amore a Dio.

         Dovete scuotervi per quanto avviene intorno a voi, per misurare la gravità dell’ora, perché il tempo si sta avvicinando e nulla voi fate per arginare tutto questo che suscita l’ira di Dio.

         Siate con la preghiera al mio cuore perché Io possa consegnare il tutto nelle mani del mio Figliuolo, affinché la pace scenda su questa terra, popolata da uomini così duri di cervice ed insensibili all’amore di Dio.

         Amatevi, aiutatevi figli miei, e lasciate il vostro cuore libero alla voce di Dio, che scenderà su di voi quando Lo chiamerete con l’amore di un figlio che ritorna pentito al Padre.

         Amate i vecchi e i bambini, perché questi ultimi sono il cuore del Figlio mio, perché in essi, e con essi, il Signore Onnipotente vive e rende grazia e misericordia.

         Sia questo giorno un giorno d’amore per me, la vostra Mamma celeste, e per tutte le mamme che hanno il cuore trafitto come il mio, per il dolore che Io colgo continuamente in loro, ma non posso fare molto, perché voi creature non mi ascoltate. Il mio grido risuonerà ancora nel mondo, perché Dio nella sua misericordia permette a questa sua Serva Maria di parlarvi, di trasmettere l’amore del mio cuore per tutti questi figli che non sono con la luce del mio Figliuolo.

         Amatevi, amatevi, creature, con l’amore puro, disinteressato, poiché è l’amore che potrà salvare questo mondo che si avvia al tramonto del suo tempo. Amatevi gli uni con gli altri, perché l’amore vi porterà a Dio, l’amore vi condurrà nella terra promessa e tra i giusti che hanno offerto ogni cosa al cuore del Padre e del Figlio.

         Vi benedico, creature che mi leggete, benedico anche coloro che non danno peso alle mie parole, perché essi possano ricevere la luce per comprendere che Io, la Mamma celeste, la Mamma di Gesù e vostra, sarò sempre pronta a sostenervi, quando in me riponete la fede e l’amore che merito”.        Indice

 

 

28    Dicembre    1995

 

         D.- Gesù, so che mi sto comportando male con il prossimo, ma Tu sai che davanti a degli atteggiamenti non riesco ad essere caritatevole. E’ così arduo, Signore, vivere come Tu desideri. Stamane sento che dovrò ascoltare il tuo richiamo e, quindi, nell’umiltà sono davanti a Te.

         R.- Io sono Gabriele, il Servo del Signore. E’ vero quanto tu hai sentito: il Signore non è contento per come tu agisci con le creature che Egli mette sul tuo cammino. Agli attacchi del male tu devi rispondere con il silenzio e la preghiera, poiché molte creature che, secondo te, erano del Signore, ne sono lontane per come si comportano. Cancella dal tuo cuore ogni astio che può turbare il tuo spirito, e chiedi a Gesù l’aiuto per non servire il male.

         L’umanità non si accorge di precipitare nel baratro che è aperto davanti a sé, poiché non fa sua la voce del Signore e, quindi, pur commuovendosi, non ne fa partecipe il suo cuore. Tu serva, cammina sulla strada che Dio ha per te tracciato, perché non abbia a smarrirti.

         L’uomo della terra, se non fa tacere il proprio egoismo, la propria sapienza terrena, non potrà mai fare suo il pensiero del Signore, perché questo viene sempre dominato da quello della creatura terrena che si è allontanata dal suo cuore. Agisci, quindi, sempre con l’impulso del tuo amore per essere generosa con gli altri; muoviti nel contesto sociale con la mente a Gesù, perché il seme che tu darai agli altri, possa il Signore farlo crescere davanti al suo cuore.

         Sii umile, creatura che mi ascolti, sii umile perché con l’umiltà tu farai grandi cose davanti a Gesù. Il Signore ascolta la tua voce, il tuo Gesù è accanto a te quando il dolore ti tocca, perché questo è necessario per renderti pura davanti al Dio della misericordia e del perdono.        Indice

 

 

4    Luglio    1990

 

         D. -Signore, Ti prego, aiuta me e le altre creature a servirTi come il tuo cuore desidera.

         R. -La fragilità della creatura, nel momento del pericolo, è sempre succuba del male, ma tu e gli altri avete il bene che il Signore vi elargisce attraverso le sue Creature celesti, quindi dovete camminare senza timore sulla strada che si apre davanti a voi, perché tracciata da Dio. Serene voi dovete essere, quindi, creature del Signore, perché su di voi è lo sguardo di Dio Onnipotente, grande per la sua infinita misericordia.

         Sia grande il vostro amore per Gesù, per essere vicini al cuore di Dio, perché immenso è l’amore che Egli ha elargito a questa umanità, con il suo Olocausto, e quindi bisogna invocarLo, non solo nella bisogna, ma sempre, finché morte non sopravviene. Ogni creatura, qui raccolta, deve pregare con intenso amore per quanto sta avvenendo nel mondo, e che l’uomo non recepisce.

         Tutto quanto sta accadendo sulla terra si intensificherà sulle creature che non hanno la voce di Dio, perché la vita si concluda per costoro che hanno vissuto invano. So cosa stai pensando, ma la creatura che soccombe ed è nella grazia del Signore, avrà il giusto merito davanti a Dio, quindi tutti saranno compensati per come hanno vissuto sulla terra per aver dato gloria a Dio, Artefice della propria esistenza, oppure no.

         Sia con voi sempre viva l’attesa, che il Signore a qualcuno di voi prolunga, sì, ma concede, purché si ritrovi nella dimensione giusta desiderata dal Signore Gesù, quindi, non perdete ulteriore tempo per le miserie terrene, che allontanano da Lui il vostro cuore. La pace regni sempre in voi, poiché solo con la pace di Dio la creatura si ritroverà in Gesù, con le azioni, la mente e il cuore.

         Amate la Vergine Maria, che sarà tra voi ancora per poco, perché il suo tempo volge alla fine per quanto è il suo lavoro tra le creature terrene. Non dimenticate la preghiera allo Spirito Santo, perché illumini la vostra mente, il vostro cuore in questi giorni, in cui satana è presente sulla terra con tutti i suoi adepti; questo è il suo tempo, creature che mi ascoltate, satana lo sa, perché è la fine che si avvicina per lui e per i suoi seguaci. Chiamate il Signore, sempre, in ogni istante del giorno, perché la sua misericordia sosti su di voi e vi custodisca con la volontà al bene.

         Il mondo si avvia con ritmo incessante alla fine e questo l’uomo di oggi, lo scienziato lo sa, ma egli si sostituisce a Dio, e non recepisce che la generazione presente si avvia a tormenti, a dolori inauditi che, con le sue stesse mani, sta elevando intorno a sé con quanto sta avvenendo nel mondo. Pregate, pregate come vi è stato suggerito da questa serva, perché ogni cosa si compirà, come è stato programmato. Amate, quindi, Dio e il suo Figliuolo, fate che il vostro amore sia vicino al loro cuore perché non abbiano a sentirsi soli.

         Amore infinito dovete a Dio, universalmente Padre di tutte le creature che vede ancora vivere lontane dal suo cuore; amate Dio, che opera sempre con la sua misericordia per salvare questa creatura per la quale ha dato il Figlio, e, voi che mi ascoltate, siate con la forza della preghiera e con l’amore immenso vicini al suo cuore. Sia con voi sempre il desiderio di essere con la volontà al bene, perché bene ci sia in questi giorni, per quanto sta coinvolgendo il mondo.

         La pace sia in voi creature in ascolto; con voi sia lo spirito di verità che vi farà crescere davanti al Signore, e vi darà tutta la grazia e l’amore che Gesù elargirà a chi Lo invoca e Lo ama, al di sopra di ogni altro amore.

         Gesù vi benedice, per le rinunzie che avete offerto a Dio, suo Padre, Gesù vi benedice, per l’amore che sentite in questo momento per la sua Persona, Gesù vi benedice, per l’abbandono che Gli state offrendo con la vostra volontà, quindi, siate uniti nell’operosità, e con il cuore al suo cuore, per non smarrirvi. Chiedete a Gesù, il Figlio di Dio, il perdono delle vostre colpe, omesse e mai confessate, perché la vostra anima possa essere degna di custodire la sua voce; con voi, quando Lo invocate, sia la forza dell’amore che vi elargirà, perché possiate camminare in questi giorni senza sbagliare operando nel suo nome.

         Pace a voi, pace alle vostre famiglie, perché tutto sia nella pace per affrontare quanto il Signore ritiene di darvi in questi giorni.         Indice

 

 

16    Agosto    1989

 

         D.- Gesù, grazie per avermi fatto ascoltare la parola della Mamma celeste, e condivido il suo dolore quando dice che la casa del Signore è sempre vuota e la preghiera non arriva a Dio. Vorrei fare qualcosa, ma Tu sai che non mi è stato permesso di recitare la Via Crucis e neppure il Rosario che il tuo Servo mi ha dettato. Tu dici: bussate e vi sarà aperto, chiedete e vi sarà dato, ma queste creature non vogliono credere in questa misericordia che mi porta a servirTi in obbedienza. Tu sai quanto chiede il mio cuore, Gesù, in questo momento!

         R.- Gesù è con te, creatura sempre pronta ad innalzarGli la tua servitù, e ti benedice per quanto Gli offri, ma non può soddisfare la tua richiesta, perché l’uomo di questa generazione deve da solo farsi strada lungo il cammino che il Signore Iddio ha per lui tracciato. Molti hanno già deviato il percorso segnato nel libro della vita e non sanno che per ritrovare questo percorso, perché il Signore li ascolti, bisogna che si offra se stessi attraverso l’amore e la preghiera. Sappia la creatura, che l’amore di Dio non va perduto se non lo si fa proprio, perché dal Signore viene devoluto ad altra creatura bisognosa di sostegno, desiderosa di fare la sua volontà.

         I servi terreni del Signore, che guidano la Chiesa e stanno guidando te, non ascolteranno ancora per molto queste servitù che Gesù ti serve, perché essi sono impegolati nelle miserie terrene e da queste coinvolti con la loro volontà, danneggiando così la vita dello spirito che non recepisce più quanto viene da Dio e quanto dall’uomo. Tu devi solo pregare per loro, tu sei con Dio quando Lo invochi, perché abbia misericordia per queste creature che non fanno la volontà sua, pur vestendo le vesti che le hanno consacrate tali. Tu taci, e il giorno che le creature della terra leggeranno quanto Gabriele ti sta servendo, comprenderanno che questa è misericordia del Signore, nell’averti fatto partecipe di quanto avverrà in questo angolo di terra, che Dio aveva programmato come terra benedetta, operosa nella verità del Signore, in quanto Gesù aveva servito la sua voce e lasciata la sua Servitù celeste a tutela di quanto la creatura terrena era tenuta a fare per il Signore.

         Una testimonianza, dunque, ci sarà, e ci sarà una testimonianza clamorosa per quanto il Signore segnerà con la sua giustizia. Prega come ti ho detto, perché molte creature che tu conosci si stanno avviando all’alt del Signore e nessuno più potrà fermare quanto il Signore ha comandato. Sia, quindi, la tua mente sempre con quella di Dio, al Quale devi sempre amore. Tu non sei sola, perché la Servitù del Signore è sempre a tutela della tua vita spirituale, perché tu non debba smarrirti con quanto male ti serve il tuo prossimo.

         Sia benedetta la tua volontà al bene che Gesù dirotta al Padre suo; siano benedetti i propositi che vuoi offrire a Dio e sia benedetto, per dominare il male, quanto vuoi innalzare al suo cuore, mercé l’aiuto del Servo Gabriele.         Indice

 

 

30    Giugno    1990

 

         D.- Signore, come mi hai ordinato, sono pronta per la servitù.

         R.- Sia in questa giornata intensa la tua preghiera, perché il mondo sarà coinvolto da avvenimenti che turberanno l’animo dell’uomo, ma non lo porteranno con la preghiera a Dio, che deve essere invocato perché la sua mano trattenga quanto è riservato all’umanità che non ha la sua voce.

         Mai nella storia dell’uomo c’è stato tanto allontanamento dall’Altissimo, come in questi ultimi tempi, in cui il Signore Gesù ha dato, con la sua infinita misericordia, segni così lampanti per l’umanità, da far sì che ritornasse con il suo cuore a Dio Padre, e Lo invocasse attraverso la preghiera.

         La parola di Dio non è recepita e fatta propria dalle creature di oggi, che non cercano né anelano di ritrovare in Gesù, l’Artefice della propria esistenza, perché il loro cuore si è indurito, è diventato insensibile a quanto sta coinvolgendo di malefico il proprio simile, dal genocidio, alla morte violenta, al rifiuto del dono della vita con il suicidio. Tante sono le creature che non fanno proprio il dolore che sta coinvolgendo il mondo, per cui sia la vostra preghiera stasera più raccolta, e l’invocazione a Gesù sia fatta tramite la Mamma celeste con la recita del Santo Rosario.

         L’uomo deve comprendere che tutto volge alla fine, ma questi, se non viene coinvolto in prima persona, non farà mai suo questo avvertimento, che è già misericordia di Dio, perciò tu dirai tutto questo alle creature, perché neppure un attimo del loro pensiero e del cuore, sia dirottato altrove. Il Signore benedice le loro intenzioni e li benedirà quando, fra poco, il loro cuore sarà unito al suo per chiedere la pace ed il perdono per l’umanità.         Indice

  

 

9    Agosto    1988

 

         … L’uomo propone, ma è Dio che dispone, perché tutto deve procedere come è stato scritto e programmato nella vita di ogni creatura. Ogni cosa che accade sulla terra, ha il suo spazio ed il suo tempo di durata, perché così ha stabilito Dio, l’Altissimo.

         Che ogni tua azione sia innalzata a Gesù, perché Egli ha permesso questa misericordia che ti fa vivere in una dimensione di pace e di amore da Lui desiderata. Gesù ascolta la tua parola, e ti esorta a pregare per le creature che ti avvicinano, affinché la sua luce squarci le tenebre e il suo amore domini nel loro cuore.

         Umiltà, umiltà, creatura che mi ascolti, nell’umiltà e con l’umiltà tu crescerai davanti al tuo Signore; l’umiltà va rincorsa ogni giorno, ogni attimo, perché per raggiungerla si deve essere forti nella rinunzia del proprio io, dell’amor proprio.

         Leggo nel tuo pensiero quanto desideri fare per le creature: il Signore te lo concede e possano queste creature che possederanno le parole di Gesù e della Mamma celeste, meditarle per farle proprie. Pace al tuo cuore e riposa, ora che il Signore te lo concede, perché tu non abbia a stancarti quando dovrai a Lui la tua volontà e le tue energie.         Indice

 

 

31    Agosto    1988

 

         D.- Signore, in umiltà la tua serva attende la tua parola.

         R.- La pace scenda su di te, ora che ascolti la mia voce, che è quella del Signore. Nella tua giornata, oggi, devi molte operosità, al cuore di Dio, e soprattutto con le creature che il Signore mette sul tuo cammino.

         La tua esistenza non deve mai avere sosta alcuna, perché il tuo cammino nella verità del Signore Gesù deve essere grande al cospetto di Dio. Sii umile nell’ascoltare il servo terreno del Signore, quando ti parlerà, e la tua volontà sarà con quella di Gesù per quanto ti è stato ordinato. Dirai a questo servo, umile nella sua volontà al Signore, che il Signore lo benedice per quanto fa e farà nel nome di Dio Padre. Pace, serva fedele, che la tua vita in questo giorno abbia la luce del Signore e la saggezza della sua parola.          Indice

  

 

15    Dicembre    1991

 

         D.- Signore, il mio cuore è colmo di dolore, per quanto male fa l’uomo all’altro uomo.

         R.- Il mondo, creatura che mi ascolti, è un inferno oggi, perché vige il peccato, per cui tutto va distruggendosi per mano della creatura che non possiede l’amore e la luce di Dio. Ogni cosa fu creata da Dio, perché i suoi figli potessero goderne, un giorno quando avrebbero consacrato a Lui la propria vita, ma questo non è avvenuto, ed il mondo va distruggendosi per mano dell’uomo che ha tradito l’amore di Dio e il suo prossimo.

         L’uomo, dall’Altissimo, è stato creato a sua immagine, ma il peccato lo ha trasformato in un essere abietto, lontano dal bene e dal cuore del Signore, per cui tutto questo non ha portato l’umanità a vivere nella pace e nell’amore, dovuti al Signore Iddio. L’uomo di oggi, quindi, deve vivere con la voce di Gesù, il Figlio di Dio, per non soccombere al male, che porta questa generazione ad inabissarsi sempre più nei meandri del peccato e del rifiuto della parola divina.

         Guai a coloro che si lasceranno cogliere con il cuore privo dell’amore elargito da Gesù; guai a coloro che non sono stati del Signore ieri, ed oggi, perché non ci sarà misericordia per costoro e non potranno sperare nel domani, per avere la sua luce. Il mondo si ravveda per quanto ha creato con la sua condotta, per comprendere che non ha tempo abbastanza per ritornare a Dio, neppure attraverso il Figlio, sceso sulla terra, per riportare al Padre, al Dio Altissimo, le creature che sono ancora senza la sua voce.

         Voi, creature che mi leggete, fate in modo che l’umanità si desti a quanto sta facendo, perché i “Caino” si sono centuplicati, i “Caino” sono nella vostra vita pronti a rompere quell’anello di amore che fa vivere il mondo; pronti sono, questi servi nefasti, a farvi inabissare nella lussuria, nel peccato, che vi allontanano dal cuore del Signore. Pregate per questa nuova generazione, affinché colga la voce del bene, oggi, diventata così sporadica e lontana dal cuore dell’uomo, così irraggiungibile dalla sua volontà, poiché non chiede l’ausilio di Gesù per essere forte nella sua esistenza terrena, per affrontare il male con l’ausilio della sua voce.

         Amate Dio, il Signore Altissimo, che per voi ha dato un segno tangibile di amore, donandovi il Cristo, il Figlio suo diletto, per conquistare il perdono, per darvi il suo amore, per sostenervi con la sua luce. Pregate, pregate, pregate per questi giorni avvenire che il mondo dovrà affrontare per quanto soffrirà la creatura che è lontana dalla voce di Dio. Pregate e siate pronti con l’amore di Gesù per essere testimoni di quanto avverrà nel cielo e sulla terra, poiché il mondo sta camminando nel buio, il mondo ha perso il suo equilibrio, perché non vive dell’amore che Gesù ha elargito ed elargisce a piene mani.

         Sia con te la pace, serva che mi ascolti: sappi che io non sono solo in questo appello, ma ci sono le voci di tante Creature celesti che hanno unito la loro implorazione alla mia, perché possiate meditare e misurare con amore, su questa grande misericordia concessavi dal Signore.          Indice

 

 

9    Dicembre    1988

 

         … La vita di oggi non viene misurata, con quanto la creatura deve a Dio, e quindi i disastri e gli avvenimenti che coinvolgono le creature non sono misurati in rapporto a quanto non si è fatto per il Signore. E’ inutile che l’uomo adduca a un fatto scientifico, quando la terra subisce calamità che la spingono a ribellarsi, in quanto egli dinanzi a questi eventi non si è mai misurato per quanto ha dato e quanto non ha dato alla natura. Tutto procede, quindi, come è stato programmato e volge alla fine dei tempi, ma la creatura ascolta soltanto e nessuno chiama a difesa il Signore, per quanto accade; nessuno osa farlo, poiché è lontano da Dio con la propria vita, i pensieri, la volontà.

         Tornate al Signore Gesù, e tu di’ a queste creature che ti ascoltano per un riguardo verso la tua persona, che tornino a Dio, al Dio misericordioso, al Dio che, nella sua infinita pietà per la creatura di questa generazione, è sempre pronto al perdono. Il Signore Gesù ha detto: “non vedrete né udrete se sarete nella mia verità, ma vedrete e sentirete quanto accadrà intorno a voi nel momento dell’alt su questa terra”.

         Il Signore sollecita coloro, che sono ancora nel dubbio e nella scelta delle proprie azioni, a far presto, poiché Iddio suo Padre non toglie un minuto alla creatura né dà un secondo in più, perché la creatura terrena deve essere sempre pronta alla sua chiamata. La vita, per molte creature, sarà fermata anche quando esse pensano di essere lontane da sismi o da altre calamità della terra, come dite voi, ma la creatura rifugge questo pensiero perché è una creatura che non ha conservato più nulla di quanto il Signore ha a lei donato.

         Prega e fai pregare, e sappi attendere giorno per giorno quanto il Signore ti ordinerà; vivi nel presente poiché il futuro sarà quello che ha programmato Dio per te e per le altre creature che ti sono vicino.          Indice

 

 

5    Gennaio    1992

 

         D.- Signore, una tua creatura mi ha chiesto se è vero quanto ha appreso da un veggente sul quale mi ha già aggiornato Gabriele. Questo veggente ha trasmesso a tre donne - con l’impegno di tenere il segreto - la data della morte del Papa, e tante altre dicerie.

         R.- E’ dura la cervice di alcune creature del Signore, per cui Gabriele conferma quanto disse un giorno su questo pseudo veggente. Oggi molti si presentano come creature che hanno poteri divini, da manifestare all’uomo della terra, ma fanno ciò soltanto per essere al centro di attenzioni, e le creature che vengono da te, devono sapere che il Signore parla direttamente al cuore, e non si manifesta attraverso simboli che la creatura, senza l’ausilio del Signore, considera ora validi ora no, secondo il suo pensiero.

         Tu non proferirai alcuna parola, a riguardo della richiesta di questa creatura, ma dirai che Gesù, nell’Ostia consacrata, è Dio, è il Dio della misericordia e non viene a compromessi per essere creduto dalle creature della terra.

         Ogni creatura deve fare il suo cammino, e quindi sta alla creatura con la sua fede essere con Dio o contro Dio, perché ogni manifestazione esteriore non comporta che il responsabile è Dio, per cui bisogna vagliare con il proprio amore la fede in Lui, la verità che si manifesta ai propri occhi.

         Ogni creatura è libera, ma responsabile per quanto sono le sue azioni nella comunità e con le creature che avvicina, per cui essa cammina ed agisce nella misura che ritiene opportuna, per avvicinarsi o allontanarsi dal Signore.

         Le preghiere sono quelle che partono dal cuore, sono queste che si offrono a Gesù nella sua casa, quando si è protesi a Lui per parlarGli con la mente e il cuore, quindi, lascia ad ogni creatura di agire nel modo che ritiene, perché Gabriele non è tenuto ad allontanare o ad avvicinare la creatura alla fonte vera o falsa della verità di Dio, senza il suo ordine.

         Tutti devono stare attenti, perché il male pullula intorno e sta schiacciando la voce di Dio nel cuore dell’uomo; guai a coloro che si lasciano trasportare da falsi profeti che operano non facendo avvicinare la creatura al Signore, ma allontanandola dalla fonte della sua verità.

         La profezia non è di questo mondo, ma di quello passato da millenni, e ora, solo ad al cune creature è stato dato il potere non di profetizzare, ma di riportare la voce di Dio, per cui non ci sono profeti e non ci saranno creature che possono profetizzare nel  nome del Signore.

         Ricorda, serva, la tua curiosità non è accetta a Dio, per cui tu tacerai con chi devi, presentando quanto ti ho dettato con parole semplici, esortando la creatura a pregare il Signore affinché la illumini.

         Mai profezia c’è stata nel condannare prematuramente la creatura della terra, mai creatura della terra ha conosciuto l’ora del suo trapasso, perché il domani è nelle mani del Signore e, quindi, non si lascino coinvolgere con date ed ore stabilite non da Dio, ma dall’uomo. Prega e non accettare più queste domande, perché Gabriele è accanto a te per farti crescere e far crescere ogni creatura davanti al Signore Onnipotente.           Indice

 

 

13    Gennaio    1991

 

         D.- Signore, la tua serva è qui per chiederTi cosa rispondere alla domanda postami dalla ragazza che Tu conosci bene: perché la guerra? Puoi, Gesù, concedere a questa ragazza che Ti serve nel suo poco, la parola del tuo Servo? Se sì, Ti ascolto. Grazie, Signore, per la tua infinita misericordia.

         R.- Alla creatura che ha chiesto la mia voce, il Signore l’ha concessa, perché è una creatura che prega il Signore Gesù con tutto l’amore e la fede che si devono in Lui, ed è per questo che Egli la protegge e l’aiuta perché è con il cuore puro e il pensiero a Dio. Dirai alla creatura che il Servo del Signore, la esorta a pregare, a innalzare a Dio non solo le sue preci, ma, insieme agli altri, deve invocare la Vergine Maria ché interceda presso il Padre ed il Figlio, per questa umanità che si avvia a grandi penitenze e castighi, poiché non anela a far ritorno a Gesù, il Figlio di Dio, il Signore, l’Artefice della vita e della morte di ogni creatura.

         Riunisca, quindi, intorno a lei altre famiglie, e con la sua voce reciti il Rosario al cuore della Mamma celeste, intermediaria presso il Figlio, affinché l’ira del Genitore trovi quiete attraverso la preghiera di queste creature, perché la preghiera, soprattutto dei giovani, arriva sempre al suo cuore.

         Ogni giorno elevino queste preci, affinché l’umanità ritrovi la strada del bene per arrivare a Dio, in quanto Dio non ritrova più in essa l’immagine divina, e i valori che aveva concesso per distinguerla dalla bestia, per cui solo con il ritorno alla preghiera, i sacrifici e la sofferenza potrà questa umanità implorare pietà e perdono all’Altissimo, che sempre è misericordioso con chi Lo invoca e fa la sua volontà.

         Nella preghiera si rivolgano a Gesù, con cuore contrito, per arginare con la penitenza e la rinunzia ai piaceri, la china che porta alle tenebre. Alleluia, quindi, per coloro che osanneranno al Signore Gesù, con la preghiera costante per ascendere nella sua misericordia, che è infinita e grande, com’è il cuore dell’Artefice di tutte le cose.

         Siano, quindi, con la voce di Gesù in questi giorni, per rimanere immunizzati dal male e, sapersi salvi davanti a Lui, li induca a portarli a vivere nel domani con amore e carità verso i fratelli.

         La pace ci sarà se al cuore di Gesù, il Figlio di Dio, arriveranno le loro voci; la pace resisterà se continueranno a sostenere il dolore che è nel cuore del loro Gesù; la pace vivrà con i buoni, con coloro che vivono operando nel suo nome, con costoro Gesù sarà nel momento in cui Dio darà il suo alt al mondo.

         Tu creatura, quindi, che mi hai invocato perché fedele alla voce del Signore, non temere, sia con te sempre la parola di Gesù e con te la pace che in questo istante Egli ti concede, perché sappi che la pace dello spirito è già vero amore che Gesù elargisce alla creatura, che Lo invoca, ed è vicino al suo cuore. Sia con te sempre fede grande, per questa servitù, che il Signore Gesù ti ha concesso, perché potesse essere di sostegno quando a Lui ti rivolgi.

         Prega e fai pregare per il presente, perché il futuro è nelle mani dell’Artefice di tutte le cose nel cielo e sulla terra. Il Signore Iddio ti benedice e benedice coloro che saranno con te ogni giorno, ad innalzare il proprio grido d’amore al cuore di Gesù che, stanne certa, non aspetta altro per donare amore, amore, amore.           Indice

 

 

11    Gennaio    1992

 

         D.- Signore, ho bisogno della tua luce per essere nella tua verità. Una tua creatura, parlando di quelli che ci hanno preceduto, asserisce che le anime del purgatorio pregano per i vivi. Ha insistito, dicendo che tutto questo le era stato insegnato fin da piccola e che pure P. P. lo aveva citato in alcuni suoi scritti. Puoi aiutarmi, Gesù, attraverso la parola del tuo Servo?

         R.- Gabriele, il Servo dell’Altissimo, ti dona la pace in questo momento in cui ti serve la parola del Signore. La creatura che asserisce quanto tu hai citato, non è nella verità del Signore, perché nessuna creatura che ha lasciato questo vostro mondo, può aiutare la creatura della terra. Chi arriva in questa nuova dimensione astrale, non può che guadagnare la luce del Signore attraverso quanto, con l’aiuto dei vivi, viene innalzato a Dio.

         Il purgatorio, dirai a questa creatura, è la zona dove convergono parte delle creature che il Signore chiama a sé, ma esso, come ti dissi un giorno, è suddiviso in strati di luce che accolgono le creature a secondo del comando del Signore, e quindi ogni strato ha il suo percorso di bene per avanzare nell’altro strato che l’avvicina a Dio. Nulla, quindi, può fare la creatura che è qui se non ricevere il sostegno di quelli che sono sulla terra, affinché il suo percorso sia sostenuto e facilitato dalla loro preghiera. Occorrono suffragi, tanti, per aiutare le creature che vi hanno lasciato, in quanto tutto è basato sul sostegno della preghiera, attraverso la Santa Comunione e la partecipazione al divino Olocausto, che avviene quotidianamente, in tutto il mondo, a riscatto dell’umanità da parte del Figlio di Dio.

         Non essere sempre polemica con la creatura che è lontana dalla verità, ed è qui che la tua umiltà deve essere forgiata, umiltà da fare tua per quanto l’uomo terreno ti propina.

         Ma ora sappi che la tua volontà deve uniformarsi con quella di Gesù, in questi giorni, che ti vedranno in servitù che ti porranno in difficoltà senza l’ausilio dello Spirito Santo, che devi invocare sovente, perché possa lo Spirito di Dio accompagnarti in ogni cosa che offrirai al cuore del Padre e del Figlio.           Indice

 

 

14    Giugno    1988   ore l6.00

  

         D.- Gesù disse ai discepoli: “... in verità, in verità vi dico: se chiedete qualche cosa al Padre nel mio nome, Egli ve la renderà”; ... se due o tre persone sulla terra si accordano per chiedere qualsiasi cosa al Padre mio che è nei cieli, ve la concederà”;. Gesù, Tu dici ancora ... in verità vi dico, chi crede in me, compirà le opere che Io compio e ne farà di più grandi, perché Io vado al Padre mio"; e ancora ... pensate che Io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione".

         Gesù, Ti chiedo perdono se ho osato fare tante domande, ma la creatura che Tu sai, ha bisogno della tua luce.

         R.- “Io, il Servo del Cristo, sono qui, serva fedele alla voce del Signore: ascolta la mia parola che è quella del Figlio di Dio. La creatura che ha posto queste domande, si sta smarrendo in pensieri che la porteranno lontano dalla voce di Dio, perché Dio deve essere accettato come è nella sua potenza, potenza testimoniata dalla grandezza e dalla misericordia, che ha usato e usa per tutte le creature che Egli ha voluto vivessero su questa terra.

         La creatura del Signore accetta ogni cosa, non la deforma con il proprio pensiero e la propria volontà, poiché tutto quanto è scritto nel Vangelo deve avvicinare a Gesù, senza distaccarsi dalla sua volontà, perché la fede, quando è grande nella crea­tura, sorregge ed aiuta a comprendere la parola di Dio.

         Ma ora io passo alla prima domanda, per chiarire quanto il Signore ha voluto affermare con le sue parole: la creatura, che si sente di appartenere a Dio, è nella dimensione che piace al Signore, con lo spirito pronto a chiedere e a ricevere quanto Egli promette e desidera donare alla sua creatura. E' la creatura, quindi, che deve crescere davanti a Gesù, per essere

da Lui sorretta per quanto il suo cuore dona, perciò nulla può ricevere, se la sua esistenza non scorre come Egli desidera: nella umiltà e nella obbedienza alla sua volontà. Quando la creatura cresce davanti al Signore, con il suo amore, con il suo pensiero, con la sua volontà al bene, può chiederGli qualunque cosa, perché sarà da Dio ripagata in misura grande. Crescere significa annullare la propria volontà, per vivere secondo il canone di un Dio, che ha creato l'uomo secondo la propria immagine divina, quindi più si cresce davanti a Gesù, più si è vicini a Dio, più si è vicini a Dio, più si ascolta la sua voce attraverso quella del Figlio, per poter ricevere quanto agogna il cuore.

         Questo è valido anche quando sono più persone nella preghiera a Dio, per cui il Signore accetta tali preci, purché le creature siano tutte nella dimensione in cui desidera vederle il suo cuore.

         E' grande il Signore Gesù, quando concede questi scritti, perché portano le creature ad avvicinarsi al suo cuore, con una conoscenza più approfondita della sua verità, perché Egli è “la via, la verità e la vita”.

         Non si stanchi, quindi, la creatura di pregare, perché la preghiera in comune, quando ha tutti i requisiti che ho spiegato, smuove le montagne e avvicina al cuore dell'Onnipotente, che tutto concede, quando sente, attraverso la preghiera, vivere le creature con la volontà al suo Figlio diletto.

         L'amore di Gesù è grande, perché Egli è per l'umanità fonte di luce, di grazia e di misericordia, quindi, la creatura riceve con la sua parola l'amore, che diventa fiamma, per l'Artefice di tutte le cose, che concede sovente quanto il cuore dell'uomo chiede al suo cuore.

         Ma ora procedo con l'altra domanda, per dire a questa creatura che è piuttosto complesso quanto chiede, e lei deve ascoltare in umiltà, per capirne il significato. Dio, nella sua infinita bontà, ha mandato sulla terra il suo Figliuolo diletto, perché l'uomo, vedendoLo, fosse indotto ad avvicinarsi di più al suo cuore, ma pochi sono stati quelli che hanno vissuto nella dimensione terrena in cui visse Gesù, e tutto questo è stato da Dio, l'Onnipotente, permesso, per mettere alla prova chi, senza il suo amore, si spacciava per una sua creatura.

         In questo processo di servitù, l'uomo non è stato, e non lo è, con la sua volontà pronto ad imitare la figura del Cristo, per cui agisce tuttora senza la fede e l'amore per questa Creatura divina, ma l'uomo, che è con il cuore a Gesù, si avvicina in umiltà, per crescere e vivere nella dimensione desiderata da Dio, suo Padre.

         Allora non c'era la possibilità di vivere secondo un canone predicato da Dio, e tutto, quindi, era concentrato sulla presenza di Gesù tra le creature terrene, per coinvolgere il cuore dell'uomo. Non così a distanza di millenni, per la creatura toccata dalla misericordia di Dio, che ha potuto vedere i segni divini manifestati per volontà del Creatore della vita. Il Signore ebbe parole che oggi colpiscono chi le legge, nel dire a quelli che Lo seguivano, che Egli non avrebbe unito i cuori degli uomini, ma li avrebbe divisi, perché il germe del male fosse, questa volta, schiacciato e fatto fuori dalla volontà e dal cuore della sua creatura.

         L'amore dell'uomo terreno non è amore, se non passa per l'amore del Signore ritornando alla creatura purificato da un anelito divino, diventando così un amore sublime, vivificato dall'Artefice di tutte le cose nel cielo e sulla terra. Tutto questo è accettato dalla creatura del Signore, ma non da quelli che ne vivono lontano, perché essi, vivendo senza la voce di Dio, desiderano, con il proprio egoismo e la propria volontà al male, essere dominatori assoluti dell'altra creatura.

         Il discorso sarebbe lunghissimo e tu stai cedendo al mio impulso che ti guida, ma aggiungo solo una cosa: quando il Signore dice che è venuto a portare la divisione tra le creature, lo fa perché il loro amore non rispecchia quello di Dio, Egli, quindi, interviene col far presente che questo amore terreno, che unisce le creature, un giorno le dividerà facendo rimanere solo l'amore per Dio. Ogni creatura, quindi, vive nella dimensione che desidera, scegliendo la strada che percorrerà fino alla fine del suo tempo con la volontà al bene o al male.

         Abbi la pace, creatura che servi là mia parola, che è quella del Signore”. E così sia.           Indice

 

 

8    Dicembre    1984

 

         D.- Soldato di Cristo posso, se il Signore lo permette, fare questa domanda: perché la Chiesa è scettica a riguardo di questa servitù, adducendo che trattasi di crisi del subconscio?

         R.- La tua scrittura non è medianica, come la chiamano quelli che non sono con la voce di Dio, ma è telepatica, perché ti giunge soltanto attraverso l'orecchio il pensiero, generato dal contatto fra due creature: una terrena ed una celeste, che obbedisce al comando dell'Altissimo. Non è da tutti esercitare questa misericordia, perché la volontà del Signore la concede solo a pochi e, quindi, chi opera in tal fatta è una creatura privilegiata, ma guai a lei se nel nome del Signore serve il male, perché il Signore si allontanerà per sempre da lei.

         Le creature che vivono sulla terra, non sanno che tutto questo è permesso dal Signore e, quindi, senza l'ausilio dello Spirito Santo, la creatura non può operare nel nome di Dio. Io, il Servo del Cristo, ti dico: nessuno può condannare questo scritto, perché è con la voce del Signore, nessuno può servirti il male, quando ciò che dici ti viene dal Figlio di Dio. La Chiesa è una, ma la servitù è tanta, perché Dio dispone e sceglie le sue creature, perché operino a sua gloria con le altre creature. Se questa, quindi, è la volontà di Dio, e se a te è stato ordinato di agire così, tu obbedirai al Creatore della tua vita, senza interporre la volontà degli altri.

         Io, il Servo del Cristo, ti servo il bene per ordine del Signore, perché tu possa elargirlo alle altre creature della terra. Dì loro di ascoltarti, perché questa è la voce di Gesù, e chi ti deriderà sarà giudicato da Dio, suo Padre. Le creature che ti ascolteranno, saranno con la pace del Signore, per cui non temere se la Chiesa, che è costituita da creature terrene, ti condanna o non approva quanto questo Servo ti comunica, poiché il Signore è con te, creatura del Signore, è con te sempre perché la vita possa servirti solo il bene, che metterai a servizio di quelli che ti avvicineranno per volontà di Dio.

         Il tuo operato, che innalzi a Gesù, deve essere per chi vive in balia della servitù del male e tu, con queste creature, devi operare incessantemente, perché la tua parola che è quella di Dio, deve ricondurle a Lui.

         Ora sento nel tuo cuore la pace, pace che ogni creatura dovrebbe possedere, per servire la volontà del bene. Orsù, sii con l'animo elevato a Gesù, perché la sua voce ed il suo amore siano sempre nel tuo cuore. E così sia.            Indice

 

 

8    Dicembre    1984 ore 10.55

 

         D.- Soldato di Cristo, spesso mi smarrisco guardando il cielo! Vorrei fendere l'azzurro per trovare questo mondo nascosto all'uomo della terra. I miei ragazzi mi hanno chiesto se ci sono veramente il paradiso, il purgatorio e l'inferno. Puoi rispondere, con il permesso del Signore?

         R.- Io, il Servo del Cristo, sono qui, creatura del Signore, per rispondere a quanto hai chiesto: è bene che tu serva quanto ti dico a quelli che hanno dubbi in proposito. L'inferno, come voi lo chiamate, è una "zona" dove le anime sono condannate da Dio per non aver vissuto con la sua voce, ma con quella del servo iniquo, quindi, non ci sarà misericordia per costoro né oggi né domani, perché sono figure sinistre che non troveranno mai la pace dello spirito, sono creature che vivono in eterno supplizio, perché a loro non giunge mai la luce del Signore. Le creature che sono in questo luogo non hanno speranza alcuna, perché sono condannate con tutta l'ira che Dio può avere per quelli che Gli sottraggono le creature fatte a sua immagine. Nulla può fare l'uomo terreno per la loro salvezza, perché ad esse non arrivano i suffragi e le preghiere, poiché sono senza la voce del Signore. Lo so a cosa pensi in questo momento: è vero, voi creature terrene non potete conoscere la sorte di chi vi ha preceduto, ma Gesù vi esorta a pregare, perché Egli devolverà queste vostre preghiere ad altri che ne hanno bisogno.

         L'inferno esiste, anche se non con il nome dato dalla creatura terrena. L'inferno, dunque, lo ripeto, è una "zona" perfida e brutta, dove la creatura in eterno vegeta e vegeterà senza la voce di Dio.

         Ora ti servo l'altra "zona", quella che voi chiamate purgatorio: in questa ci sono creature che soffrono, ma che hanno la speranza un giorno di congiungersi a Dio. Sono queste le creature bisognose di preghiere da parte dei vivi, affinché possano avvicinarsi più rapidamente al Signore per vivere alla sua ombra. Bisogna, quindi, pregare incessantemente, perché, aiutate dalle preci dei loro cari, si liberino dalle ultime colpe per avvicinarsi purificati a Dio. Le anime di questa "zona" aspettano dai vivi molti suffragi, perché, dovendo sostare del tempo per essere libere da ogni impurità, le preghiere dei vivi possono aiutarle ad essere quanto prima con il Signore, per passare nella "zona" riservata ai puri di cuore, a quelli che hanno operato nel suo nome, rinunziando alla propria volontà per fare quella di Dio.

         Io, il Servo del Cristo, parlo ora della "zona" che voi, creature della terra, chiamate paradiso.

         Dio ha riservato questa "zona" alle anime consacrate, a quelle che Gli hanno offerto la vita, a quelle che hanno rinunziato al proprio io, alle anime che Lo hanno servito con amore ed umiltà per tutta la loro vita.

         Questo mondo, che fa sorridere chi è lontano dal Signore, esiste e, dunque, lo si può raggiungere, purché il cuore dell'uomo sia all'unisono con quello di Dio. L'uomo di oggi sorride nel sentire queste cose, perché non ha la fede dei suoi padri, non ha rispetto per le Leggi divine, non ha amore per il prossimo, ma solo il desiderio, il bisogno di soddisfare la propria vanità, il proprio egoismo, la ricchezza che sempre vuole possedere. Di' a quelli che sorrideranno, quando mostrerai questo scritto, che solo poche creature vedranno questa parte del cielo astrale, poiché la tua generazione non ascolta e non fa sua la voce di Dio. Ora devi servire Gesù con la preghiera, per essere sempre con amore al suo servizio. E così sia.            Indice

 

 

3    Dicembre    1984 ore 11.35

  

         D.- Soldato di Cristo, mi hanno posto questa domanda, che io rivolgo a te: perché la donna non può celebrare la Santa Messa come il sacerdote? Se il Signore lo permette, ti ascolto.

         R.- Io, il Soldato di Cristo, rispondo, al comando del Signore, alla domanda che tu hai fatto. Ecco la risposta: la donna non può servire il Signore con la Santa Messa, perché ha altre mansioni di fronte a Dio, perciò non può celebrare, poiché non le è concesso questo privilegio. I sacerdoti sono creature del Signore che operano sulla terra a suo nome e, con il sacrificio quotidiano, devono essere sempre a contatto con il Signore, per essere illuminati e guidati dallo Spirito Santo. La figura del sacerdote rappresenta quindi la figura del Cristo: come Gesù nell'ultima cena spezza il pane ed offre il vino, così il servo terreno è tenuto a fare altrettanto con i fedeli.

         La Santa Comunione può essere distribuita dai laici o dalle religiose, ma la Santa Messa è sempre celebrata dal sacerdote. Sono i servi terreni del Signore, ripeto, a celebrare con la loro persona il Sacrificio, perché Gesù ha consegnato solo all'uomo, suo discepolo, questa mansione. E così sia.            Indice

 

 

21    Giugno    1985

 

         D.- Soldato di Cristo [Gabriele, il Servo dell'Altissimo], ieri alla televisione ho guardato la ripresa di una donna che eseguiva la scrittura medianica, come è stata chiamata. La penna veniva usata in modo diverso da come mi è stato insegnato. Puoi spiegarmi perché questa donna poteva parlare scrivendo, ed io devo liberare la mia mente da ogni pensiero? Se il Signore lo permette, ti ascolto.

         R.- Io, il Soldato di Cristo, sono pronto per rispondere a quanto hai chiesto. La tua scrittura, dunque, è un mezzo che permette di trasmettere il pensiero di chi ti è stato assegnato come guida, nel tuo caso un Angelo, perché come creatura segnata dal Signore devi servire Dio secondo la sua volontà.

         La scrittura medianica è quella scrittura che i medium recepiscono da entità extraterrestri, mi spiego: sono queste ultime in una dimensione più vicina alla terra, per cui spesso si avvicinano alle creature terrene, per parlare secondo la propria volontà, ma non sono sempre quelle invocate che si fanno sentire, anzi spesso sono creature malefiche che incombono sulla volontà dell'uomo con servitù nefaste.

         La tua scrittura è voluta dal Signore e, quindi, scorre veloce nella sequenza delle parole che la Creatura celeste ti porge, perché tu possa sentire e fare tua la volontà di Dio. La tua scrittura è sempre con la mia voce che ti aiuta a servire il Signore Iddio con la fede e la volontà al bene.

         Il medium, come lo chiamate voi, riceve solo messaggi da quelli che sono vicini alla terra e non da quelli che vivono nelle sfere astrali, perché da qui nessuno ritorna alla terra, perché ha raggiunto la felicità con la vicinanza all'ombra del Signore. So che sei sempre disturbata da pensieri e dubbi, ma questo è quanto posso dirti, perché la volontà del Signore non fa aggiungere altro. Segui con fede ed amore il Signore, con questa scrittura, e sarai con la tua volontà a quella di Dio.

         D.- Soldato di Cristo, stavo provando a mettere la penna come ho visto fare a quella donna, ma mi è volata via dalla mano. So che non dovevo farlo.

         R.- È vero, tu non devi più provare a farlo, poiché questo non piace al Signore, in quanto sono cose che avvengono con la servitù del male e, quindi, a te è vietato.

         Prega Iddio, affinché la sua pace regni nel tuo cuore, e perché resti con te io, il Soldato di Cristo, quando lo ordina il Signore. E così sia.            Indice

 

 

1    Novembre    1989  ore 6.00

 

         D.- Signore, Tu sai quanta poca conoscenza ho della sacra scrittura, perciò oso chiedere, se Tu lo concedi, di essere illuminata sull 'Arca dell'Alleanza. Ti sono grata, Signore, per la misericordia che mi concedi.

         R.- Io sono Gabriele, il Servo del Signore, pronto a servirti quanto in umiltà hai chiesto al Signore Gesù.

L'Arca dell'Alleanza rappresenta il patto che Dio fece con i suoi figli terreni, perché la sua parola fosse coltivata ed ingigantita con l'operato che la creatura doveva al Signore. Questo patto, Dio lo stipulò mediante la parola offerta un giorno a Mose, tramite il quale il Signore Altissimo operava per servire le creature della terra. L'Arca è la parola che, come significato, abbraccia tutta la terra che racchiude le creature di Dio, unite e strette in una alleanza d'amore che la creatura si impegnava ad offrire a Dio, quindi, un patto a cui il Signore ha tenuto sempre fede, non così l'uomo, che per la sua infedeltà non ha permesso all'universo di conservare stabilità ed equilibrio.

         Come vedi, tutto doveva coincidere con il pensiero di Dio, che, con questa Arca dell'Alleanza, avrebbe avuto l'amore e la devozione che si dovevano alla sua Persona; Arca dell'Alleanza, come simbolo di un patto sancito da Dio, con l'uomo della terra, che nulla ha fatto per rispettarlo e farlo suo.

         Mose desiderava avere quest'Arca dell'Alleanza come simbolo di questo grande amore dato da Dio alle creature, quindi, desiderava custodirla, perché fosse la fonte dalla quale l'uomo potesse attingere per non smarrirsi. L'uomo, che era di Dio si sarebbe alimentato a questa presenza divina, che seguiva il suo popolo, il quale contribuiva con il suo amore a sostenerla. Dio segue il suo popolo e rifiuta la dimora stabile, poiché Egli desiderava che il cuore dell'uomo, manifestasse con la sua presenza continua, dinanzi a quest'Arca, una fede nel suo Dio che, alimentata dal suo amore, venisse custodita dalla creatura.

         Non è facile semplificare questo pensiero, perché voi non siete ancora nella dimensione giusta per comprendere quanta misericordia il Signore Iddio aveva concesso con questo atto d'amore: una presenza continua della sua Persona, perché la creatura la custodisse nel cuore. E così sia.            Indice

 

 

13    Ottobre    1989

 

         D.- Signore, aiutami, sostienimi, perché io non riesco a dominare la mia ribellione, quando sento che alcuni dei tuoi servi, pur avendo combattuto le apparizioni della Mamma tua a Medjugorie e i suoi messaggi, ora decantano quanto avevano rifiutato: credono o seguono la corrente come gli altri? Perché ora proibiscono di accostarsi alle tue servitù, di leggere i tuoi scritti? Non ritengono veritiere le parole che servi! E sì, Dio scende dal cielo a parlare con questa creatura della terra . Ripeto quanto è stato detto dai tuoi servi terreni. I veggenti, non sono creature terrene? Non parla loro la Madonna? C'è sì una differenza: loro hanno la gioia immensa di vederla! Questo continuo attacco alla tua voce, Gesù, mi turba e spesso annulla quel poco di umiltà che tento di conquistare davanti a Te e al prossimo. Se sono degna della tua parola, io, la tua serva, Ti ascolto.

         R.- “Io sono Gabriele, il Servo del Signore, al quale devi obbedienza. Il Signore ha ascoltato il tuo dolore e risponde attraverso la mia voce, perché tu possa fare tesoro di quanto ti dirò. La tua vita scorre come piace a Dio e il tuo pensiero è sempre in simbiosi con la sua volontà, ma pecchi nell'umiltà, che devi presto fare tua, poiché le servitù future ti faranno soffrire e il dolore che ti serviranno deve indurti a chinare il capo, perché tu possa crescere come piace a Dio.

         La creatura terrena, che sta sbagliando sulla terra, è la creatura che appartiene a Dio, e possa questa, leggendo questa servitù, non farti del male, perché io parlo a nome di Dio e tu non sei che la portavoce della sua verità. Chi conosce Dio Lo ama in ogni cosa che lo circonda, nella natura che si manifesta incontrastata, per quanto fornisce all'uomo nel suo sostentamento, e per quanto lo spirito viene a rece pire attraverso l'occhio che la rimira. L'uomo di Dio o chi crede di essere di Dio, se non sente e vive tutto questo non conosce Dio, perché conoscere Dio significa vivere come Egli desidera e non secondo un proprio canone di comportamento. L'uomo di Dio, la creatura che opera nel suo nome, non può rinnegare o disconoscere quanto Dio nella sua misericordia concede.

         Tutto questo, deve far meditare la creatura terrena, sia essa servo terreno del Signore o creatura a servizio della Chiesa, perché deve saper discernere il bene e il male, e quando dal bene non riesce a recepire la parola di Dio, vuol dire che non è stata irrorata dallo Spirito Santo, che la creatura, proprio perché si sente di Dio, dovrebbe invocare in ogni istante della sua vita. Non fare confronti con quanto avviene nella terra segnata da Dio, dove la Vergine Santissima resterà ancora per poco, e possa, quella terra, conservare e far vivere l'amore che si deve a Dio.

         L'uomo che vive nel tuo contesto, nella terra che ti ospita, ha la cervice dura, perché ha rifiutato la misericordia di Dio, combattendoLo; quest'uomo, non facendo proprio il messaggio d'amore del Signore Gesù, è responsabile davanti all'Onnipotente Dio, di aver fatto deviare quanto l'Altissimo aveva programmato, perché il Figlio diletto, tramite te, parlasse alle altre creature. Queste creature, che hanno operato in tal fatta, saranno giudicate da Dio per aver abrogato la sua voce, combattendola nella Chiesa ed in privato.

         Tu, creatura che mi ascolti, devi obbedienza al tuo Signore, e cammina sulla strada che per te è stata tracciata da Dio; questa sarà irta di grandi sofferenze, perché tu così sarai tutt'una con il tuo Signore. Lavora nel silenzio e mai nome della creatura venga citato, per quanto ti serve Dio, perché tu sei colei che fa da tramite, e quindi solo uno strumento che obbedisce a quanto il Signore comanda e che deve essere comunicato alla creatura.

         Non provare dolore, per ciò che ti viene dalle creature terrene, perché esse non sono con Dio, in quanto la creatura di Dio serve nel silenzio il suo Signore, è umile e caritatevole, serve solo il bene e non il male.

         Guai a coloro che ti combattono, perché essi non sanno che combattono Dio, perché Dio opera in te, e quindi chi appartiene a Dio stia attento a non sbagliare.

         Il Signore, in questo momento, ti ordina di dire a quelli che sono nel dubbio, circa la servitù, di osare di sfidarti chiedendola, perché sfidare te significa sfidare Dio. Questi uomini così dotti, così saccentelli, facciano un passo avanti e la chiedano, perché il Signore li servirà e farà loro misurare la loro portata davanti alla sua Persona; se questo coraggio manca, allora tacciano per non aggravare il giudizio di Dio.

         Io, Gabriele, ti ho servito quanto Dio mi ha ordinato di dirti, perché tu possa liberarti dalla volontà al male ed essere con il tuo pensiero e il cuore vicino a Dio, perché Egli in te si compiace sostare.

         Pace, e la benedizione del Signore dia tregua al tuo cuore, perché tu possa servirLo con l'amore che merita”. E così sia.            Indice

 

 

26    Ottobre    1989

 

         D.- Signore, come hai ordinato stanotte, io sono pronta al tuo ascolto. Grazie per quanto servi alle creature che anelano sentire la tua parola, per crescere nella tua verità.

         R.- La pace scenda in te, ora che io, Gabriele, ti servo la parola del Signore. Oggi, come ordina Dio, parleremo di quanto avverrà un giorno, quando la creatura terrena, purificata, passerà all'ombra del Signore, per aver essa conquistato gli strati di luce, che l'amore del Signore ha aperto davanti al suo cuore; quindi, dalla luce di purificazione, come ti ho detto in precedenza, inizia il vero cammino della verità, per essere un giorno con Dio, cammino di luce che sarà facilitato sempre dal Signore con il suo amore, se è invocato con il cuore dalla creatura. Luce più luce, cioè superamento di strato in strato, si cresce davanti al Signore, per essere un giorno all'ombra di Dio: dico all'ombra, perché ogni creatura terrena è sempre nell'ascesa per avvicinarsi a Dio, e, quando avrà superato ogni difficoltà e sarà arrivata all'ultimo strato di luce splendente, perché si sente la presenza di Dio, la creatura passa a quella zona di giustizia, che il Signore alimenta con il suo amore, perché la sua creatura possa osannare sempre al suo amore. A tutte le creature, che vivono in questa zona di merito e sono sostenute con la preghiera dalle creature terrene, che hanno raggiunto il livello spirituale di santità, Dio permette di innalzare a Lui le invocazioni e le preci, affinché la sua misericordia si posi su di esse, perché nel giorno in cui il Signore Altissimo darà l'alt all'umanità, saranno queste le prime che si troveranno faccia a faccia con Dio, come noi Creature celesti, che Lo vediamo e siamo parte del suo Es­sere divino. Questo discorso, quindi, che è stato solo trattato approssimativamente, deve farti capire che questo mondo che aspetta la creatura è sì, meraviglioso, ma esso dovrà essere conquistato con un solo pensiero: devo conquistare l'amore di Dio, perché solo così io sarò salvo nello spirito. Mai creatura abbia a discutere su quanto io, il Servo Gabriele, ho pronunziato, perché il Signore vi esorta, attraverso queste parole, a farvi una ragione di vita per essere di Dio un giorno. Amore, quindi, a Dio, creature che mi ascoltate: voi siete libere di offrirlo a Dio o negarGlielo con il vostro comportamento; ricordate, però, che dovete prima conquistare, con le vostre operosità sulla terra, lo strato di luce che deve accogliervi, per poi dipenderere da Dio, perché solo nell'obbedienza a Lui voi avanzerete verso questa luce, che si conquista offrendo a Dio solo amore, amore, amore. E così sia.            Indice

 

 

19    Novembre    1989   ore 17.50

 

         D.- Signore, stamane il sacerdote ha letto il brano del Van­gelo di Luca Cap. 21- 5,19 dove ad un certo punto dice: Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo : sono io e il tempo è prossimo; non seguiteli.

         Perché il sacerdote non ha dato spiegazione alcuna su quanto ha letto all'assemblea? Tu leggi nel mio cuore e Ti chiedo misericordia per il turbamento provato. Ti amo, Signore, oggi più di ieri e Tu lo sai.

         R.- Per quanto hai trascritto, il Signore ha autorizzato me, suo Servo, ad illuminarti su questo passo del Vangelo.

         Gesù, il Figlio di Dio, si rivolge all'uomo di allora, per metterlo in guardia dai falsi profeti, che con i secoli si sono centuplicati attraverso manifestazioni, che allontanano dalla verità del Signore. Oggi, questa affermazione viene a cadere, perché nelle parole, che seguono in questo brano evangelico, si annunziano anche segni e prodigi, che devono scuotere la creatura di Dio, inducendola ad avvicinarsi al cuore del suo Signore.

         Allora le parole non venivano raccolte dalle creature, oggi, invece, anche l'uomo che non è con Dio spera, un giorno, perché il tempo per lui è lungo e lontano, di ritornare a Dio, per sistemare la parte spirituale della sua esistenza.

         La creatura di Dio invece, non deve più attendere questi segni che vengono da Dio, perché tutto quanto avrebbe dovuto avverarsi, si è avverato, attraverso lotte fratricide, terremoti, guerre e tutto quanto la natura sta offrendo di nefasto all'uomo.

         Non pensare, quindi, e non turbarti per quanto hai ascoltato, poiché, proprio perché siamo vicini a quell'Era nuova dello spirito, che ci fa vivere tutti questi avvenimenti, Dio ha concesso al Figlio e alla Madre sua di essere sulla terra per salvare, guidare al suo cuore di Padre amoroso, quante più creature è possibile.

         Tutto questo l'uomo non lo ha compreso, e come sempre, continua a camminare nel buio, come sempre, ascolta la voce dell'uomo della terra e non quella del Signore, ed è qui che sbaglia, perché in lui dovrebbe predominare la fede, fede che annulla le miserie che circondano l'uomo. La voce di Dio, che tu hai ascoltato, è ora che la creatura la faccia sua.

          Chi non vuole comprendere, si lasci almeno guidare dalla volontà al bene, ma questa non esiste, quando si condanna e si accusa il Redentore del mondo, il Salvatore di questa umanità così corrotta dalla voce del male, che vive e fa sua come simbolo di fede.

         Tutto quanto hai letto, meditalo con la pace e la luce che ti elargisce lo Spirito Santo, perché tu possa essere nella pace con il tuo Signore. Non turbarti, quando senti questo passo, perché Gesù è con te, nel tuo cuore, perché è Colui che ha sostato e sosta nella tua casa, quando parla alle creature che sono riunite ad ascoltarLo, ma molte di queste non hanno rafforzato la propria fede, ma si sono comportate come canne al vento e, anche questo il Signore aveva predetto.

         Dio è sempre con la creatura che Lo invoca, Dio è sempre nella sua infinita misericordia vicino al cuore della sua creatura, Dio continua ad essere il pronosticatore di ciò a cui la terra e l'uomo vanno incontro, perché Dio è la verità, e quindi, invece di giudicare Chi è nel diritto di condannare, queste creature devono essere sempre genuflesse davanti alla sua Persona, pronte ad implorare amore e perdono, amore e misericordia, amore, amore, perché lo si possa ricambiare centuplicato con il proprio cuore. E così sia.            Indice

 

 

5    Dicembre    1989   ore 16.30

 

         D.- Signore, nel Vangelo di domenica: Matteo: Cap. 24-40,42 si legge ad un certo punto: Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l'altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l'altra lasciata. Signore, ho compreso quanto hai voluto dire, ma perché uno sarà preso e l'altro lasciato? Continueranno a vivere quelli che saranno presi, come visse Noè? Se non mi è concesso conoscere di più, io sarò nell'obbedienza.

         R.- Io sono Gabriele, al tuo ascolto. Come hai chiesto, il Signore ti concede di apprendere quanto è racchiuso in queste parole: ...uno sarà preso e l'altro lasciato, significa che l'uomo, che è vissuto nella dimensione del Signore, sarà prelevato e portato in altre terre e nuovi cieli, mentre l'altro soccomberà sotto le proprie nefandezze. Il bene, quindi, troverà merito davanti a Dio, mentre il male soccomberà.

         Il Signore Altissimo non darà il fermo all'umanità, ma sceglierà e vaglierà la forza del bene, che deve sopravvivere nel cuore della creatura, perché il mondo si rinnovi con la forza dell'amore, ...uno sarà preso e l'altro lasciato: saranno molti, quelli che hanno vissuto per il Signore, a creare la nuova generazione di figli di Dio che rispecchieranno, nell'umanità che si formerà, il bene che dovrà prevalere sul male, attraverso questa sopravvivenza della creatura che è nella dimensione che piace a Dio; mentre il male scomparirà, perché l'uomo che lo possiede, sarà coinvolto e distrutto dalla giustizia di Dio, che incomberà su di lui senza misericordia.

         Tutti, quindi, devono essere all'erta, e cioè vivere del Signore ed operare per il Signore, perché quando questo accadrà l'uomo lo avvertirà, sia se è nella dimensione del Signore, sia se è lontano da Dio, ma in maniera che lo eleverà al Signore, se è con Dio, e lo distruggerà, se è con la servitù del male. Sia, quindi, questo punto sempre presente nella creatura del Signore, perché sia pronta al segno del Signore, quando arriverà, e questo sarà senza avviso alcuno.

         La pace sia in te e con te sia l'amore grande per il Signore. E così sia.            Indice

 

 

12    Novembre    1989

 

         D.- Gesù, perché la creatura che Tu conosci ha confrontato la tua parola con quella che hai servito a Maria Valtorta? Questa creatura ha parlato tanto, asserendo cose che non rispondono a quanto con la tua misericordia mi hai servito. Esempio: "Oggi sarai meco in paradiso ". Ha affermato poi che negli scritti della Valtorta Tu permetti alle creature di intravedere il paradiso, ed altro. Ho sbagliato, Gesù, non sono stata umile nell'udire tutto questo per telefono, e mi sono ribellata, perché non si fa propria la tua parola con la fede che Ti si deve. Grazie, Signore, per la misericordia che hai usato verso le creature che ho servito stamane. Tu leggi nel mio cuore, Gesù: cresce l'amore mio per la tua Persona?

         R.- Io sono Gabriele, al tuo ascolto. Il Signore è con te, serva fedele, perché tu non abbia a perdere la serenità di spirito.

         La creatura che ha telefonato è sempre alla ricerca di una conferma di quanto io, il Servo Gabriele, servo nel nome di Dio, ma tu sii sempre nella dimensione di fede, che ti deve portare lontano con il pensiero da quanto ti viene servito. Come ti dissi un giorno, questa creatura non è ancora nella verità, per comprendere quanto Dio serve alla creatura segnata dalla sua misericordia. La creatura di Dio accetta tutto quanto le viene da Dio, senza indugio e senza ripensamenti, perché la sua mente è con quella del suo Signore, in quanto non è mossa da altri interessi, che la portano a con­frontare o a soppesare quanto le viene dal Signore concesso. La creatura che ti ha telefonato non ha capito né gli scritti a lei pervenuti né quanto io, Gabriele, ho precisato con un linguaggio elementare, accessibile a tutte le menti umane della terra.

         Io ti ho sempre detto che nessuna creatura, purtroppo, fa suo questo scritto, perché è sempre ostacolata dalla propria sapienza di saputella, che non avvicina alla verità del Signore, ma allontana la creatura da Dio, per cui quando si incominciano a fare confronti, a valutarne il significato, trasformandolo secondo la propria interpretazione, questo crea confusione, e quindi si ricade in discussioni che non danno frutti, ma stancano ed innervosiscono chi è nella dimensione del Signore.

         "Oggi sarai meco in paradiso", o con altro linguaggio, citato dalla creatura terrena, e mai pronunziato dal Signore, non comporta la visione di Dio: Dio sarà visibile, e lo ripeto per l'ultima volta, solo quando il Signore darà l'alt al mondo, per essere giudicati e, quindi, solo allora chi ha vissuto per il Signore si troverà faccia a faccia con Dio. Nessuno, e lo sappia questa creatura, è privilegiato davanti a Dio, perché neppure i santi hanno goduto di questa visione, perché nell'attesa essi continuano ad operare per Dio, poiché devono al Creatore del cosmo tutto, per quanto hanno ricevuto.

         La luce del paradiso (come voi lo chiamate) si intravede come luce da conquistare strato dopo strato, per guadagnare con la propria fede l'amore di Dio. Dirai a questa creatura, che l'uomo che è vissuto con Dio, e per Dio ha operato, una volta arrivato nella luce, che raccoglie ogni creatura che passa in questo nostro mondo, viene assorbito dalla luce che merita. Questa luce, che viene definita paradisiaca dalle creature terrene, è la luce che, proiettata dal Signore, assorbe ed avvolge la creatura nella dimensione di purificazione che Egli le destina, affinché continui a lavorare per Lui.

         Non lasciarti andare a quanto gli altri dicono, perché il Signore ha sempre detto che nulla diventa proprio per la crescita della fede, quando si corre a destra e a manca o si legge questo o quello. Ricorda che tutto quanto viene concesso alla creatura è misericordia di Dio, ma sta alla creatura farlo suo nella umiltà e con l'amore che si deve al suo cuore. Non lasciarti suggestionare, quindi da chi non è nella verità, perché il Signore non Lo si giudica per quanto ha dato a questa o a quella creatura, ma per quanto sale al suo cuore dall'uomo, che nella sua umiltà, ha fatto suoˮ. E così sia.             Indice

 

 

23    Gennaio    1990

 

         D.- Signore Gesù, ogni tua servitù ci avvicina al tuo cuore. La tua parola ci dà la pace e ci porta la luce per conoscere la grandezza di Dio, tuo Padre.

         R.- La tua voce è giunta al cuore del Signore, ma la servitù non c'è, perché tu sei distratta, e quando si parla a Dio, tutto il tuo essere deve tendere a Lui. So che ti dispiace, ma io sono il Servo di Dio che obbedisce al suo comando e non alla tua volontà. Ma aspetta, il Signore che legge nel tuo cuore, di nuovo ti usa misericordia, concedendoti la servitù: Deo gratias all'Altissimo per tanta misericordia.

         Stamane parleremo della vita dello spirito per conquistare il cuore del Signore Iddio. La creatura della terra deve comprendere che senza l'amore di Dio la vita non è vissuta anche se Dio ha concesso alla creatura l'intelligenza, la sensibilità, la volontà al bene e la libertà di governare la sua esistenza. Dinanzi all'Artefice della vita e della morte, la creatura deve ogni cosa, dalla cura dello spirito a quella del corpo, perché sa che mentre il corpo soccombe all'alt del Signore, lo spirito sopravvive e cresce secondo l'amore della creatura per il suo Signore. Più lo spirito cresce e si alimenta dell'amore di Dio, più la creatura si avvia alla sofferenza del corpo e del cuore, perché l'amore non sopravvive nell'uomo, se non è alimentato e sorretto dalla sofferenza che rende viva la creatura attraverso il dolore.

         Nulla sopravvive all'anima, e questo lo sappia l'uomo e, quindi, non continui ad ignorare la sopravvivenza dello spirito, perché per tale sopravvivenza bisogna rinunziare a tanti compromessi, a tante servitù nefaste, per cui l'uomo, che non ritiene che l'anima sopravvive al corpo, vive già senza pace, in uno stato ansioso ed inappagata è la sua esistenza terrena, in quanto egli non è retto dall'amore che Dio elargisce a sostegno di ogni creatura.

         Avvicinarsi a Dio significa sopravvivere a tutte le servitù negative, che circondano e servono l'uomo di questa generazione, per vivere in umiltà, questo grande dono che è la vita spirituale, perché solo attraverso questa vita, l'uomo sarà nella dimensione di una creatura, come Dio ha programmato e fatto a sua immagine. Crescere, quindi, attraverso la conoscenza dello spirito, significa per l'uomo aprirsi ad un mondo di amore e di conquista davanti a Dio.

         Ma ora ascolta quanto la mia voce ti serve, per l'uomo di oggi: deve, quest'uomo, attraverso la vita dello spirito, svi­luppare l'amore, che è la fonte di luce che Dio trasmette alla sua creatura, perché questa l'alimenti per crescere davanti al suo cuore. La vita dello spirito non ha mezzi termini nell'essere fatta propria, perché o si è con Dio o contro Dio. L'amore di Dio è conquista, una conquista che vi apre le porte per farvi conoscere questa verità che vi rende simili, per quanto vi ha concesso il Signore, all'immagine vivente del suo amore.

         Dunque tutto, ricorda, serva devota del Signore, porta a Dio, tutto è sorretto dall'amore che il Signore vi dà e che voi alimentate per essere un giorno di Dio. Tutto quanto si crea nel mondo ha durata fallace e, quindi, già questo è indice di misericordia, è già il segno che tutto quanto l'uomo crea, e non è irrorato da Dio, è di breve durata. Ogni creatura che desidera salvarsi, deve a Dio il suo cuore, il pensiero, e nella sua totale obbedienza deve vivere su questa terra, che scomparirà, con tutto quanto contiene di nefasto, perché il ciclo della vita abbia un nuovo ruolo ed un nuovo indiriz­zo di bene, che Dio segnerà con le creature, che daranno la loro vita, perché tutto si adempia come è stato progettato dal Signore.

         Nell'obbedienza devi essere, serva, e nell'obbedienza devi accettare la sofferenza, perché essa è il lievito della vita spirituale, che ogni creatura, per amore di Dio, deve fare suo. E così sia.              Indice

 

 

5    Novembre    1989

 

         D.- Signore, una creatura mi ha chiesto se Gabriele, con il tuo permesso, può dare delucidazioni su quanto segue: "E' giusto donare gli organi ad altre creature, a morte avvenuta "? Io sono nell'obbedienza, Signore.

         R.- Io sono Gabriele, il Servo del Signore, al tuo ascolto. La pace regni nel tuo cuore e non temere per quanto hai chiesto, perché le domande vengono vagliate dal Signore, e se è sì, ti verrà concessa la risposta.

         Ascolta, quindi, quanto l'uomo deve all'altra creatura: l'amore, l'amore soltanto, che riceve da Dio. Quanto la scienza ha progettato, per aiutare a far vivere la creatura, è vano, perché questa dipende da Dio, e non avrà un minuto in più né un secondo in meno del tempo concessole da Dio.

         L'uomo si illude di aver fatto passi da gigante nel campo scientifico, ma è zero, è zero per quanto pensa di aver con­quistato, rubando, secondo il suo pensiero, la creatura alla morte; si illude, quest'uomo così sapientello, di potersi sostituire al Signore, a Colui che governa il mondo e la vita di ciascuna creatura, che popola questa terra.

         La donazione, come tu dici, potrebbe essere possibile se l'uomo venisse a soccombere definitivamente, ma questo la scienza non lo può misurare, perché non può conoscere la vita dello spirito, che sopravvive al corpo per molti minuti, secondo il vostro tempo, e quindi l'uomo viene turbato, viene a soffrire, perché distolto dal pensiero di Dio. E' difficile farti comprendere questo concetto, ma basta che tu sappia che il distacco dalla terra, per la creatura che è con Dio o senza Dio, è dolorosissimo, perché il suo spirito, nello scindersi dal corpo, lascia la creatura nello stato anelante a Dio, se Lo possiede, e paurosamente negativo, se la creatura ne è lontana.

         Chi dunque, può essere così sicuro che, intervenendo sulla creatura, non danneggi il suo trapasso? Facciano, quindi, come credono, le creature, ma sappiano a che cosa vanno incontro, quando l'alt del Signore verrà per chi viene sottoposto a tale espianto, che spesso lascia tracce incolmabili nella creatura.

         La scienza studi con più amore, nel campo della ricerca medica e non dei trapianti, con i quali crede di ottenere l'al­lungamento della vita della creatura, che dipende solo da Dio, dipende da Dio, lo ripeto, perché quegli anni, quei mesi, quelle ore, e perché no, quei secondi sono stati già scritti dal Signore nel libro della vita, e quindi l'uomo non ha dato nulla all'altro uomo, ma solo una parvenza di conquista, perché la sua vita appartiene a Dio e cammina e vive sulla terra come piace a Dio e non a luiˮ. E così sia.            Indice

 

 

6    Giugno    1987

 

 

         D.- Soldato di Cristo, devo chiederti, per le creature che tu conosci, il significato dell'imposizione delle mani per quanto riguarda lo Spirito Santo, perché esse fanno un po' di confusione.

         R.- Io, il Soldato di Cristo, sono qui, serva fedele alla parola del Signore. La pace di Dio scenda nel tuo cuore e vi rimanga a lungo. Per quanto tu hai chiesto, ti servo ora nel nome del Signore.

         La discesa dello Spirito Santo su di una creatura la rende parte viva della Chiesa e del Signore, per cui la creatura che riceve questo Carisma, deve, davanti a Dio, operare e vivere per Lui. Il suo spirito crescerà sempre più, perché la sua volontà è con quella di Dio e ciò la farà agire con rettitudine, con amore, con generosità, con umiltà e, quindi, soltanto allora ella potrà considerarsi in possesso del Carisma che l'avvicina ad un servo terreno del Signore. Ma tutto questo comporta un auto controllo continuo, la misura di come si vive e si agisce per il Signore Iddio, altrimenti tutto sarà con la volontà al male, e quindi si agirà secondo la servitù del maligno.

         Questo Carisma, desiderato dalla creatura, non permette a questa di continuare a vivere come viveva prima, ma, rafforzata dalla fede, deve uniformare la sua volontà a quella del Signore, poiché chi possiede lo Spirito Santo ha un suggello d'amore da custodire, affinché gli altri possano attingere tutto quanto è necessario per potersi avvicinare di più a Dio. Ogni creatura può chiedere questo Carisma, ma deve, davanti a Dio, offrire la sua vita, il suo pensiero, la sua volontà, per ricevere amore, amore dal suo Creatore. E così sia.            Indice

 

 

        D.= domanda

R. = risposta

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